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Basket Serie A, top e flop 23a giornata: Cinciarini cuore Pesaro, batte la Virtus e corre tra i tifosi

Andrea Cinciarini è il volto della 23esima giornata: decide nel finale la partita tra Pesaro e Virtus Bologna e poi si tuffa letteralmente sui propri tifosi.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La caduta delle grandi: Brescia, Bologna, Milano. Tutte insieme in una volta, tutte rispedite indietro con perdite in una pazza domenica di LBA, dove i canoni della normalità vengono mandati in soffitta per far spazio a prestazioni sorprendente e inattese. Con la copertina che se la prende un veterano che di abdicare non ne vuole ancora sapere: Andrea Cinciarini ne ha viste tante in vita sua, ma quella corsa liberatoria tra i tifosi di Pesaro al termine del supplementare col quale la Vuelle ha regolato la Virtus è una cartolina da tramandare ai posteri. C’è però stato molto altro in questa giornata che ha lasciato le cose invariate in vetta e acceso i fari sulla corsa salvezza, con tutte le pretendenti vittoriose, decise a vendere cara la pelle fino all’ultima curva.

Basket Serie A: i top della 23a giornata

  • ANDREA CINCIARINI 9. Una notte così l’ha sognata per una vita intera. La notte in cui tutti i nodi vengono al pettine, o se preferite dove tutti i pianeti si allineano. Andrea Cinciarini risolve la pratica Virtus con una giocata da urlo quando sul cronometro dell’overtime resta meno di un secondo da giocare. Cattura il rimbalzo numero 6 della sua serata e trasforma il libero del +1, decidendo poi (con astuzia) di sbagliare il secondo e far correre il cronometro. Il tuffo tra il suo pubblico, quello della Vitrifrigo Arena, dimostra quanto questa corsa salvezza stia a cuore a Cincia, pesarese doc, che segna 19 punti cavalcando l’onda quando più conta. E se dovesse continuare di questo passo, le rivali farebbero bene a prendere appunti.
  • LANGSTON GALLOWAY 8,5. Quando decide di giocare, Galloway è probabilmente il giocatore più difficile da marcare di tutta la LBA. Una furia, un cecchino spesso infallibile, un concentrato di tecnica, potenza e intelligenza applicata al basket. Ieri ha sepolto Varese sotto una coltre di 38 punti, con un irreale 8/15 dall’arco (e 6/9 in area, giusto per non farsi mancare nulla). Quando gira Langston, Reggio Emilia non teme nessuno. E sfruttando qualche passo falso altrui può adesso seriamente pensare di spuntarla nella corsa al quinto posto, che sarebbe tanta roba pensando a chi sta davanti in classifica.
  • OUSMANE DIOP 8. La sua è una storia da libro cuore, ma nel vero senso della parola: ha salutato l’Africa a 13 anni, ha rivisto i suoi genitori 9 anni più tardi, ma dopo aver mantenuto la promessa fatta nel giorno della partenza, cioè che con ciò che avrebbe guadagnato avrebbe comprato loro una casa. Se Sassari è ancora in lizza per un posto play-off, beh, Diop ha molti meriti. Intanto perché ne mette 28 contro la capolista, banchettando nel pitturato (12/17) e sfiorando la doppia doppia (8 rimbalzi). Poi perché è un fattore in entrambi i lati del campo, e così facendo rende decisamente più agevole il compito a coach Markovic. Che adesso sente che il peggio è alle spalle, convinto che il Banco di Sardegna abbia tanto ancora da dire.
  • WILLIS E MOORE 7,5. Faremmo un torto a escludere uno dei due dalla top di giornata. Perché Willis e Moore è la coppia che fa prendere vita ai sogni di Pistoia, tornata da Napoli con una W pesantissima in chiave play-off (e il sesto posto solitario). Vittoria certificata dai 24 di Willis (un rompicapo per la difesa GeVi per tutta la partita) e dai 23 di Moore, che si prende il lusso di segnare in penetrazione allo scadere il canestro del definitivo 95-93. Pistoia non sarà mai una meteora: qualche passo falso fa parte del gioco, ma l’Estra non è un’intrusa nei piani alti.

Basket Serie A: i flop della 23a giornata

  • DEVON HALL 5. Il numero non è casuale: 5 sono i tentativi mandati a referto da Hall, tutti però andati miseramente fuori bersaglio. Ciò significa che non c’è nulla di cui essere contenti: dopo aver abbandonato ogni residua chance di starsene attaccati al treno play-in in Eurolega, Milano torna a perdere colpi in LBA (secondo stop di fila) e Hall è la faccia più triste di una medaglia che non fa tornare i conti. Senza Shields questa è una squadra che sembra essersi smarrita, ma se anche Hall continua a giocare così male la risalita diventa ancora più improba.
  • OPENJOBMETIS VARESE 4,5. Perdere ci sta, ma farlo come fatto da Varese a Reggio Emilia, beh, oggettivamente è troppo. Vero è che contro un Galloway così era difficile resistere, ma l’arrendevolezza mostrata in campo dall’Openjobmetis è stata veramente urticante. Tolto Besson (23 punti in uscita dalla panchina) e il solito Mannion (che però ha tirato male: su 20 punti, 9 sono arrivati dalla lunetta), la squadra non è praticamente scesa in campo. E di questo passo anche solo pensare di rientrare in gioco per i play-off diventa una chimera.

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