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ATP 250 Adelaide, Bolelli e Vavassori calano il poker e ora puntano forte sugli Australian Open

Il primo titolo italiano della stagione ATP 2025 lo portano Bolelli e Vavassori, che vincono in doppio ad Adelaide e si candidano a essere protagonisti agli AO.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Chi ben comincia è già a metà dell’opera. E chi ben ricomincia è la coppia composta da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che ad Adelaide hanno conquistato il titolo nel torneo di doppio battendo dopo una finale dalle mille emozioni la coppia tedesca formata da Kevin Krawietz e Tim Puetz. Piccola nota a margine: con i teutonici erano arrivate due sconfitte nelle ultime due sfide incrociate, la prima agli US Open a settembre, la seconda alle Nitto ATP Finals di novembre, dove i tedeschi avrebbero poi vinto il torneo. Insomma, non un crash test semplice, ma superato a pieni voti.

Resilienza e caparbietà: una vittoria… col cuore

Anche perché c’è stato da risalire una corrente che pareva soffiare tutta in direzione opposta a quella desiderata. Tanto che Bolelli e Vavassori hanno dovuto annullare ben 4 palle match agli avversari, prima di procurarsene tre e sfruttare quella che ha regalato loro il primo successo italiano della stagione. E il 4 è un numero che nella serata australiana (o mattinata italiana, fate voi) ricorre più volte: 4 sono i titoli conquistati dalla coppia azzurra, che lo scorso anno aveva vinto l’ATP 250 di Buenos Aires (sulla terra) e quelli 500 di Halle (sull’erba) e di Pechino (cemento indoor). Insomma, mancava una vittoria sul veloce outdoor, e Adelaide ha compensato la lacuna.

Chiaro che a questo punto la loro candidatura in ottica Australian Open diventa consistente: già la coppia italiana godeva di ottime referenze, ora la prospettiva è quella di poter realmente alzare l’asticella e provare a spingersi oltre, al punto che già sono state fatte alcune “previsioni di tabellone”, con Krawietz e Puetz che potrebbero tornare sul cammino dei due ancora una volta soltanto in finale. Corsi e ricorsi storici.

Partita durissima, tra break e contro break

Bolelli e Vavassori saranno testa di serie numero 3 a Melbourne, ma intanto si godono la straordinaria vittoria ottenuta qualche chilometro più a ovest. Arrivata dopo oltre due ore di autentica battaglia, a tratti di sofferenza e pura resilienza, ma nelle quale la caparbietà della coppia azzurra è venuta fuori alla distanza. Che s’è complicata la vita subito, cedendo il servizio nel secondo gioco dell’incontro, anche se nel settimo game è arrivato quel contro break col quale tutto sembrava essere tornato alla normalità. Un’illusione durata poco, perché nel momento in cui c’è stato da servire per restare nel match (decimo gioco) i tedeschi hanno nuovamente approfittato di un calo di rendimento degli italiani al servizio, riuscendo a conquistare il parziale per 6-4.

Chi serve non è mai così avvantaggiato come la logica imporrebbe: break e contro break si sprecano anche nel secondo set (due a testa), con Bolelli e Vavassori costretti sempre a inseguire ma bravi a trovare il modo per impattare. Quando però il pericolo sembra scampato, ecco presentarsi il baratro a un passo: sul 5-6 i due vanno sotto 0-40, ma riescono ad annullare le prime tre palle match e pure una quarta ai vantaggi, riuscendo così a spingersi sino al tiebreak, dove i tedeschi pagano dazio a un po’ di sfiducia e cedono 7-4.

Chiusura in bello stile. E ora rotta su Melbourne

La partita, insomma, si decide al supertiebreak: la partenza è migliore per i tedeschi (4-2), ma Bolelli e Vavassori restano a contatto e rimettono in fretta le cose a posto, con Krawietz e Puetz che pur senza collezionare altre palle match riescono in qualche modo a non far scappare gli azzurri. Che non sfruttano le prime due palle match, ma che un modo per chiudere sull’11-9 lo trovano comunque, riuscendo ad alzare la percentuale di prime nel momento dove servivano di più (74% contro il 66% dei tedeschi), così come quello con la seconda (69% contro 63%).

Per Bolelli ad Adelaide è arrivato il successo numero 15 nel circuito di doppio, buono per spingerlo alla posizione numero 6 del ranking ATP (mai così in alto in carriera: a 39 anni e tre mesi, una seconda giovinezza). Sono 7 invece i successi di Vavassori, che sogna quel titolo slam che manca nella sua bacheca (Bolelli ha vinto in Australia nel 2015, in coppia con Fognini).

A Melbourne, la coppia italiana è finita dalla parte di tabellone di Arevalo e Pavic (potrebbero affrontarli in semifinale), anche se l’esordio li vedrà opposti a un’altra coppia tedesca, quella composta da Frantzen e Jebens. Al secondo turno potrebbe prefigurarsi un derby tutto italiano con Marco Bortolotti e Flavio Cobolli (oppure con Luciano Darderi, che gioca con l’argentino Diego Hidalgo), poi agli ottavi occhio alla variabile Bopanna, quest’anno in coppia con Barrientos.

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