Più si scende nelle serie calcistiche, più diventa alquanto pericoloso fare l’arbitro: non di rado la cronaca ci riporta casi di direttori di gara presi di mira da insulti (e fin qui, siamo quasi all’ordinaria amministrazione, verrebbe da dire) sino a violenze vere e proprie (e qui invece non ci siamo per niente) da parte di tifoserie e persino rappresentanti dei club. È il caso del fattaccio che arriva da Genova, e che riguarda suo malgrado un giovane arbitro di 18 anni.
- I fatti di Genova: arbitro 18enne aggredito da dirigente 44enne
- La condanna di Marelli e la solidarietà al ragazzo
- Le reazioni social e la proposta: meglio fermare il calcio
I fatti di Genova: arbitro 18enne aggredito da dirigente 44enne
I fatti, come riportati da Genova24, riguardano la partita tra Nuova Oregina ed Anpi Casassa finita 3-1 per questi ultimi: un match consumatosi domenica 26 febbraio al Felice Ceravolo, campo del quartiere Lagaccio, e valido per i Giovanissimi Under 14. Da quanto risulta, un dirigente della Nuova Oregina finita la partita si è diretto negli spogliatoio e ha aggredito il fischietto, afferrandolo per il collo per poi graffiarlo e dargli dei pugni. Lo scontro innescato dal 44enne ha fatto sì che l’arbitro finisse in ospedale, con una prognosi di venticinque giorni.
Una storiaccia subito denunciata dal presidente della Lega Nazionale Dilettanti Liguria Giulio Ivaldi, che ha così commentato: “Il mondo arbitrale sta affrontando grandi difficoltà dal punto di vista numerico e i dirigenti dell’AIA stanno operando con grandi sforzi per riuscire a coprire tutte le gara in programma settimanalmente in ogni parte della nostra regione. Situazioni come queste, oltre a esser gravissime dal punto di vista fisico e morale, condizionano la volontà di ragazze e ragazzi di avvicinarsi all’arbitraggio. Desidero, pertanto, fare un nuovo appello ai presidenti di tutte le società affinché portino a conoscenza all’interno delle loro organizzazioni le terribili conseguenze che gesti di violenza nei confronti degli arbitri determinano dal punto di vista sportivo, sociale e d’immagine”.
La condanna di Marelli e la solidarietà al ragazzo
Parole di condanna anche dall’avvocato ed ex arbitro Luca Marelli, che sul proprio profilo Facebook ha scritto: “Partita di ragazzini 14enni. Arbitro 18enne. Aggressore 44enne. Basterebbero questi dati per comprendere la gravità di un gesto schifoso (peraltro reiterato dato che non è stato un colpo singolo) messo in atto da un personaggio che non c’entra nulla col mondo dello sport. La violenza è l’aberrazione della società”.
Marelli poi prosegue: “Qualsiasi tipo di aggressione è da condannare, senza cercare una minima giustificazione perché, in tal caso, si diventa complici della violenza. A maggior ragione gesti del genere diventano insopportabili se posti in essere da un uomo che potrebbe essere il padre dell’arbitro e che, soprattutto, ha la responsabilità di guidare dei ragazzini. Ragazzini che, legittimamente, hanno voglia di divertirsi e che non possono essere affidati a personaggi di così basso valore etico”.
L’ex arbitro poi suggerisce la strada da intraprendere: “Le conseguenze di quanto accaduto sono chiare: radiazione di questo figuro da ogni ruolo nel caso di conferma di quanto accaduto (è dura essere garantisti in queste circostanze ma è doveroso per rispetto di uno Stato di diritto), denuncia in sede ordinaria e risarcimento danni. Con la certezza che l’AIA sarà al fianco del nostro giovane arbitro per la tutela legale, in ogni grado del giudizio. E se qualcuno conosce il nome del ragazzo, me lo comunichi in privato, per cortesia”.
Le reazioni social e la proposta: meglio fermare il calcio
E mentre in Serie A tiene banco lo scontro tra Mourinho e il quarto uomo Serra, scendendo nei gradini della piramide calcistica avvengono casi di (praticamente) ordinaria violenza ed efferratezza che a momenti fanno sembrare quanto avvenuto in Cremonese-Roma una bega da cortile. Sui social, e in particolare in calcio all’intervento su Facebook di Marelli, si sprecano le reazioni della vox populi del web.
“DOMENICA TUTTI A CASA! [maiuscolo non nostro, ndr] Basta è ora di finirla, ma che si arrangino visto che sanno fare meglio lo facciano!”, sbotta un commentatore, che regala l’assist all’ex arbitro: “Francamente credo che l’idea di fermarsi per un weekend non sia affatto male. Si penalizza chi si comporta bene? Sì, vero, ma un segnale deve esserci”.
Si legge poi da altri utenti: “Che schifo, domandiamoci poi perché ci sono sempre meno arbitri, tutela zero! Perché tanto a queste persone non faranno assolutamente nulla se non una squalifica di qualche anno a livello puramente sportivo”, “Qualche tempo fa qualcuno aveva proposto di fare giocare le giovanili con gli adulti fuori dai campi. Non so quanto sia fattibile ma bisognerebbe pensarci”, “Massima solidarietà a questo giovane arbitro aggredito, si deve procedere con la denuncia penale (con l’aggravante dei futili motivi), il risarcimento danni in sede civile e la radiazione a vita di questo pseudo-dirigente, certi soggetti non c’entrano nulla con il mondo dello sport, anzi, vanno allontanati”.