Il malore. La paura. I soccorsi. La corsa in ospedale. Sono stati momenti drammatici, quelli vissuti al Franchi quando Edoardo Bove è crollato a terra al 17′ della sfida tra Fiorentina e Inter. Il giovane centrocampista è attualmente ricoverato al Careggi di Firenze: secondo il primo bollettino diffuso dal nosocomio sono esclusi danni seri, ma la sua carriera potrebbe essere a rischio.
- Bove, il referto medico: che cosa è successo
- Il giallo della contusione e il coma indotto
- La buona notizia: il calciatore è stato estubato
- Il potassio e l’aritmia: il parere degli esperti
- Fiorentina, Bove potrà tornare in campo?
Bove, il referto medico: che cosa è successo
Bove si è accasciato al suolo al minuto 17, mentre il gioco era fermo e c’era tensione in campo e in panchina per un gol annullato a Lautaro. I calciatori si sono accorti subito della gravità della situazione circondando in cerchio il mediano della Fiorentina, soccorso dagli staff medici delle due squadre.
Dopo che gli è stato praticato un massaggio cardiaco, nell’arco di quattro minuti è stato portato via in ambulanza: lì, a quanto pare, sarebbe stato usato il defibrillatore. All’ospedale Careggi di Firenze, dov’è tuttora ricoverato, il primo referto: arresto cardiaco dovuto a torsione di punta. Non solo: è stata anche individuata una contusione al torace.
Il giallo della contusione e il coma indotto
La contusione al torace potrebbe essere frutto di un precedente scontro di gioco, ma non è da escludere che sia stata provocata dal massaggio cardiaco. Certo è che, prima del malore, il classe 2002 ingaggiato in prestito dalla Roma aveva già comunicato alla panchina di non stare bene in seguito a un contatto con Dumfries nelle prime battute della partita.
Nella serata di ieri il club viola e l’ospedale del capoluogo toscano hanno fatto sapere che Bove “si trova attualmente in sedazione farmacologica ricoverato in terapia intensiva. Il calciatore viola è arrivato stabile dal punto di visita emodinamico presso il pronto soccorso e i primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Sarà rivalutato nelle prossime 24 ore”.
La buona notizia: il calciatore è stato estubato
Arrivano buone notizie dall’ospedale Careggi. Da quanto si apprende, questa mattina Bove è estubato e soprattutto non ha danni cardiologi o neurologici. Inoltre parla e risponde alle domande del personale medico e della famiglia che è al suo fianco.
Il potassio e l’aritmia: il parere degli esperti
C’è anche un altro elemento su cui bisogna fare luce e che ha messo in allerta i medici: il basso livello di potassio nel sangue del giocatore. Si tratta di un dettaglio di non poco conto, dal momento che questa carenza può causare spasmi e paralisi. Insomma, saranno poi gli esami a stabilire con certezza che cosa sia davvero successo al centrocampista, che prima del match contro l’Inter non aveva mai avuto alcun tipo di problema, come certifica l’idoneità ricevuta sia dalla Fiorentina sia dalla Roma.
Interpellato dalla Gazzetta dello Sport, Daniele Andreini, responsabile di Cardiologia Clinica e dello Sport all’ospedale Galeazzi di Milano, ha spiegato che “al 99% si tratta di un’aritmia del cuore. Se c’è una causa scatenante sotto, l’aritmia passa ma poi si può ripresentare”. Per Simone Vanni, professore di medicina interna e d’urgenza a Firenze, Bove “potrebbe avere avuto una delle due aritmie cardiache mortali, o una fibrillazione ventricolare o una tachicardia ventricolare”.
Fiorentina, Bove potrà tornare in campo?
Al momento è presto per sbilanciarsi, perché – appunto – prima bisognerà avere un quadro chiaro della situazione. Saranno gli esami a fare chiarezza e stabilire se Bove potrà riprendere l’attività sportiva.
Andreini sottolinea che “la sola situazione che può provocare un arresto cardiaco senza alcun segno è la cardiopatia aritmogena, che può esordire con l’aritmia maligna”. Sul ritorno in campo del calciatore dice: “Se è stato un arresto cardiaco defibrillato, indipendentemente dalla causa, un ritorno alle gare è difficile. Ma è prematuro parlarne”.