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Basket, finale Scudetto: Mirotic stavolta non perdona, la Virtus Bologna ci prova ma Milano va sul 2-1

Vittoria capitale per Milano che la spunta nel finale grazie a due liberi del montenegrino, prendendosi il primo match point scudetto: la Virtus lotta, ma cede 81-78

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il finale è thrilling, ma dice Milano. Che adesso vede lo striscione del traguardo davvero a un passo: batte 81-78 la Virtus in coda a una gara 3 tirata ad elettrizzante come poche e si concede il primo match point sulla racchetta, che giovedì sera potrà essere sfruttato nuovamente di fronte al pubblico del Forum. Mirotic (21 punti) nel finale è freddissimo e gela le speranze di rimonta di una Virtus trascinata da Mickey, grande assente in gara 1 (quanti rimpianti), che adesso è davvero più che mai spalle al muro.

Punteggio alto e un insospettabile Flaccadori

L’aria del Forum sembra far bene a entrambe: dopo due partite a punteggio basso (almeno in avvio), la musica cambia e si capisce subito che gli attacchi vanno per la maggiore. Non c’è modo però di strappare: cambi di punteggio ad alta frequenza e finale di primo quarto nel quale la retina si muove che è un piacere, con l’Olimpia che trova in Flaccadori uno scorer insospettabile (saranno 10 addirittura all’intervallo lungo) e con la Virtus che risponde con le solite armi, vale a dire Belinelli e Shengelia. Alla fine però una tripla sulla sirena di Hall a spedire Milano avanti di 4 lunghezze in coda a un primo quarto tirato e avvincente (29-25).

Il secondo si apre con i 5 punti segnati da Abass che riportano subito la Segafredo a contatto, mentre dalla parte opposta è sempre Flaccadori a suonare la carica, anche perché tolti Shields e Mirotic dagli altri arriva poco o nulla da segnalare. Milano però perde pochi palloni e ne recupera tanti a rimbalzo, costringendo sempre e comunque Bologna a inseguire. Banchi rimette nella serie Zizic che porta centimetri sotto canestro, ma sono Pajola e Mickey a tenere in scia le Vu nere, che vanno al riposo sotto di due punti grazie all’ennesima penetrazione di Pajola, che dopo la sontuosa gara 2 da gregario puro rimane un rebus irrisolto per l’EA7.

Mickey e Pajola, è la Virtus dei gregari

Un rebus in gara 2 lo era stato anche Cordinier, che pure a metà del terzo quarto si vede costretto a sedere in panchina perché gravato di 4 falli. Un peccato tutt’altro che veniale che rischia di pesare nella testa della Virtus, che riparte trovando con Belinelli la parità a quota 46.

Milano ogni tanto prova a strappare: torna avanti di due possessi pieni, ma puntualmente c’è sempre qualche maglia bianca che sbuca tanto in difesa, quanto in attacco a vanificare i propositi di fuga. La Virtus però non è solo Shengelia: Mickey è un fattore in area e Pajola (sempre lui) continua a pagare dividendi e a far quadrare i conti. È partita maschia, con l’Olimpia che trova nelle giocate di Napier e Shields (seppur discontinuo) i punti buoni per tenersi sempre un passettino avanti. Anche se alla fine il 62-59 lascia aperta qualsiasi porta, anche perché Bologna da la sensazione di non morire mai.

Napier e Mirotic, la risposta dei fuoriclasse

I canestri di Hackett e Dunston aprono il quarto periodo, riconsegnando il vantaggio alla Virtus dopo un bel po’ di minuti. La risposta è affidata a Napier e al solito Mirotic, che dimostra perché la dirigenza meneghina abbia deciso di puntare forte su di lui per garantirsi le chance di cucirsi per il terzo anno di fila lo scudetto al petto. Come calano le percentuali offensive di Bologna, puntualmente l’Olimpia prova a strappare: Napier firma il +6 con 6 minuti e mezzo da giocare e Banchi deve fermare giocoforza la partita, ma ci pensano il pretoriano Abass con una tripla ignorante e il solito Lundberg (l’uomo dei palloni pesanti) a riportare sotto i compagni.

Solo che entrambi non hanno fatto i conti col vero padrone di casa: 4 punti di Shields in un amen e Banchi è ancora costretto a fermare l’incontro con 4’ sul cronometro (75-70). Di colpo le difese tornano dominanti: nei 2’ successivi la retina la trova solo Mickey, che cattura palloni vaganti ovunque, ma diventa l’unica opzione offensiva bolognese. Napier tiene l’Olimpia a distanza, Shengelia riporta i suoi a 75 secondi dalla sirena, poi un altro gioco in post basso regala il -1 alla Virtus a 40 secondi dalla fine. Che va a un passo dalla palla recuperata per andare a vincere, ma alla fine è costretta a mandare in lunetta Mirotic (2/2) con 12 secondi da giocare. Bologna se la gioca da tre con Lundberg (stoppata di Melli) e poi con Belinelli, che trova solo il ferro. L’instant replay ridà la palla a Milano (ultimo tocco di Abass) con meno di due secondi: finisce 81-78 e giovedì l’Olimpia avrà il primo match point scudetto.

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