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Bufera telecronisti Rai, Giusy Malato: per body shaming lasciai la Nazionale

L'ex olimpionica del Setterosa condanna l'episodio accaduto in diretta su Raisport e rivela un retroscena

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non si placa la bufera sui due inviati Rai, colpevoli di aver pronunciato frasi volgari, sessiste e razziste durante la telecronaca dei tuffi ai Mondiali di nuoto a Fukuoka. Oggi i due, il giornalista Leonarduzzi e la seconda voce Mazzucchi, ex campione azzurro di tuffi, sono stati sostituiti nel racconto di giornata da Nicola Sangiorgio e l’ex campione Oscar Bertone. Che hanno portato anche fortuna.

Raisport, i nuovi telecronisti portano fortuna all’Italia

Oggi, infatti, Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia, che si sono qualificati rispettivamente con il 7° e l’8° punteggio alla finale individuale del trampolino da 3 metri, in programma domani, hanno centrato un risultato di fondamentale importanza perché vale per entrambi il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024.

L’ex olimpionico Giusy Malato indignata per la vicenda

A commentare le parole che sono costate care ai due ex inviati è Giusy Malato, in un’intervista esclusiva a Virgilio Sport. L’ex olimpionica del Setterosa, oro ad Atene 2004, che oggi allena le giovanili maschili del Catania, è rimasta colpita come donna e come sportiva: “Non ho seguito in diretta quel giorno la telecronaca dei tuffi, ho letto tutto su internet e sui giornali, penso sia un atto dovuto l’allontanamento dei due inviati”.

I due rimarcano che non sapevano che il microfono era acceso

“Peggio ancora, vuol dire che quando sai di essere in onda dici una cosa e poi parli alle spalle. Un telecronista in diretta deve avere sempre un contegno, sono indignata”

Come donna o come sportiva?

“Sotto tutti i punti di vista, l’indignazione sarebbe stata la stessa se anzichè donne fossero stati uomini o persone di colore: lo sport è condivisione e in quel caso hanno annientato i valori dello sport, non mi sembra proprio professionale. Se è vero che anche Mazzucchi ha detto cose sconvenienti sarei ancora più dispiaciuta. Una medaglia vinta in vasca non ti rende per forza campione nella vita”.

Mazzucchi ha ammesso di aver detto solo che le olandesi sono grosse

“Qui lo giustifico, si riferiva alla stazza dal punto di vista strutturale, non dobbiamo esagerare con le accuse a tutti i costi”

Lei è mai stata vittima di body-shaming?

“Certo che sì. Posso dirvi che per questo motivo lasciai la nazionale”.

Che successe?

“Il ct, di cui non faccio il nome, – ma non è Pierluigi Formiconi – mi disse che dovevo perdere peso. Io sono sempre stata…giunonica, diciamo, e non accettai quell’aut-aut. Decisi di non rispondere alla convocazione. Lui continuava a convocarmi e io continuavo a non andare. Gli dissi proprio: è inutile che mi chiami. Tornai in Nazionale solo quando cambiò l’allenatore”

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