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Basket NBA, scatta la post season: al play-in il clou è Phila-Miami. LeBron evita Durant, ma sullo sfondo c'è Jokic...

In Nba gli ultimi verdetti: i Lakers in trasferta a NOLA, i Warriors sfidano a domicilio i Kings. I Suns direttamente qualificati ai play-off

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il bello deve ancora venire. Perché non c’è nulla di più bello dei due mesi che accompagnano l’NBA nel momento cruciale della stagione. Terminata la regular season, con tute le 30 franchigie che hanno disputato la bellezza di 82 gare da fine ottobre ad oggi, adesso è tempo di “dentro o fuori”. Anzi, per dirla alla maniera americana, di “win or go home”. Perché i play-off sono l’essenza stessa del basket a stelle e strisce: la storia si fa da aprile in poi, e le 20 squadre rimaste in lizza per provare a mettere le mani sul Larry O’Brien Throphy sanno che da adesso in poi margini di errore non saranno più tollerati.

La formula: il play-in come un esame di riparazione

Come ormai avviene sistematicamente da qualche stagione a questa parte, l’antipasto dei play-off fa rima con play-in. Cioè tre partite secche a conference utili per consegnare le ultime due carte per redigere il tabellone completo a eliminazione diretta. Perché sia ad Est che a Ovest ci sono già 6 squadre che si sono guadagnate l’accesso diretto al primo turno play-off.

Le ultime due, appunto, arriveranno dal confronto tra la settima e l’ottava (che vince entra come testa di serie numero 7 della propria parte di tabellone) e poi, in seconda battuta, dalla sfida tra la perdente di questo primo incontro e la vincente di quello che mette di fronte la nona e la decima classificata.

Il play-in (che da quest’anno è stato ripreso anche dall’Eurolega) si gioca in partita secca in casa della squadra meglio piazzata al termine della regular season: non è una serie play-off, tutte disputate al meglio delle 7 gare (passa chi ne vince almeno 4), piuttosto una vera e propria lotteria che può realmente ribaltare pronostici e valori all’istante.

Lebron evita Durant, ma se vince pesca… Jokic

Il play-in è un’invenzione che ad esempio LeBron James ha sempre detto di detestare, ma che per il secondo anno di fila diventa un’ancora di salvezza per i Lakers. Che hanno chiuso in crescendo la stagione regolare e che adesso, in casa dei New Orleans Pelicans, vogliono puntare subito al bersaglio grosso.

Proprio nell’ultima gara di RS la formazione di Los Angeles è andata a vincere a New Orlenas, di fatto risucchiando NOLA nel vortice play-in a favore di Phoenix, che grazie alla vittoria su Minnesota s’è garantita il sesto posto a Ovest.

Sulla carta, buon per i Lakers: LeBron e Davis hanno evitato Durant e Booker, ma qualora dovessero battere nuovamente NOLA si ritroverebbero accoppiato nel primo turno play-off nientemeno che ai Denver Nuggets di Nikola Jokic, che lo scorso anno li ha battuti nella finale di conference. Insomma, non proprio il massimo della vita, anche se per vincere l’anello prima a poi bisogna battere tutti…

Warriors di nuovo all’esame Kings: la rivincita del 2023

L’altra sfida play-in a Ovest vede di fronte i Sacramento Kings di Domantas Sabonis e i Golden State Warriors degli Splash Brothers Curry e Thompson, che molti danno ormai all’ultimo ballo della loro dinastia (e chissà se sarà anche l’ultimo giro di giostra assieme al discusso Draymond Green).

Sfida dal pronostico incerto: lo scorso anno GSW eliminò i Kings nel primo turno play-off dopo una serie durissima, risolta dai 50 punti di Curry in gara 7. La stagione dei Warriors però è stata complicata e poco redditizia e stavolta servirà più di un’impresa per garantirsi la chance di andare poi ad affrontare la perdente della sfida tra Pelicans e Lakers, dalla quale uscirà la testa di serie numero 8 che andrà a sfidare i sorprendenti OKC Thunder.

Vero è però che Curry e compagni hanno trovato la migliore condizione proprio a ridosso della post season (hanno chiuso con 8 vittorie e due ko. nelle ultime 10 gare). Insomma, la dinastia è dura a morire.

Phila-Miami, una finale… anticipata di oltre un mese

A Est, contro ogni pronostico, la sfida tra la settima e l’ottava che mette in palio un posto per andare a sfidare i redivivi NY Knicks è quanto di più sorprendente possa esserci. Perché più che vederle affrontarsi in un play-in, Sixers e Heat per molti avrebbero dovuto farlo in finale di conference.

Come mai Phila e Miami sono cadute così in basso? Perché gli infortuni c’hanno messo lo zampino, con Embiid fuori due mesi (ma da quando è tornato la musica è cambiata: 8 vittoria di fila per chiudere la RS), e perché non sempre le cose hanno funzionato a dovere, specie a Miami dove però già lo scorso anno, partendo dal play-in, Jimmy Butler e compagni arrivarono a giocarsi l’anello in finale contro Denver. E di solito quando arrivano le gare da dentro o fuori in Florida trovano sempre il modo per cambiare marcia.

L’ultima sfida play-in, annunciata da giorni, vedrà di fronte Chicago Bulls e Atlanta Hawks: nessuna delle due ha brillato in questa annata e le assenze di LaVine da una parte e di Johnson dall’altra potrebbero rivelarsi dannose per entrambe. Sarà DeRozan contro Young, con pronostico apertissimo. Chi vince si regalerà la perdente dell’altro big match, con la prospettiva (poco rassicurante) di incrociare i Boston Celtics al primo turno, cioè di gran lunga la miglior squadra della lega.

Play-off, gli abbinamenti già fatti: spicca Clippers-Mavs

Al netto delle 4 sfide play-in si conoscono già 4 accoppiamenti play-off (due per conference). A Est i Bucks hanno chiuso solo al terzo posto e sfideranno i Pacers, che hanno certamente fatto un upgrade rispetto agli ultimi anni e che in stagione hanno battuto Milwaukee 4 volte su 5 gare disputate. Tutto ruoterà però attorno alle condizioni di Antetokounmpo, ancora in forte dubbio per l’inizio della serie: con lui o senza di lui tutto cambia.

Un finale non brillantissimo di RS ha relegato Cleveland al quarto posto, chiamata a sfidare i giovani Magic di Paolo Banchero (già andati oltre le aspettative).

A Ovest, i Suns hanno mandato segnali risalendo fino al sesto posto e andranno a sfidare i Timberwolves, battuti nell’ultima giornata. Spicca però la sfida tra Clippers e Mavericks: Leonard è acciaccato, Doncic e Irving sono al massimo della loro intesa. Anche qui c’è aria già di sfida campale.

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