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Basket LBA, top e flop 22a giornata: Belinelli è immortale, Goumbald fa felice Sassari

La vittoria della Virtus nella supersfida contro l'Olimpia riporta sull'altare un favoloso Marco Belinelli, che a 38 anni continua a stupire

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La vittoria di Bologna nella classicissima del basket nostrano contro Milano è la storia di copertina del fine settimana di LBA, dove Brescia continua a guardare tutti dall’alto verso al basso e dove in coda la situazione comincia a farsi preoccupante tanto per Brindisi, quanto per Pesaro. Situazioni che da qui a fine aprile dovranno in qualche modo trovare una loro collocazione, ma intanto che bello vedere un Marco Belinelli che alle soglie dei 38 anni regala perle di classe assoluta, sognando (chissà) di confrontarsi nella stagione che verrà con Danilo Gallinari, possibile “rientrante” dall’NBA. L’Italia del basket si gode la seconda giovinezza del Beli e assiste a un andamento assai strano, con la classifica spaccata in più parti e tanti mini campionati in uno. Anche se la strada, come detto, resta lunga per tutti.

Basket Serie A: i top della 22a giornata

  • MARCO BELINELLI 8,5. Quando il gioco si fa duro, il più duro di tutti (non a caso soprannominato Rocky, ma a quanto pare la somiglianza non è solo nei tratti somatici…) comincia a giocare. E in un solo istante ribalta Milano, che arrivava alla sfida con la Virtus con un abbrivio migliore e con la voglia di cominciare a concentrarsi pesantemente sul proposito di blindare lo scudetto, dato che in Europa ormai i buoi sono usciti dalla stalla. Belinelli non è stato dello stesso avviso: 5 triple a bersaglio su 7 tentate, peraltro uscendo dalla panchina, e una leadership conclamata che nei momenti chiave s’è fatta sentire. Quando gira così, per gli avversari c’è solo da restare a guardare. Banchi se la ride, ma di Marco (per sfortuna nostra) ce n’è soltanto uno. Anche se pare immortale.
  • STEPHANE GOUMBALD 8. Il centro di Sassari sposta gli equilibri al “Taliercio” e rovina la festa alla Reyer, che confidava in un aiuto di Bologna per mettere il naso davanti a Milano. Invece a Venezia la festa è tutta del Banco di Sardegna, che trova nelle mani di Goumbald i canestri e soprattutto i rimbalzi che servono per blindare il punteggio quando le cose si fanno più calienti. Il centro francese, originario di Guadalupe, è il fattore chiave per stanare definitivamente l’Umana e portarla fuori dai binari desiderati (22 punti in 18 minuti). Di più: mette in atto una prestazione di sostanza e qualità ammirevoli, ricordando a tutti che la Dinamo (se vuole) sa essere un cliente scomodo per qualunque avversaria. Se solo fosse un po’ più continua…
  • AMEDEO DELLA VALLE 7,5. Tutti concentrati a vedere quel che succedeva a Bologna, è venuto facile per qualcuno dimenticarsi di ADV. Che continua la sua corsa solitaria in vetta, lui come la Leonessa, che si rivela essere fuori portata per una Givova Scafati che continua a perdere colpi. Amedeo invece i colpi dimostra di averceli, e di conservarli a dovere: firma 25 punti con un favoloso 6/8 dall’arco, giusto per far capire a chi segue le vicende nostrane che di tiratori come lui in giro ce ne sono pochini. Magari difenderà poco, ma in certe serate diventa immarcabile e inarrestabile per quasi tutto il resto dell’universo.
  • CHARLIE EDWARD MOORE 7. Tutti guardano ai soliti noti, cioè a Varnado e Wheatle, ma la vittoria di Pistoia in casa di Cremona passa anche e soprattutto per i 22 punti di Charlie Moore, che diversamente dai play canonici non regala tanti assist ai compagni (appena due), ma che riesce comunque a mettersi benone in proprio, trovando tre volte la retina dall’arco e altre 5 in area (su 8 tentativi). Un leader silenzioso, ma che quando c’è bisogno di punire i raddoppi della difesa di casa non si fa pregare. Così facendo l’Estra resta attaccata al treno play-off: la strada rimane lunga e impervia, ma Moore sa quello che l’aspetta.

Basket Serie A: i flop della 22a giornata

  • GEVI NAPOLI 5. Prima o poi sarebbe dovuto accadere: il primo stop dopo l’euforia contagiosa del trionfo in Coppa Italia, che per Napoli arriva in una trasferta (a Tortona) dove praticamente i ragazzi di Milicic non sono mai entrati in campo. La classica giornata storta: doppia cifra di svantaggio alla prima sirena, confermata all’intervallo, poi un altro parziale che tramortisce ogni speranza di rimonta, e tanti saluti. Un calo fisiologico che arriva in una domenica dove la panchina non fornisce affatto il contributo sperato. I play-off restano lì, ma la concorrenza s‘è fatta sotto.
  • MAODO LO 5. Milano ha affrontato la sfida con la Virtus in preda alle difficoltà, perché concedere un giocatore come Shields di questi tempi è un problema enorme (visti anche gli equilibri assai precari). Con Napier che ha faticato a guidare la cabina di regia, ci si poteva aspettare qualcosa di più da Maodo Lo, che tra un problema fisico e l’altro non è mai riuscito a incidere. Questa era l’occasione buona, ma il flop (se possibile) è stato ancora più fragoroso, con la Virtus che gli ha concesso una tripla e poco altro.

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