Uno l’abbiamo perso, un altro stiamo per ritrovarlo. Perché le porte girevoli del tennis italiano, specialmente in campo maschile, viaggiano a velocità supersonica. E non c’è nemmeno tempo di metabolizzare la battuta d’arresto di Jannik Sinner nella semifinale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz che già il calendario ATP è pronto a riproporre quello che prima di Sinner è stato il giocatori che più di ogni altro ha saputo stimolare la fantasia del pubblico italiano. Quel Matteo Berrettini che si appresta a tornare in campo nella stagione che più gli piace, naturalmente quella sui campi in erba.
- Giugno, col bene che ti voglio: il mese di Matteo
- Stoccarda, sono dolci ricordi: i trionfi del 2019 e del 2022
- Matteo, ma non solo: gli altri italiani in campo
Giugno, col bene che ti voglio: il mese di Matteo
Stoccarda è la meta scelta per riprendere un filo interrotto ormai da troppo tempo. E che sull’erba, la superficie prediletta del tennista romano, lo vide cedere nell’ultimo match disputato a Wimbledon lo scorso luglio nientemeno che a Carlos Alcaraz, guarda a caso lo stesso giustiziere di Sinner a Parigi. Lo spagnolo, insomma, in un modo o nell’altro torna sempre nelle vicende dei tennisti di casa nostra.
Solo che stavolta Berrettini ha voglia di voltare definitivamente pagina: da quel giorno, dove sotto gli occhi dell’ex Melissa Satta cedette con onore al futuro vincitore dello slam londinese, sono stati appena 17 gli incontri disputati dall’ex numero 6 del mondo, che nella stagione europea sul rosso è sceso in campo soltanto a Montecarlo (battuto da Kecmanovic). Poco prima era arrivata la vittoriosa campagna di Marrakech e ancor prima la finale persa nel Challenger di Phoenix, primo barlume di luce dopo 6 mesi di lontananza dai campi. Il tutto finalizzato però a un unico grande obiettivo: arrivare a giugno e farsi trovare pronto per i tornei sull’erba, la superficie che più di tutte potrebbe riconsegnarlo al mondo del tennis che conta e rimetterlo al centro del villaggio.
Stoccarda, sono dolci ricordi: i trionfi del 2019 e del 2022
Berrettini si presenta al via del mese “sacro” che porterà il carrozzone ATP verso Wimbledon da numero 95 del mondo. Da due mesi non scende in campo, ma in allenamento ha fatto capire di essersi preparato a dovere, senza dover fare i conti con qualche imprevisto. Stoccarda è il primo torneo che ha messo nel mirino per ritrovare il feeling dei giorni migliori: non sarà testa di serie, ma sarà comunque uno dei tennisti che tutti vorranno evitare, almeno nei primi turni. E grazie al ritiro di Vukic ha potuto evitare di doversi guadagnare la qualificazione al main draw passando per le qualificazioni.
Nel BOSS Open i ricordi per Matteo sono dolci: qui ha trionfato nel 2019 contro Felix Auger-Aliassime (primo torneo vinto in carriera sull’erba), qui s’è ripetuto nel 2022 superando Andy Murray in tre set in quella che sembrava essere l’annata magica, poi interrotta da un maledetto tampone che gli negò l’opportunità di andare a Wimbledon.
Matteo, ma non solo: gli altri italiani in campo
La presenza di Berrettini a Stoccarda catalizzerà l’attenzione, ma ci saranno anche Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli a tenere alti i colori azzurri. Due che però sull’erba non è che in carriera (seppur sono giovani) abbiano mai dato fondo a molte speranze: Musetti è 6-7 nei precedenti assoluti, anche se un anno fa a Stoccarda arrivò ai quarti, fermato da Tiafoe.
Cobolli ha disputato appena due match in carriera sull’erba, entrambi nelle qualificazioni di Wimbledon, entrambi persi contro tennisti peraltro molto più indietro di lui nel ranking (gli argentini Kicker e Ficovich). Anche Luca Nardi, presente nel tabellone principale di ‘s-Hertogenbosch, sull’erba ha pochissima esperienza: due turni di qualificazione a Wimbledon nella passata edizione e nulla più.
Aspettando Sinner, che magari andrà al Queen’s e a Wimbledon con l’intento di mettere le mani su entrambi i trofei, l’Italia s’aggrappa tanto al rientrante Berrettini. Che vuol tornare ad essere il martello dei bei tempi che furono.