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Atalanta, Zaniolo la scommessa persa da Gasperini: il retroscena sull'addio

Per l'attaccante della Dea è arrivata l'ennesima bocciatura: non sono bastati gli avvertimenti di Gasperini a rimetterlo in riga. I motivi dell'addio

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sulle interviste ai grandi protagonisti

Poteva essere la rinascita e consacrazione e invece per Nicolò Zaniolo non stata è altro che l’ennesima bocciatura in carriera: (dopo Roma, Aston Villa e Galatasaray) anche l’Atalanta lo fa fuori, a causa di sei mesi di alti e bassi, un minutaggio limitato e un atteggiamento che non ha mai convinto Gasperini. Dalle esultanze provocatorie nei confronti delle tifoserie avversarie a tutte le tirate di orecchie – che non sono bastate – del tecnico della Dea nei confronti del giocatore: un amore mai sbocciato che porta ad un amaro retroscena sull’addio dell’attaccante ex giallorosso, che sta per firmare con la Fiorentina.

Zaniolo fuori dai convocati: addio vicino alla Fiorentina

Nicolò Zaniolo non è stato inserito nella lista dei convocati dell’Atalanta per la sfida contro il Torino: una decisione che conferma le voci di una imminente cessione alla Fiorentina. L’accordo tra il club viola e il Galatasaray (detentore del cartellino) appare sempre più vicino, con la trattativa che dovrebbe concludersi positivamente entro lunedì.

Una questione tattica e di opportunità

Dal punto di vista tattico, la cessione di Zaniolo si spiega anche con le esigenze della rosa di Gian Piero Gasperini: giocatori come Lazar Samardzic e Charles De Ketelaere ricoprono già il ruolo di trequartista, posizione in cui spesso è stato impiegato anche l’ex Roma.

Tuttavia, all’Atalanta è sempre mancato un vero vice Lookman, un profilo che potrà essere occupato da Daniel Maldini, l’ultimo acquisto, capace di giocare sia sulla trequarti che sulla fascia sinistra, accentrandosi per sfruttare il piede destro.

Zaniolo-Atalanta: un’esperienza mai realmente decollata

L’avventura di Zaniolo a Bergamo non ha mai conquistato del tutto l’ambiente nerazzurro. Eppure, il suo approdo era stato accompagnato da grande entusiasmo della tifoseria nerazzurra che però non è stato ripagato con la determinazione del giocatore.

Lo stesso Zaniolo, al momento della sua presentazione, aveva dichiarato: “Io non sento pressioni, devo dare il massimo, fare gli allenamenti a mille. Seguire in tutto e per tutto ciò che ci consiglia il mister. Non è l’ultima possibilità, ma una possibilità che voglio cogliere al volo”.

Difficoltà di adattamento e ruolo inedito per Zaniolo

Anche la dirigenza dell’Atalanta aveva riposto grande fiducia nel talento italiano. Antonio Percassi, in particolare, aveva elogiato il suo atteggiamento e la voglia di riscatto: “Lo abbiamo temuto e rispettato. Sin dall’approccio ha dimostrato un’eccellente professionalità. È arrivato il primo giorno di ritiro per far capire quanta voglia ha di recuperare e mettersi in mostra”.

Nonostante le solite proclamate buone intenzioni, però, l’esperienza di Zaniolo non è mai decollata. Una delle principali difficoltà è stata la sua collocazione in campo: spesso impiegato in un ruolo non suo, è stato adattato come centravanti per supplire all’assenza di Gianluca Scamacca. Ora che l’ex Sassuolo è tornato a disposizione, Zaniolo si ritrova fuori dal progetto. Gasperini mesi fa aveva lanciato l’allarme: “Finora non è una scommessa vinta”. Dopo il girone d’andata e le prime gare del ritorno il verdetto. Scommessa persa.

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