La prova generale è segnata sul calendario: sabato 13 e domenica 14 luglio sulla pista “amica” del “Guidubaldi” di Rieti, il quartier generale della squadra di Rana Reider in territorio continentale, il luogo dove Marcell Jacobs simulerà in tutto e per tutto il programma che tre settimane più tardi lo porterà a provare a riconquistare il trono di Olimpia. L’annuncio, abbastanza scontato, è arrivato attraverso i profili social del fuoriclasse di Desenzano, pronto a fare rientro in patria dopo i giorni trascorsi in Florida dalla famiglia (con annesse polemiche per l’assenza ai campionati italiani di La Spezia di fine giugno).
- Il meeting "interno" di Rieti del gruppo di Reider
- Marcell ha le idee chiare: "C'è pressione, ma voglio il bis"
- Le minacce "peggiori" arrivano dalla Giamaica
Il meeting “interno” di Rieti del gruppo di Reider
La decisione di Jacobs, quella di tornare a Jacksonville, era stata dettata dalla necessità di ritrovare gli affetti più cari dopo un periodo di lontananza. I familiari non possono lasciare gli USA perché altrimenti perderebbero la possibilità di farvi rientro nei prossimi mesi (ci sono regole precise sulla permanenza sul suolo americano per chi fa richiesta di residenza), e allora Marcell ha concordato con Reider una trasferta fugace prima di rituffarsi anima e corpo nella preparazione olimpica.
Che vivrà due giornate campali nel secondo week-end di luglio: Jacobs scenderà in pista sabato alle 18,30 nelle batterie, poi domenica avrà la possibilità di gareggiare in semifinale (17,30) e quindi nell’eventuale finale (19,30). L’appuntamento, che di fatto s’inserisce all’interno del programma dei campionati regionali Juniores del Lazio, è stato pensato proprio da Reider per cercare di fare un check con tutti gli atleti del gruppo che allena a poche settimane da Parigi. Per questo s’è deciso anche di ricalcare fedelmente il programma spalmato su due giorni: nessun dettaglio deve essere trascurato.
Marcell ha le idee chiare: “C’è pressione, ma voglio il bis”
Jacobs ha annunciato il programma di preparazione in vista dei giochi con un messaggio sui propri profili social. E ha lasciato anche qualche pensiero sparso, spiegando quello che è il suo stato d’animo a meno di un mese dall’appuntamento clou della stagione. “A Parigi avrò una pressione diversa rispetto a Tokyo, dove ero noto soltanto a chi faceva parte del mondo dell’atletica. Ora tutti mi conoscono e tutti aspettano questo grande momento, io in primis: ci arrivo da campione olimpico ed è così che voglio uscirne”.
Per aumentare il grado di competizione nella due giorni reatina, Reider sta cercando di convincere altri velocisti ad unirsi al gruppo dei partecipanti. Di sicuro ci saranno i canadesi André De Grasse (olimpionico a Tokyo sui 200 metri) e Jerome Blake, il giapponese Abdul Hakim Sani Brown e i cinesi Zenhje Xie, Yan Haibin, Chen Jiapeng, Deng Zhijan e Wu Zhiqiang, tutti atleti che si allena stabilmente da giorni a Rieti sulla pista dove Asafa Powell nel 2007 corse in 9”74, ultimo record prima dell’avvento di Usain Bolt.
Le minacce “peggiori” arrivano dalla Giamaica
Nelle ultime settimane di “minacce” al regno di Jacobs n’è sorta più d’una. L’ultima in ordine di tempo, storia vecchia pochi giorni, quella proveniente dai Trials giamaicani, con Kishane Thompson sceso a 9”77 (ha corso tre gare in tutto: peggior crono 9”84, in mezzo anche un 9”82) e Oblique Seville che s’è confermato velocissimo, chiudendo a sua volta con un 9”82 che sa di gran tempo. Senza dimenticare Noah Lyles, che ai Trials americani ha corso 9”83.
Jacobs quest’anno ha ottenuto come miglior prestazione all’aperto 9”92 nell’ultima gara disputata a fine giugno a Turku, in Finlandia, e da lì proverà a ripartire da Rieti, dove cercherà di abbassare ulteriormente i tempi per mandare a sua volta segnali alla concorrenza.