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Bagnaia è campione, Quartararo e Marquez lo celebrano: gioia Ducati

Anche Quartararo e Marquez celebrano il successo di Bagnaia, il settimo italiano campione del mondo. Molto importante anche la Ducati, che si prende il suo merito.

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Francesco “Pecco” Bagnaia, piemontese classe 1997, è per la prima volta Campione del Mondo della MotoGP 2022 dopo il nono posto nell’ultimo Gran Premio della stagione, il GP della Comunità Valenciana. Non è bastato il quarto posto a Quartararo per rimontare i 23 punti di svantaggio che aveva prima di questo weekend.

Al settimo cielo Pecco per questo successo, come al settimo cielo è tutta la Ducati, ma sono arrivate parole di ammirazione anche dai suoi avversari in pista, come Marc Marquez e appunto el Diablo, molto amico di Pecco dato che sono molti anni ormai, fin da ragazzini, che si scontrano in pista.

Bagnaia, oltre ad aver riportato il titolo del mondo in Italia dopo 13 anni (Valentino Rossi 2009 l’ultima affermazione) è solamente il settimo italiano nella storia a vincere un titolo mondiale nel Motomondiale, la più alta categoria del motociclismo mondiale.

Bagnaia gioia incontenibile: “Gara più dura della mia vita, contavo i giri che mancavano”

Ai microfoni di Sky Sport, Pecco Bagnaia si lascia andare a tutta la gioia per la vittoria del titolo mondiale MotoGP:

“Come mi sento? È incredibile, nel giorno della gara più difficile dell’anno, l’emozione più bella di sempre. Forse la gara più difficile di tutta la carriera. All’inizio andavo bene, ho lottato con Quartararo, una bella lotta. Ma da quando ho perso l’aletta ho iniziato a fare una fatica incredibile. Ho iniziato a contare i giri che mancavano alla fine, sembrava sempre più lunga. Dopo la rottura dell’aletta (in un contatto iniziale con Quartararo, ndr) non sono stato bravo, alla fine ho cercato di gestire il più possibile, da lì in avanti ho iniziato a fare fatica sulle curve a destra ma è uguale, bisogna essere più orgogliosi per il fatto che siamo arrivati qui e per avere il margine per poterci permettere cose così”.

In pochi possono immaginare cosa abbia potuto provare Bagnaia in questo weekend da punto di vista mentale, un fine settimana durissimo, pieno di tensione ma non solo:

“Sì, ma la cosa più bella è stato il warm up di stamattina, grazie al quale mi sono levato un sacco di pesi da dosso perché durante tutto il weekend ho faticato molto a trovare il feeling, ero preoccupato. Alla fine, però, stamattina siamo tornati alla moto di sempre, mi sono trovato benissimo e siamo tornati alla moto di sempre. La strategia è stata giusta: andare a pizzicare Fabio, darli fastidio per fare allungare i primi è stata la cosa più giusta da fare, anche al costo di perdere l’aletta”.

Una parola anche su Quartararo. La sua lontananza in classifica forse ha reso il weekend più facile da gestire rispetto a che se fosse stato un testa a testa:

“Sì, alla fine avevamo abbastanza margine per arrivare davanti. Però sapere che lui aveva la possibilità di vincere e che io potessi incappare in un errore, perché con l’anteriore ho fatto una fatica incredibile, mi preoccupava. Dopo siamo riusciti a gestire il tutto, a limitare i rischi e ad alzare il ritmo. Bello. Io parte della storia della MotoGP? Per il momento no, però abbiamo compiuto qualcosa di veramente grande, dobbiamo esserne consapevoli e orgogliosi”.

Oltre a Bagnaia, gli altri campioni del mondo italiani sono stati Umberto Masetti, Libero Liberati, Giacomo Agostini, Marco Luchhinelli, Franco Uncini e Valentino Rossi.

I complimenti degli avversari, da Quartararo a Marquez

Tutti i piloti si sono spesi per fare le congratulazioni a Pecco Bagnaia per la vittoria nel Mondiale, a cominciare dal suo più grande avversario in pista Fabio Quartararo, arrivato secondo su una Yamah M1 molto inferiore alla Desmosedici e protagonista di una stagione davvero straordinaria, come riconosciuto un po’ da tutto il circuito:

“Oggi serviva andare più avanti possibile, dunque ad ogni curva in cui c’era la possibilità di effettuare un sorpasso lo facevo. È stata complicata, specialmente per la gomma anteriore . Io e Pecco? La gente dice che fuori dalla pista dovremmo odiarci. Oggi a Valencia abbiamo combattuto come avversario, ma non comprendo perché fuori dovremmo essere incavolati. Faccio le congratulazioni a Pecco, specialmente nella seconda parte della stagione è andato fortissimo. Il prossimo anno ci divertiamo”.

Anche Marc Marquez, oggi in terra per aver tirato troppo in staccata, ci tiene a fare le congratulazioni a Bagnaia (ed è quasi lo stesso Marquez che, a Sky, incita a fargli la domanda). Vincitore di otto titoli iridati, il Cabroncito è parso in ripresa fisica e si candida a essere una grande presenza nel prossimo Mondiale:

“Enormi congratulazioni a Bagnaia, lui e la Ducati hanno svolto una seconda metà di anno stupenda, il titolo è certamente meritato e non sarà il suo unico titolo in MotoGP. Oggi c’era il potenziale per arrivare davanti, sono davvero deluso per essere scivolato, ma ci stavo provando e ce la stavo mettendo tutta. Sono consapevole che serve che lavori su di me, per essere ancora più in forma, e la Honda, fino a Portimao e fino a marzo, serve che lavori sulla moto, la moto perfetta in ogni caso non esiste, ma è sufficiente che si migliorino alcuni aspetti per poter essere più competitivi. Intanto in questo finale di stagione siamo andati in crescendo ed è un aspetto positivo”.

Anche il suo mentore Valentino Rossi ha speso belle parole per Bagnaia ai microfoni di Sky Sport, celebrando il suo allievo e la forza dei piloti azzurri:

“Era ora che un pilota italiano rivincesse il titolo della MotoGP. Quello che ha fatto Pecco è speciale. È stata una corsa di sofferenza, ma io non ero preoccupato. Ha rimesso la moto come piace a lui ed è andato davvero veloce, girando rilassato pure se Quartararo ha fatto una gran corsa. La sua dote migliore è che ti rende molto partecipe, è bello lavorare con lui, dargli una mano. Chi lavora con lui lo fa con più gusto, è un grande pregio”.

La felicità della Ducati: nuovo titolo a 15 anni da Stoner

Non solamente Bagnaia, anche alla Ducati vanno fatti enormi complimenti per aver regalato a Pecco, dopo le iniziali difficoltà, un mezzo davvero supersonico per tecnica, aerodinamica e velocità di punta.

Una crescita costante quella della casa di Borgo Panigale, e gran parte del merito va anche al direttore generale della Ducati Corse Gigi Dall’Igna:

“Non so se questo Mondiale può essere l’inizio di un’era, tuttavia certamente questa stagione è stata fantastica. So di avere con me delle persone e dei tecnici veramente capaci. Non c’erano pensieri allena corso dell’ultimo giro della corsa, avevo la testa come bloccata. È davvero complesso raggiungere certi traguardi. Gli sviluppi tecnici giungono dalle persone, e se non ci sono il morale e la grinta giusti da parte loro diventa tutto più difficile. Tutto è importante”.

Dall’Igna continua ricordando la gara più importante della stagione, oltre ad ammettere di aver continuato a crederci anche sul -91 da Quartararo:

“La gara fondamentale del Mondiale? Io penso Silverstone, dato che pur non essendo il più rapido in pista Pecco è stata capace di vincere e questa è la dimostrazione della maturità di un fuoriclasse. È semplice arrivare davanti quando si ha la velocità, invece è molto più difficile quando in pista ci sono piloti più rapidi di te. Ci credevamo anche a -91? Sino a che la matematica non ti condanna è corretto sperarci. Ovviamente non era semplice rimontare da -91, e proprio per quello abbiamo deciso di vivere una domenica alla volta. Abbiamo fatto bene”.

In casa Ducati ha preso la parola anche Paolo Ciabatti, direttore sportivo del team Ducati, ai microfoni di OA Sport:

“Nessuno era mai stato in grado di rimontare 91 punti di distacco nella storia del Motomondiale e dunque è stata fatta una cosa storica, assurda, eccezionale, l’aggettivo lo potete decidere voi. Come è potuto succedere? Abbiamo pensato gara dopo gara lavorando nel modo migliore per avere il massimo in ogni pista, in questo modo sono arrivati i quattro successi consecutivi che ci hanno dato il via per portare a casa un risultato che ci riempie di soddisfazione e che ricorderemo per sempre”.

Ciabatti parla anche della differenza tra questo titolo mondiale e quello vinto da Stoner nel 2007:

“La storia è diversa dal 2007: sono trascorsi 15 anni. Ora ci sono sei costruttori in pista, quantomeno fino ad oggi, dato che Alex Rins ha vinto l’ultima gara della Suzuki in questo campionato. Ora siamo dentro ad una MotoGP molto più complicata, con un livello elevatissimo ed una generazione di piloti che va davvero forte. Nel 2007 certamente fu un grande risultato, ma credo che questo 2022 sia stato uno degli anni più battagliati di sempre. L’Aprilia, per esempio, è tornata al successo ed è rimasta in lizza fino a poche gare fa con Aleix Espargarò, per cui credo che sia un valore aggiunto a tutto. Non succedeva da 50 anni, con Giacomo Agostini, che un italiano vincesse su una moto di casa nostra”.

Dalla Ducati arrivano anche i complimenti, su Twitter, del precedente campione del mondo con la Desmosedici, ovvero Casey Stoner, vincitore del titolo nel 2007:

“Questi due ragazzi hanno messo in piedi un campionato fantastico, portandolo fino all’ultima gara. Congratulazioni a entrambi per una stagione dura e combattuta e grazie per il divertimento. Bravo Pecco”.

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