La notizia è che anche Alcaraz qualcosina ogni tanto lascia per strada. Nella fattispecie un set contro un Nuno Borges che non si è lasciato intimidire da una delle solite versioni (a tratti) dominanti dello spagnolo. Che un modo per volgere la contesa a proprio favore lo trova sempre: chiude al quarto dopo aver inopinatamente sprecato l’opportunità di chiudere i conti al terzo, col portoghese bravo a sfruttare l’unico vero momento di difficoltà dell’ex numero uno del mondo. Ma la sostanza poco cambia: passaggio abbastanza comodo agli ottavi e messaggio recapitato ai naviganti.
- Solita versione dominante: Carlitos è carico
- Borges è un osso duro a morire
- Quarto set senza storia: Carlitos avvisa tutti
Solita versione dominante: Carlitos è carico
Per due set almeno, Carlitos si è mostrato ancora una volta fuori portata per chiunque, anche per il sempre temibile Borges. Tanto che ha cominciato il match strappando il servizio già nel game d’apertura, alzando cioè subito i giri del motore. Poi si è messo a martellare senza pietà, trovando un altro break nel settimo gioco e chiudendo agevolmente sul 6-2 il primo set.
Quasi senza fare fatica, Alcaraz ha tenuto il pallino del gioco in mano dando sempre l’impressione di sapere cosa fare. E pure nel secondo set, al netto di un po’ più di equilibrio, si è portato avanti col lavoro facendosi bastare un solo break per scappare dopo poco più di un’ora e un quarto di partita sul 2-0.
Borges è un osso duro a morire
Che Borges avrebbe potuto però rappresentare un ostacolo di un livello comunque superiore rispetto a Shevchenko e Nishioka (al quale aveva lasciato appena 5 game) non era certo un mistero.
Così il portoghese nel terzo set ha deciso di entrare con tutti e due i piedi nell’incontro, procurandosi anche un paio di palle break che pure Alcaraz è stato bravo a disinnescare.
Ma stavolta il murciano la battuta non è mai riuscito a strapparla (pur avendo un’altra opportunità) e si è visto costretto a inseguire costantemente un rivale che nel frattempo ha trovato centralità e sicurezza nei colpi. E che nel tiebreak ha giocato decisamente meglio, riuscendo a tenere ad appena tre punti Carlitos e trascinandolo con merito al quarto set.
Quarto set senza storia: Carlitos avvisa tutti
Un toilet break è il modo col quale Alcaraz prova a passare la buriana. Il primo set perso nel torneo lo obbliga a rimettersi in carreggiata in fretta, e le palle break nel quarto set tornano a farsi copiose. Se ne fa bastare una, ma è quella che annulla in apertura di set a pesare tanto.
Perché una volta che rimette il naso davanti, lo spagnolo torna dominante: il match point arriva sul 5-2 e servizio Borges e consegna il passaggio del turno solo un po’ più complicato del previsto, ma che sostanzialmente conferma le intenzioni bellicose di Carlitos. Che troverà agli ottavi uno tra Draper e Vukic, deciso a proseguire senza intoppi una marcia che nelle intenzioni dovrà portarlo a sfidare Sinner nell’atto conclusivo.