Una rete per tempo – Pavard al 32′ del primo e Choupo-Moting al 27′ del secondo – consente al Bayern Monaco di battere l’Inter 2-0 e mettere a referto la sesta vittoria in sei partite. Inutile – ai fini dei verdetti – l’ultimo turno di Champions League del gruppo C: Bayern Monaco e Inter erano già qualificate agli ottavi, come primi i bavarese e come secondi i nerazzurri. Entrambe con un pensiero al sorteggio – il prossimo 7 novembre a Nyon – e la squadra di Inzaghi con un occhio anche al derby d’Italia di domenica 6 novembre: Juventus-Inter in posticipo serale allo Stadium.
La “gita” di Monaco per fare turnover (non Lautaro Martinez, schierato dal 1’) e lasciarsi alle spalle gli strascichi delle recenti polemiche – tutt’altro che sopite: arriveranno provvedimenti dalla giustizia, sportiva e non – legate agli avvenimenti accaduti a San Siro nello scorso Inter-Sampdoria, appena dopo l’agguato allo storico capo ultras della curva Nord nerazzurra, Vittorio Boiocchi. Tornare a esultare: squadra e tifosi. Al di là del risultato, si ripete spesso negli spazi occupati dalle tifoserie più calde, e mai come stavolta è stato davvero così: del punteggio importava poco, un po’ di più della prestazione ma – con la qualificazione per gli ottavi di finale della Champions League edizione 2022/2023 già in tasca con un turno di anticipo – il non detto è il classico segreto di Pulcinella: con la testa tuti già allo Stadium per la trasferta di domenica 6 novembre contro una Juventus incerottata – anche in senso metaforico – come non mai.
- Bayern Monaco-Inter 2-0: pre-partita con Beppe Marotta
- Bayern Monaco-Inter 2-0, l’analisi della partita
- Bayern Monaco-Inter 2-0: gli highlights del primo tempo
- Bayern Monaco-Inter 2-0: gli highlights del secondo tempo
- Bayern Monaco-Inter 2-0, le pagelle dei nerazzurri
Bayern Monaco-Inter 2-0: pre-partita con Beppe Marotta
Il meglio del pre-gara si concentra tutto nelle dichiarazioni rilasciate dall’Amministratore delegato Beppe Marotta che ha parlato a Sky. I punti salienti:
- La tifoseria nerazzurra è una delle migliori al mondo, per vicinanza e per i valori che sa trasmettere. Detto ciò, quella di sabato scorso è stata una brutta pagina di calcio.
- La ricaduta di Lukaku è un fatto comune ai club che in pochi giorni concentrano gare di campionato e coppa. Ormai serve una rosa di 25 calciatori pronti a essere titolari
- Il rinnovo di Skriniar spero arrivi presto. A Gosens, che fa parte del giro della nazionale tedesca, occorre dare del tempo
- La seconda qualificazione consecutiva agli ottavi restituisce in maniera evidente la personalità raggiunta da questo gruppo
Gioco di cartelli, vessilli e colori nella curva del tifo acceso del Bayern Monaco: cartelloni a richiamare la bandiera della Germania e una quintalata di sciarpe a rimarcare la massiccia presenza dei supporters di casa. Al centro, la gigantografia dello stemma dei bavaresi. Inter in giallo, Lautaro con la fascia al braccio: dentro Bellanova, Gosens, Gagliardini, Asslani, Correa. L’ossatura dei titolari inamovibili composta da Onana, Skriniar, Barella e lo stesso Martinez. Bayern con un trittico – Coman, Gravenberch, Mané – a sostegno dell’unica punta Choupo-Moting.
Bayern Monaco-Inter 2-0, l’analisi della partita
Inter bella di sera fino al 70′: fanno quasi tutto bene, Skriniar e compagni, che non sfigurano nell’Allianz Arena dello schiacciasassi Bayern. Nessun timore reverenziale, il 3-5-2 impostato da Inzaghi funziona a dovere. Ne è la riprova il fatto che pressing e possesso del Bayern sono sembrati sterili per lunghi tratti della partita.
Significa che i nerazzurri possono giocarsela alla pari con i bavaresi? Ancora no, la differenza c’è e si vede ma le note positive meritano di essere rimarcate. La rete subita dai nerazzurri è l’unica nota stonata di una prima frazione di gioco nella quale sono gli ospiti a colpire meglio e con maggiore efficacia e va analizzata la rete del vantaggio bavarese: arriva su palla inattiva, la difesa non copre, Lautaro fa male quel che non gli compete – ovvero marcare a uomo il diretto avversario – e Pavard non si fa pregare.
Disattenzione pagata cara: nel proscenio della Champions non ce lo si può permettere e sono proprio i dettagli – minimi ma nient’affatto banali – che consentono il salto di qualità. Cosa manca all’Inter per diventare il Bayern? La cura maniacale delle piccole cose, la capacità di reagire in fretta nei momenti di difficoltà. Per il resto, la squadra sa muoversi da gruppo, è in evidente crescita rispetto alle recenti uscite e conferma un feeling importante con le coppe europee. Aggressiva, ordinata, pronta a punire le superficialità di una difesa – quella del Bayern – che evidentemente resta il punto debole di una squadra capace di fare della coralità la più grande delle qualità.
Funzionano abbastanza bene le fasce di Inzaghi, oliati i meccanismi della mediana che – con Gagliardini, Asslani e Barella – riesce a sviluppare al meglio la fase di contenimento e quella di impostazione. Girano anche Lautaro – un po’ di più: mobile, minaccia costante eppure sprecone oltremodo quando può e deve colpire con facilità – e Correa, che va a fiammate.
Il risultato di tale fluidità è che l’undici bavarese è costretto spesso a indietreggiare: il solo Choupo-Moting nella metà campo interista, Onana inoperoso. Buon ritmo, qualche ripartenza, flusso di gioco sviluppato in mediana. Un po’ di affanno dopo lo svantaggio, va detto. E’ un’Inter fisicamente in palla, che non si sfalda ma a volte perde le briciole: la scarsa lucidità nei minuti successivi al gol subito è figlia di un calo che parte dalla testa ed è circoscritto, episodico, sul quale intervenire.
I 20′ finali non sono stati all’altezza dei primi 70′: da rivedere ritmo, intensità, determinazione, reazione, disposizione tattica. La rete di Choupo-Moting è l’episodio che smorza gli impeti e mette da parte ogni velleità nerazzurra. Ed è dal 70′ in poi che si è avuta la sensazione che il Bayern potesse accelerare in molti frangenti e andare in gol ancora e ancora. Finisce come all’andata, 2-0 per i bavaresi.
Bayern Monaco-Inter 2-0: gli highlights del primo tempo
2’. Primo affondo nerazzurro, Bayern impacciato in difesa ma Lautaro si inceppa al momento del tiro
5’. Punizione per i padroni di casa per un contatto Darmian-Manè: Kimmich calcia in porta da 30 metri, Onana blocca in due tempi
7’. Affondo sulla destra di Bellanova che sguscia in velocità e guadagna un corner: sugli sviluppi, bolide di Barella da fuori, Ulreich si rifugia in angolo. Ne consegue l’ennesimo duello tra Barella e il portiere locale, missile da fuori su cui Manè si oppone con le mani a pararsi il viso. Kruzliak chiede aiuto al VAR. Non c’è rigore.
12’. Bayern con baricentro alto, si gioca nella metà campo nerazzurra ma il flusso delle trame impostate dai locali è sterile. Kimmich il più pericoloso tra i padroni di casa.
16’. Siluro di Kimmich da fuori, il pallone si impenna e se ne va in tribuna
18′. Testa a testa tra Mazraoui e Gosens: per entrambi un minuto di dolore, poi si torna a giocare dopo che entrambi si sono sincerati delle rispettive condizioni.
23. Trama in velocità del Bayern che sfrutta il tandem composto da Sabitzer e Choupo-Moting, Onana in anticipo sventa il pericolo.
28′. Occasionissima per l’Inter: la giocata di Gosens sulla sinistra è efficace, il cross del tedesco per Lautaro, sul secondo palo, è perfetto e taglia fuori difensore e portiere ma la scivolata di Lautaro a un metro dalla porta si conclude con un tiro che manda il pallone clamorosamente a lato.
30′. Reazione Bayern affidata a Coman che lancia Manè il quale assiste Choupo-Moting: decisiva la chiusura di Darmian.
32′. GOL BAYERN 1-0. Dormita della retroguardia dell’Inter, Martinez da solo a saltare con Pavard che, sugli sviluppi di un corner, stacca di testa e la mette alla sinistra di Onana, là dove l’estremo dei nerazzurri non può arrivare.
36′. Botta di Manè da dentro l’area nerazzurra, Onana c’è.
40′. Primi gialli della partita ai danni di Sabitzer e Gosens.
45′. Coman dal limite, Onana si copre in tuffo.
49′. Fine primo tempo dopo 4′ di recupero.
Bayern Monaco-Inter 2-0: gli highlights del secondo tempo
2’. Acerbi stacca su traversone di Asslani, palla in rete ma Kruzliak annulla per fuorigioco.
7’. Occasione ghiotta per Gagliardini che conclude a tu per tu con Ullreich ma si fa bloccare una conclusione troppo debole.
17’. Rete annullata anche al Bayern Monaco che va in gol con Choupo-Moting: rovesciata da distanza ravvicinata, Onana battuto ma il fuorigioco vanifica tutto.
22’. Musiala fa tutto bene, si libera nello spazio e va al tiro, Onana risponde presente.
27’. GOL BAYERN 2-0. Choupo-Moting prende palla dal limite e si libera per il tiro trovando davanti una prateria tra sé e Onaan. Palla nell’angolino mentre De Vrij e Acerbi provano a chiedersi chi, tra i due, non abbia coperto l’avversario.
30’. Davies manca l’aggancio da ottima posizione, Onana si salva.
40′. I neoentrati Calhanoglu e Dzeko provano a impensierire la retroguardia avversaria ma la conclusione dell’attaccante si spegne a lato.
48′. Triplice fischio dopo 3′ di recupero. Bayern Monaco-Inter 2-0.
Bayern Monaco-Inter 2-0, le pagelle dei nerazzurri
Onana 7: sicuro sempre. Para tutto il possibile e quasi tutto l’impossibile. E’ entrato pienamente nell’anima della squadra che si fida di lui.
Darmian 6: qualche sbavatura nell’enorme quantità di interventi e di anticipi effettuati. Da rivedere in occasione del primo gol subito.
De Vrij 6,5: guida il reparto e detta i tempi da veterano. Efficace in chiusura, non corre grandi pericoli ma si addormenta quando Choupo-Moting decide di ricambiare l’abbraccio del pubblico con una perla che vale il 2-0.
Acerbi 6: difensore di sostanza. Si fa trovare pronto, mette una pezza e conserva la pericolosità in area avversaria. Una occasione a partita, per andare in gol o per sfiorarlo, se la costruisce sempre. Poi, la condivisione con De Vrij dell’errore di marcatura nel raddoppio del Bayern.
Bellanova 6: fa tutto bene? No, qualche incertezza, alcuni errori in fase di appoggio. Però ha personalità e si impone in più di una circostanza. Volontà da vendere, gran carattere. Prova positiva
Barella 6,5: fa presto a incaponirsi e lanciare la sfida a Ulreich, fatta di botta e risposta con coclusioni dal limite. Corre tanto, smista palloni, fa la diga e si preoccupa di rispettare le disposizioni di Inzaghi. Esce per rifiatare e mettere nel mirino la Juventus.
Asllani 6: alterna lucidità e disattenzioni ma entra in molte delle ripartenze nerazzurre, innescando in velocità l’attacco.
Gagliardini 6,5: lavoro sporco, tocca a lui macinare chilometri e fare da filtro tra i reparti. Poco lucido al momento del tiro, va meglio quando
gli tocca arginare le incursioni della mediana bavarese.
Gosens 5,5: altra occasione sfruttata solo a metà. Vorrei ma non posso, potrei ma non voglio: un po’ la prima, un po’ la seconda.
Lautaro Martinez 6: c’è e fa reparto da solo, quando vuole. Sciupa un’occasione d’oro a un metro dalla porta, entra in maniera negativa nel gol di Pavard e scivola sullo stacco del francese. Poi dà l’impressione di centellinare gli sforzi fino al cambio.
Correa 5,5: va a fiammate, ma sono poche per meritare la sufficienza piena.
Inzaghi 6: sa che è una gara che non conta niente messa proprio a ridosso di una partita – quella contro la Juventus – che vale tantissimo. Allora conserva una ossatura che gli consenta di sfruttare a dovere il turn over. Può essere soddisfatto dell’Inter del primo tempo, quella della ripresa ha brillato meno ma, a quel punto, gli importava solo far rifiatare chi, contro la Juve, dovrà dare l’anima.