Jannik Sinner è diventato uno dei tennisti più temuti del circuito Atp, lo dicono i numeri che sta mettendo insieme ma lo dicono soprattutto i suoi avversari. Ieri il tennista azzurro ha debutto all’ATP di Rotterdam, il primo torneo che ha deciso di affrontare dopo la vittoria degli Australian Open ed ha cominciato subito con una vittoria. Il fatto che la “Volpe Rossa” sia diventato però un “pericolo” è testimoniato dai suoi avversari.
La rivelazione di Rublev
In campo a Rotterdam c’è anche un altro dei migliori tennisti al mondo, quell’Andrey Rublev che molto spesso ha fatto notizia più per i suoi comportamenti sopra le righe che per il potenziale capace di esprimere in campo. L’ultimo incontro con Sinner è avvenuto nei quarti di finale degli Australian Open, con l’azzurro capace di vincere in tre set.
Ora il russo torna su quella partita proprio da Rotterdam: “Mi aspettavo che potesse battermi, il suo livello in questo momento è impressionante. Forse però non mi aspettavo che potesse battermi così facilmente, in soli tre set. Dopo che mi ha battuto ero spaventato che Djokovic potesse batterlo in tre set, significava che io ero lontanissimo dai loro livello. Il fatto che Jannik lo abbia battito mi ha tranquillizzato e mi ha spinto a lavorare ancora di più per migliorare”.
Sinner: l’incubo di Van De Zandschulp
Se Rublev è riuscito a trarre una motivazione dalla sconfitta agli Australian Open contro Jannik Sinner, la situazione è un po’ diversa per Van De Zandschulp. Il 28enne olandese ieri è stato costretto a lasciare il passo a Jannik nei sedicesimi di finale del torneo di casa a Rotterdam, dopo essere stato eliminato sempre dall’italiano al primo turno degli Australian Open (in tre set, ndr). Ma l’olandese sembra aver trovato la soluzione
“Cosa ho imparato da questo match? Ho imparato che non devo più giocare nei tornei dove è presente Sinner”.
La sfida con Monfils
Dal passato al presente, dagli esordi a un futuro luminoso. A Rotterdam, Jannik Sinner sfida il francese Gael Monfils. Il 37enne parigino è stato ed è uno dei giocatori più istrionici e amati del circuito grazie al suo gioco spettacolare, ma anche ai suoi comportamenti in campo. E proprio lui è stato un giocatore chiave nella carriera di Jannik. Il primo confronto tra i due è avvenuto nel 2019 quando un Sinner ancora giovanissimo si affacciava per le prime volte sui grandi palcoscenici del tennis e ad Anversa si tolse la soddisfazione di battere (da numero 109 al mondo) Monfils, che in quel momento era in Top15.
“Ho capito subito che questo ragazzo avrebbe fatto strada – ha detto Monfils in vista del suo match contro Sinner – Colpisca la pallina in maniera diversa, i suoi swing da entrambi i lati sono pazzeschi. Sapevamo tutti che il suo momento sarebbe arrivato”.