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Boxe, Canelo Alvarez è sempre il re ma con Berlanga è una vittoria senza lode. L'Italia sogna con Etinosa Oliha

A Las Vegas arriva un'altra vittoria per il re dei supermedi, che batte lo spavaldo Berlanga ai punti. Intanto Oliha continua a crescere: chance mondiale IBF più vicina

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Alla fine i conti li fa tornare sempre, Saul ” Canelo” Alvarez: batte ai punti Edgar Berlanga conquistando la 62esima vittoria in carriera su 66 incontri disputati, confermandosi padrone indiscusso dei supermedi WBA, WBC e WBO. Verdetto unanime dei giudici, che hanno riconosciuto la superiorità del messicano che pure non ha impressionato come tanto bene ha fatto in molte altre occasioni.

Split decision, ma non il miglior Canelo

Il pubblico della T-Mobile Arena di Las Vegas ha apprezzato lo stesso, benché lo spettacolo non sia stato al massimo livello. Alvarez il suo comunque l’ha fatto: i cartellini dei giudici l’hanno premiato (117-110, 118-109 e 118-109), lui c’ha messo molto del suo nell’indirizzare il match sui binari a lui più congeniali. Chiaro che Berlanga, al netto del ruolino che lo vedeva imbattuto dopo 22 incontri da professionista, sul lungo ha dimostrato di non poter reggere il confronto con il fuoriclasse messicano.

Il portoricano (ma nato a Brooklyn) ha tentato ogni carta possibile per sovvertire l’inerzia del match: trash talking a livelli visti raramente a questi livelli, tanta buona volontà ma poco altro. E soprattutto poco ha potuto contro la maggiore tecnica e qualità dei colpi di Canelo, che ha confermato di essere ancora il pugile di riferimento della categoria.

Berlanga a terra nella terza ripresa

Il match si portava appresso tante attese, quantomeno per il fatto che la vigilia era stata contraddistinta da polemiche e accuse che non erano certo passate inosservate. La spavalderia di Berlanga però s’e rivelata effimera al cospetto della maggiore esperienza di Alvarez, che dopo le prime due riprese di studio ha aumentato sensibilmente i giri del motore nella terza ripresa, quando con un favoloso gancio sinistro ha mandato al tappeto il rivale, che è stato contato fino a 8.

Altre due riprese equilibrate, poi per lo sfidante ricominciano i guai: Canelo da metà incontro in poi ricomincia a martellare, anche se non fa mai la sensazione di poter affondare il colpo e trovare quel ko. che la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori dava per sicuro. Alla fine però non ci sono rischi da correre per il messicano, che deve solo contenere le ultime sfuriate dell’avversario nel corso della 12esima ripresa, quando ormai però i buoi sono usciti dalla stalla da un pezzo.

Alvarez cerca nuovi sfidanti: Benavidez e Morrell sullo sfondo?

E dopo una sfida costellata da insulti e provocazioni, al suono dell’ultimo gong arriva anche la scena più bella di serata: Alvarez abbraccia Berlanga, gli sussurra diverse cose all’orecchio, ma si capisce stavolta che sono parole di compiacimento per il match che ha saputo offrire alla platea mondiale.

Il regno di Canelo però non conosce ancora tramonto: nella giornata della festa nazionale messicana, migliore chiusura comunque non avrebbe potuto esserci. Anche se forse, quando si alzerà ulteriormente l’asticella con avversari ancor più pronti alla battaglia (Benavidez e Morrell hanno già mandato segnali), magari per la strada si rivelerà molto più impervia.

Oliha sa solo vincere: l’italiano vuole una chance mondiale IBF

Da quest’altra parte del mondo, nella fattispecie in Germania, ieri sera è andato in scena anche un incontro che interessava molto da vicino il pubblico italiano: Etinosa Oliha ha battuto per ko. tecnico alla terza ripresa Alexander Pavlov, di fatto scalando ulteriori gradini per andare a procurarsi un card per un incontro con in palio il titolo mondiale IBF dei pesi medi, attualmente detenuto da Zhanibek Alimkhanuly (che però non combatte da quasi un anno e rischia di vedersi sottratta la cintura, visti i ripetuti problemi fisici che l’hanno attanagliato nel recente passato).

Oliha ha dimostrato una volta di più di essere lanciatissimo nella categoria: ha liquidato la pratica in meno di 7’, convincendo soprattutto per l’atteggiamento mostrato sin dalle battute iniziali del match. El Chapo (come viene soprannominato) è imbattuto dopo 21 incontri da professionista: adesso sente di essere legittimamente pronto a giocarsi una chance da titolo, e forse non dovrà attendere molto.

Boxe, Canelo Alvarez è sempre il re ma con Berlanga è una vittoria senza lode. L'Italia sogna con Etinosa Oliha Fonte: Getty

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