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ATP Rotterdam, Medvedev stavolta litiga con le scarpe e Bellucci fa l'impresa: è nei quarti di finale

Lo Zar è nervoso, pasticcia e dopo aver salvato un matchpoint nel secondo set, deve arrendersi mestamente nel terzo. Ora Mattia attende il vincitore di Tsitsipas-Griekspoor.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

La sera prima s’era salvato per il rotto della cuffia contro Stan Wawrinka, facendosi “apprezzare” più per la clamorosa lite col giudice di sedia che per il rendimento in campo. Stavolta Daniil Medvedev non è riuscito a evitare il ko e l’eliminazione dal tabellone dell’ATP 500 di Rotterdam. A volare nei quarti di finale del torneo olandese è stato Mattia Bellucci, nella notte più bella sua carriera. Per lo Zar, invece, un’altra partita da incubo: da qualche tempo non è più lui e forse il primo a rendersene conto è proprio il russo.

Rotterdam, ancora una serataccia per lo Zar Daniil

Questa volta Medvedev, anziché con l’arbitro, ha litigato con le stringhe delle scarpe. Proprio non riusciva ad allacciarsele dopo aver miracolosamente raddrizzato la situazione nel secondo set, vinto al tie-break dopo aver annullato un matchpoint al tennista di Busto Arsizio. Un segnale, uno dei tanti, di una serata in cui nulla o quasi ha funzionato per il russo. Basta dare un’occhiata a questo errore incredibile nel primo set: ma dove ce l’aveva la testa Daniil?

Che bravo Bellucci: successo in tre set su Medvedev

Bellucci, naturalmente, è stato bravissimo ad approfittare degli impacci del suo avversario. Ma ridurre la magnifica cavalcata olandese del 23enne lombardo (la stessa età di Jannik Sinner) solo alla capacità di sfruttare un tabellone favorevole e la serata storta – l’ennesima – del più forte rivale, sarebbe profondamente ingiusto. Bravissimo Mattia a crederci fin dall’inizio, con quella partenza lanciata – 6-3 – che ha incanalato immediatamente il match dalla parte giusta. Bravissimo anche a rialzarsi dopo aver letteralmente buttato il tie-break e a chiudere 6-3 al terzo.

Bellucci: la bandana di McEnroe e la battuta da sotto

Ciò che ha colpito in positivo di Bellucci è stata soprattutto la sua sfrontatezza. Del resto, non sarebbe sceso in campo con la bandana di John McEnroe se non avesse creduto senza remore nelle sue possibilità. In due circostanze ha “sfidato” un mostro sacro come Medvedev con la battuta da sotto, nel primo e nel terzo parziale. E in entrambi i casi ha portato a casa il punto, accompagnato da una “carica” enorme. “Volevo essere me stesso il più possibile, l’ho visto lontano e mi sono detto: se non lo provo ora, non lo faccio più”, la spiegazione a fine gara.

Rotterdam, ai quarti Bellucci contro Tsitsipas o Griekspoor

Ora, nei quarti di finale, Bellucci sfiderà uno tra Stefanos Tsitsipas, altro big in caduta libera che sta provando a ritrovare se stesso, e Tallon Griekspoor, enfant du pays, giustiziere di Matteo Berrettini al primo turno. Comunque vada, il bustocco ha già stabilito una serie clamorosa di primati: miglior classifica ATP della sua carriera (scenderà ancora rispetto all’81mo posto raggiunto con gli ottavi), prima vittoria contro un top 10, primo quarto di finale raggiunto in un ATP 500. Era partito dalle qualificazioni, adesso non vuol più fermarsi.

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