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Bayern-Inter, la moviola: focus sul fallo di mani di Manè e sul rigore negato

La prova dell'arbitro slovacco Kruzilak all'Allianz Arena ai raggi X, il moviolista Graziano Cesari interviene e fa chiarezza sugli episodi più importanti del match

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Era la seconda volta che lo slovacco Kruzilak arbitrava l’Inter: lontano l’unico precedente, risalente al 2015 quando in Europa League diresse Inter-Celtic finita 1-0. Ieri all’Allianz Arena Kruzilak ha avuto una serata abbastanza tranquilla, complice la qualificazione aritmetica di Bayern e Inter agli ottavi di Champions sancita già prima del fischio d’inizio ma i nerazzurri hanno protestato per un episodio che avrebbe potuto cambiare l’inerzia della gara, poi vinta meritatamente dai tedeschi per 2-0.

Bayern-Inter, i nerazzurri chiedono un rigore per mani di Manè

L’episodio contestato cade al 7′ del primo tempo: doppio tentativo di Barella dalla distanza, due volte il Bayern si salva, prima con Ulreich, poi con la deviazione di Mané con le mani per coprirsi la faccia: l’arbitro Kruzliak la rivede al VAR e non concede il rigore.

Bayern-Inter, giusto annullare il gol ad Acerbi

Poco da dire invece sul gol annullato nella ripresa all’Inter, quando su punizione di Asllani è bravo Acerbi a staccare di testa e battere Ulreich ma è in fuorigioco.

Bayern-Inter, per Cesari giusto non concedere il penalty ai nerazzurri

Sul caso del rigore per l’Inter dice la sua Graziano Cesari. L’ex arbitro genovese a Mediaset dice:

“Episodio difficilissimo da interpretare. Siamo al minuto 7, il tiro fortissimo di Barella viene bloccato da Mané che para per proteggersi il viso o per bloccare la traiettoria del tiro diretto in porta? Il VAR al settimo minuto non s’è preso la responsabilità di decidere”

“Le mani si alzano verso l’alto, ma al momento dell’impatto restano composte nella figura. L’arbitro guarda tutte le immagini per tre minuti e poi decide che si tratta di un giocatore s’è riparato. Il tiro è talmente improvviso che è normale che il giocatore in quell’occasione cerchi di ripararsi e che un giocatore muovi il tronco e pari. Quando impatta sul braccio destro è nel volume del corpo. Anche io avrei dato calcio d’angolo e avrei preso la stessa decisione”.

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