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Arbitri, Rocchi solo ora dà ragione all'Inter: c'era rigore contro la Roma, errore di Fabbri e Di Bello

Il designatore riconosce l'errore per il penalty non concesso ai nerazzurri dopo il fallo di Ndicka su Bisseck, con un punto in più cambiava tutto

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Il campionato è finito ma i veleni no. A gettare benzina su un fuoco che sembrava estinto è paradossalmente il designatore Rocchi che, nell’ultima puntata di Open Var su Dazn, praticamente riscrive la classifica e ammette l’errore sul rigore non concesso all’Inter nella gara contro la Roma.

L’ammissione di Rocchi

Era il 27 aprile, esattamente un mese fa, quando i giallorossi andarono a vincere a San Siro per 1-0 ma a far discutere fu un intervento di Ndicka su Bisseck nel finale, una trattenuta non giudicata irregolare nè dall’arbitro Fabbri nè dal Var Di Bello. Un episodio che fece giustamente infuriare Inzaghi e sul quale solo ora arriva il mea culpa da parte di Rocchi.

Il dialogo arbitro-Var sul fallo di Ndicka

A Open Var dice il designatore: “Un errore non aver spiegato prima. Il non rigore una scelta molto al limite a livello di VAR, mentre si tratta di un rigore da assegnare in campo e piuttosto evidente. A livello di VAR avevamo qualche dubbio, ma per noi è sia da rigore che da intervento VAR“. Viene fatto ascoltare il dialogo a distanza tra l’arbitro Fabbri (“Non lo tira mai giù, sono solo le braccia intorno al corpo”) e il VAR Di Bello (“Le braccia si staccano quando va giù Bisseck”) e Rocchi bastona entrambi: “Di Bello sbaglia perché non si concentra su come inizia la trattenuta, la decisione finale viene influenzata dalla poca sostanza della trattenuta, ma è sbagliata. Meglio una On Field Review in più che una in meno: è il passettino in più che dovremo fare, permette agli arbitri di non portarsi dentro l’errore”.

Gli altri episodi dell’ultima giornata

Sui casi relativi invece all’ultima giornata Rocchi trova un solo errore, relativo al contatto Fazzini-Dawidowicz in Empoli-Verona, era da rosso come in Gimenez-Mancini in Roma-Milan (espulsione comminata) e Beukema-Gabbia in Milan-Bologna di coppa Italia (graziato il rossoblù): “Manca un’OFR e un cartellino rosso per il giocatore dell’Empoli. Dobbiamo essere coerenti: certi gesti non vanno fatti.

Corrette le altre decisioni dubbie, a partire dall’espulsione di Reina in Como-Inter: “Si può discutere sulla direzione, ma il portiere è fuori dall’area, quindi la punibilità è altissima. Da lì si presume che il calciatore segni. Per noi è un DOGSO chiaro, ottima chiamata del VAR Mazzoleni”. Giusto anche annullare il gol ad Alberto Costa in Venezia-Juventus: “Decisione fattuale, tocca con la mano e segna nell’immediatezza. Decisione corretta, già Colombo percepisce qualcosa in campo. Il regolamento è chiarissimo, basta un tocco per annullare“. Infine sul rigore per i bianconeri: “Ottima decisione in campo. Mi è piaciuta molto la scrupolosità del VAR nel cercare un possibile fallo di mano di Locatelli nell’APP”.

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