Marcell Jacobs sceglie gli Stati Uniti non per onorare la bandiera di papà Lamont ma per dare l’assalto alle Olimpiadi di Parigi. Non è un segreto che le ultime due stagioni per lo sprinter italiano siano state al di sotto delle aspettative, soprattutto le sue, e ora arriva la scelta di dare un taglio netto con il passato, con la sua storia con l’allenatore Paolo Camossi e la decisione di volare negli Stati Uniti.
- Jacobs si affida all’ex calciatore Rana Reider
- Reider: l’indagine per molestie sessuali
- Jacobs: l’alternativa era Padova e Airale
- La Torre approva: “Scelta scomoda e coraggiosa”
Jacobs si affida all’ex calciatore Rana Reider
Un passato da calciatore, o quasi, per Rana Reider. Il 53enne statunitense adesso avrà in dote il fisico spesso delicato di Marcell Jacobs e il compito di portarlo nelle migliori condizioni possibili. Negli Usa lo descrivono come un tecnico che crede nella regola aurea del lavoro duro e la sua carriera arriva da lontano visto che già nel 1995 a soli 25 ha intrapreso la carriera di allenatore di atletica dopo aver abbandonato il calcio.
La sua specializzazione è sempre stata dedicata a velocisti e saltatori per i quali ha messo a punto un sistema di allenamento che nei primi anni 2000 era considerato all’avanguardia. I primi grandi successi al fianco di Dwight Phillips che a Atene nel 2004 vince l’oro olimpico, e nel 2008 di Bryan Clay che conquista l’oro nel decathlon a Pechino.
Reider: l’indagine per molestie sessuali
Nella carriera di Reider anche una macchia rappresentata dal coinvolgimento dell’allenatore in un’indagine per molestie sessuali condotta dal Center for SafeSport: tra le accuse mosse a Reider dalla stampa inglese quella di aver avuto una relazione dai contorni poco chiari con una 18enne velocista britannica. Secondo quanto rivelato però dall’avvocato Ryan Stevens il caso dovrebbe essere chiuso entro la fine dell’anno dopo che l’allenatore ha ammesso di aver avuto una relazione consensuale.
Jacobs: l’alternativa era Padova e Airale
Marcell Jacobs aveva in mano anche una seconda possibilità quella di rimanere in Italia e di spostarsi dalla sua Desenzano alla vicina Padova per seguire i consigli del 32enne Marco Airale, che nonostante la giovane età si è già fatto apprezzare per la sua competenza e per le esperienze che ha maturato in ambito internazionale.
La Torre approva: “Scelta scomoda e coraggiosa”
Se il presidente della Fidal, Stefano Mei, non è sembrato particolarmente contento della decisione di Marcell Jacobs di lasciare Camossi, a schierarsi al suo fianco è il direttore tecnico della nazionale azzurra Antonio La Torre che proprio alla Gazzetta sostiene la decisione dello sprinter.
E’ stata una scelta fatta in autonomia da lui ma mi convince. E’ coraggiosa e figlia di una grande determinazione. Ha preso in considerazione anche Padova ma ha scelto la strada meno comoda. Come o sempre detto, per allenare l’oro olimpico serve un coach di carisma e Reider ne ha da vendere.
Nessuna bocciatura però per Paolo Camossi o per il movimento italiano che vede partire in direzione Florida un talento come Marcell Jacobs.
Voglio sottolineare il grandissimo lavoro fatto da Camossi. Le nostre competenze non sono messe in discussione. Ma la volontà dell’atleta in una situazione come questa va rispettata: dietro ci sono delle motivazioni precise. Non a caso ha ringraziato la Final: abbiamo sempre cercato di stargli vicino.