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Atp Toronto Sinner-De Minaur finale inedita: Jannik, Alex e la storia di una grande amicizia

L'altoatesino vince la semifinale contro l'americano: battaglia vera, più di quanto il doppio 6-4 non dica. 21 palle break (11 per Jannik, 10 per lo statunitense). La finale in programma non prima delle 2 italiane

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C’è più gusto a vincere soffrendo, che non è certo una colpa, semmai una dote di cui non tutti i campioni sanno cosa farsene. Jannik Sinner e Alex De Minaur in finale al Master 1000 di Toronto (si gioca domenica 13 agosto, non prima delle 22 italiane). La storia di una grande amicizia che trova l’epilogo più bello in Canada.

Jannik che soffre e vince, ormai, è quasi la sublimazione di uno stile di vita: vincere è nelle sue corde, farlo con un pizzico di sofferenza in più del dovuto è forse il prezzo da pagare per un fisico e una mente che qualche volta tradiscono la tensione, seppur di progressi sotto questo aspetto se ne vedono ormai costantemente da mesi.

Terza finale in un Master 1000

La finale conquistata a Toronto, la terza in carriera in un Masters 1000 dopo le due messe a referto a Miami nel 2021 (battuto da Hurkacz) e nel 2022 (troppo forte Medvedev per poter opporre resistenza), rappresenta l’ennesimo upgrade di una carriera che a un tiro di schioppo dai 22 anni (li compirà mercoledì, ma l’idea del regalo anticipato è già nell’aria) ha davvero cominciato a spiccare il volo, tanto che proprio la trasferta nordamericana sul cemento era stata segnata sul calendario alla voce “punto di non ritorno”.

Già, perché Sinner pare deciso a non guardarsi più indietro: ha cambiato mentalità, ha preso forza e coraggio, ha cominciato a far paura per davvero agli avversari. E se gli indizi contano ancora qualcosa, ha probabilmente capito cosa deve fare per far quadrare i conti nei momenti più importanti.

Sinner-Paul 6-4, 6-4

Contro Tommy Paul è stata battaglia vera, più di quanto il doppio 6-4 non dica. Partita strana, vissuta più in risposta che in attacco, con tante palle break da una parte e dall’altra (21 in totale, 11 per Jannik e 10 per lo statunitense: una rarità a questi livelli) e con la sensazione che nessuno dei due, per quanto ci provasse, avesse davvero la necessaria lucidità di chiudere i giochi.

Una partita che ha raccontato di giocate d’altissima qualità, soprattutto un interminabile scambio di 46 colpi su una delle 21 palle break di serata sul 4-2 per Sinner (ma 30-40) del secondo set, che è già stato consegnato agli annali di storia del torneo.

L’altoatesino ha provato a forzare la mano al servizio, ma quando la prima non è entrata sono stati dolori, così come per Paul.

La storia di un’amicizia

Una gara a scacchi nella quale entrambi hanno lasciato andare il braccio e che potrebbe comunque farsi sentire tanto nelle gambe quanto nella testa in vista dell’atto conclusivo del torneo, contro quell’Alex de Minaur che di Sinner è grande amico (insieme hanno disputato il torneo di doppio a inizio settimana, uscendo subito contro la coppia composta da Rover e Arevalo) e che in un Masters 1000 arriva in finale per la prima volta in carriera.

Ma già una settimana fa a Los Cabos il tasmaniano aveva fatto capire di essere in gran spolvero, battuto soltanto da Tsitsipas. E comunque per de Minaur con questa fanno 4 finali nel 2023, la prima vinta ad Acapulco contro Paul, la seconda persa al Queen’s contro Alcaraz. Con la top 10 ormai a portata di aggancio.

Sinner-De Minaur precedenti

Nei quattro precedenti disputati, Sinner l’ha sempre avuta vinta. Non è un aspetto di poco conto: dal successo nelle Next Gen Finals del 2019 a quelli ottenuti a Sofia nel 2020 (erano i quarti di finale: in quella settimana Jannik in Bulgaria vinse il suo primo titolo ATP), agli Australian Open nel 2022 e a Madrid sempre nel 2022 (i primi tre sul cemento, l’ultimo sulla terra), de Minaur ha sempre mostrato di fare fatica nel tenere il ritmo imposto da un giocatore al quale concede qualche centimetro e del quale soprattutto ha mostrato in passato di subire il rovescio, arma spesso letale con la quale l’altoatesino si diverte a lavorare i rivali.

Ma de Minaur a Toronto ha dimostrato anche di aver fatto progressi sul piano tattico: l’ha ammesso lui stesso al termine della semifinale vinta contro Davidovich Fokina, nella quale ha brekkato lo spagnolo in ben 7 occasioni in una gara (va detto) condizionata però dal forte vento.

Che potrebbe in qualche modo inficiare anche l’esito di una finale non certo scontata, nella quale Sinner partirà con i favori del pronostico, ben sapendo però che l’amico Alex farà il possibile per rendergli la vita dura.

Sinner-De Minaur a che ora giocano

Dopotutto i due si conoscono, si stimano e si rispettano: avessero potuto scegliere un rivale da affrontare in finale, magari avrebbero fatto l’uno il nome dell’altro. Il campo l’ha accontentati, e ora dovranno cercare in un modo o nell’altro di tenere fede alle attese.

Alle 22 italiane (diretta Sky Sport) saranno tantissimi gli appassionati che proveranno a spingere Sinner verso l’impresa. Vincendo, Jannik diventerebbe il secondo italiano di sempre a conquistare un Masters 1000 dopo il trionfo di Fabio Fognini a Monte Carlo nel 2019. E al contempo spedirebbe l’altoatesino al sesto posto nel ranking, consegnandogli anche il pass per le Nitto ATP Finals (ormai scontate). Insomma, un jackpot che fa gola come pochi.

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