Cresce l’attesa per il debutto di Jannik Sinner agli US Open. Il sorteggio non è stato certamente benevolo col numero 1 al mondo, che debutterà al primo turno con un beniamino di casa, Mackenzie McDonald, e dovrà provare a far strada in un tabellone non semplice, in cui spiccano le presenze di Medvedev e Alcaraz prima dell’eventuale finale. Sinner, però, dovrà fare i conti soprattutto con la diffidenza dei tifosi americani. Se in tanti lo hanno applaudito durante i primi allenamenti all’Arthur Ashe Stadium, sui social è tutto un fiorire di haters, seminatori d’odio e di veleni nei confronti dell’altoatesino, assolto dalle autorità antidoping ma condannato da una sezione piuttosto rumorosa del tribunale del web.
- US Open, Bertolucci mette in guardia Jannik
- Roddick in difesa di Sinner: "Una roba mai vista"
- Doping, Sinner e gli haters: nessun vantaggio
US Open, Bertolucci mette in guardia Jannik
Proprio dai pericoli del caso doping invita a star lontano Paolo Bertolucci, che in un interessante editoriale sulla Gazzetta dello Sport mette in guardia Sinner dai possibili riflessi e condizionamenti di questa brutta storia. “Quanto potrà incidere la vicenda della positività sul torneo di Sinner?”, si chiede Bertolucci. “Si tratta indubbiamente della questione più calda intorno agli Us Open, perché coinvolge il n.1 del mondo e uno dei grandi favoriti. Jannik sarà sicuramente rinfrancato dall’assoluzione, ma al tempo stesso dovrà convivere con gli sguardi sospettosi che gli riserveranno i rivali. Dal punto di vista tecnico, Cincinnati ci ha restituito un Sinner in grande spolvero, però a New York conterà molto anche la condizione atletica”.
Roddick in difesa di Sinner: “Una roba mai vista”
E a proposito di sospetti, Andy Roddick nel suo podcast Served si è lanciato in un’appassionata difesa di Sinner, soprattutto a proposito di una critica ricevuta dal rosso di San Candido: perché non si è fatto massaggiare coi guanti a Indian Wells, vista la ferita al dito del fisioterapista? “Non ho mai ricevuto un massaggio coi guanti in tutta la mia vita”, ha sentenziato l’ex numero 1 al mondo, vincitore a Flushing Meadows nel 2003. “Non si tratta di una cosa normale, è roba da psicotici. Il tennis, rispetto agli altri sport, ha la più ampia lista di sostanze proibite: ad esempio tante sostanze che utilizzano i calciatori ci farebbero risultare positivi ai test”.
Doping, Sinner e gli haters: nessun vantaggio
Una difesa a 360 gradi, quella di Roddick: “Immaginiamo che Jannik stesse davvero provando a doparsi, sarebbe il peggior tentativo di doping di tutti i tempi, visto che non ha tratto nessun beneficio trattandosi in pratica di una quantità pari a meno di un granello di sale. Hanno appurato che non ci fosse intenzionalità da parte sua e soprattutto non vedo perché dovresti rischiare tutto per qualcosa che a oggi altererebbe le tue prestazioni a livello zero. Inoltre lui è risultato positivo quando ha perso a Indian Wells e poi di nuovo al secondo turno di Miami, quindi a otto giorni di distanza. Non, ad esempio, la prima volta a novembre e la seconda il successivo aprile”.