Angelo Binaghi è stato rieletto per il settimo mandato consecutivo come presidente della Federtennis. Il dirigente sportivo sardo – che ha vinto con 3188 voti a favore, contro sole 125 schede bianche – è stato anche l’unico candidato alla presidenza, dopo che nei mesi scorsi Corrado Barazzutti aveva attaccato le regole a suo modo di vedere antidemocatiche che ne avrebbero impedito la candidatura.
- Binaghi eletto per il settimo mandato con il 96,23% dei voti
- Binaghi: “Siamo la federazione più vincente in Italia”
- Una vittoria schiacciante, ma senza rivali
Binaghi eletto per il settimo mandato con il 96,23% dei voti
A capo della FITP dal 2000, Angelo Binaghi è stato rieletto oggi presidente della Federtennis per il suo settimo mandato consecutivo (che scadrà nel 2028) con il 96,23% dei voti a suo favore, ovvero 3188 su 3313. Queste le parole del dirigente sportivo prima delle elezioni che si sono tenute presso il Grand Hotel Salerno: “Oggi è un giorno speciale, di grande festa, la vostra grande festa, quella del tennis e del padel italiano. Oggi celebriamo questi quattro anni sensazionali, nei quali abbiamo ottenuto i migliori traguardi della nostra storia ultra-centenaria, i nostri atleti hanno ottenuto risultati incredibili e anche noi, tutti insieme, abbiamo raggiunto grandi obiettivi organizzativi e associativi con gli Internazionali BNL d’Italia e le Nitto ATP Finals, e li abbiamo ottenuti rendendo il tennis e il padel sempre più popolari, creando benessere per le nostre società sportive, i nostri ragazzi, i nostri insegnanti e, più in generale, per il nostro Paese”
Binaghi: “Siamo la federazione più vincente in Italia”
Binaghi ha poi parlato della crescita e dei miglioramenti della Federazione da quando è diventato presidente, focalizzandosi poi sul presente, che, grazie ai grandi campioni come Jannik Sinner, Jasmine Paolini, Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti e non solo, vede la Federtennis come il movimento più in crescita e vincente in Italia a suo parere: “Quando siamo arrivati non c’era il n°1 del mondo che ci ringraziava, ma il n. 100 che dichiarava di essere vittima di una Federazione inefficiente e parassita, che rifiutava con sdegno, e abbiamo dovuto convivere con questa situazione per lungo tempo. Passare da quella situazione a questa significa che siamo riusciti tutti insieme a ridare efficienza e credibilità a un sistema, e sopratutto siamo riusciti a costruire un sistema educativo, un sistema che crea dei campioni ma, ancor prima, dei ragazzi per bene e delle persone in gamba. C’è poi il nostro presente; grazie a Jannik, Lorenzo, Jasmine, Matteo, e a tutti gli altri siamo in vetta al mondo, siamo la Federazione che più cresce e vince in Italia, e possiamo contare su una generazione di fenomeni che ci farà impazzire ancora per anni. E c’è infine il nostro futuro, perché noi non abbiamo difficoltà nel riconoscere il ruolo di leader e modello a Jannik, tanta è la convinzione che il nostro futuro debba essere costruito con il lavoro, tanto lavoro, per continuare a far crescere il nostro movimento”.
Una vittoria schiacciante, ma senza rivali
Come detto prima, Binaghi ha vinto con 3188 a favore, ovvero il 96,23% dei voti, contro le sole 125 schede bianche. A facilitare questa vittoria schiacciante ha contribuito certamente il fatto che non ci fossero altri candidati oltre a lui, che è potuto arrivare così al settimo mandato consecutivo, reso possibile dall’abolizione al tetto dei mandati. Una situazione che in realtà tutti si aspettavano, dopo che nei mesi scorsi Corrado Barazzutti – che aveva espresso il proprio desiderio di candidarsi – aveva dichiarato che senza due atleti e un tecnico eletti regionalmente a supportarlo – regole da lui definite antidemocratiche – sarebbe stato impossibile presentarsi alle elezioni.