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Sinner, Binaghi: Kyrgios e Shapovalov frustrati, cretini e falliti, Jannik più forte di prima

Dura presa di posizione del presidente della Federtennis dopo le critiche all'azzurro, assolto dall'accusa di doping dopo essere risultato positivo

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Mancava la sua voce. Dopo le accuse di alcuni colleghi, le precisazioni degli esperti di doping e la difesa del coach Cahill sul caso Sinner dice la sua anche il presidente della federtennis Binaghi. Intervistato da Lapress il n.1 della Fitp ha parole durissime nei confronti di chi ha chiesto la squalifica dell’azzurro.

Le critiche di Kyrgios su Sinner

Sinner era stato trovato positivo al clostebol ma è stato già scagionato dall’International Tennis Integrity Agency. Una decisione che ha causato una reazione tutt’altro che serena da parte di alcuni colleghi, con in testa l’australiano Kyrgios e il canadese Shapovalov che sui social hanno protestato per l’assenza di punizioni per l’azzurro.

Binaghi liquida i colleghi frustrati di Yannik

Binaghi va giù pesante e dice: “Le critiche dei colleghi a Sinner sono arrivate dai più cretini e i più frustrati, quelli che avevano più mezzi tecnici di Sinner a disposizione per diventare numero uno al mondo e che invece hanno fallito miseramente. Essendo frustrati è normale che facciano dei commenti velenosi, sarebbe stata una cosa ben diversa sentirli da parte di Nadal, Djokovic, Medvedev. Gente di spessore umano differente”.

Binaghi ammette che si è trattato di un fulmine a ciel sereno: “Ci è andata molto bene, abbiamo preso un bello spavento. Ma Sinner ne uscirà più forte di prima. Ci siamo scambiati dei messaggi ieri, lo conosco. Noi come federazione abbiamo saputo tutto l’altro ieri, il giorno prima della comunicazione. Mi hanno evitato quattro mesi di ansia. non abbiamo ricevuto niente di diverso da quello che è stato reso pubblico, ci ha avvisato solo il team di Sinner il giorno prima, nei rapporti di cortesia e di correttezza”..

L’ipotesi del ricorso della Wada

Sul caso pende ancora il rischio di un possibile ricorso di Wada o Nado Italia contro la decisione dell’Itia. “Non me ne intendo ma mi sembrerebbe strano, mi sembra una vicenda chiarita in tutti i suoi più piccoli aspetti e il soggetto interessato è al di sopra di ogni sospetto. Credo che nessuno avrebbe scommesso una lira su un possibile caso doping di Sinner, avrebbero scommesso di più su una rapina in banca. Mi sembra torni tutto”. Binaghi ritiene che la vicenda non avrà conseguenze sulla serenità di Sinner che farà bene anche all’Us Open: “Le ricadute psicologiche probabilmente le ha avute in quei 4 mesi, ma anche lì ha vinto ad Halle e poi a Cincinnati, è arrivato in semifinale al Roland Garros e ai quarti a Wimbledon. Pensate con che stato d’animo…”.

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