Sabato 29 Maggio, all’Estádio do Dragão , Joao Cancelo si prepara a disputare la prima finale di Champions League della propria carriera con il Manchester City . L’ultimo ostacolo che separa i ‘Citizen’ dalla prima Coppa dei Campioni della loro storia è il Chelsea, avversario nell’atto finale che si giocherà proprio in Portogallo, a Oporto: “È un traguardo che mi riempie d’orgoglio: vivere la finale di una manifestazione così importante, di fronte alla mia gente e alla mia famiglia, ma a questo punto non basta scendere in campo: bisogna pure vincere. Con il Chelsea sarà una grande partita, contro un avversario affrontato tre volte negli ultimi cinque mesi e con il quale a Londra disputammo una delle migliori partite della stagione. Poi sono arrivate le due sconfitte, in FA Cup e nel ritorno di campionato, ma ogni volta si apre e si chiude un capitolo. Ora ci aspetta un’altra sfida”. Ha dichiarato l’esterno ex Inter e Juve a ‘La Gazzetta dello Sport’.
Joao Cancelo in Serie A ha giocato ed è stato apprezzato per sole due stagioni vissute una con la maglia dell’Inter e una con quella della Juventus. Con quest’ultima ha vinto i suoi unici due trofei italiani: Scudetto e Supercoppa nella stagione 2018-2019. “Il vostro Paese mi ha segnato in modo positivo. È stato un onore per me non solo giocare a calcio, ma anche confrontarmi con la cultura italiana. Il popolo italiano è umile e lavoratore, molto simile a quello portoghese”.
Nella stagione vissuta a Torino, il difensore è cresciuto sotto i dettami tattici di Massimiliano Allegri , fondamentale nella crescita del portoghese: “Allegri è una delle persone più importanti della mia carriera. Ho avuto modo di apprezzare non solo l’allenatore, ma anche l’uomo. È una persona diretta, che dice le cose in faccia. Con lui il confronto è sempre leale. Gli devo davvero tanto”.
Se si parla di Juve il richiamo a Cristiano Ronaldo è solo la logica conseguenza: “Mi limito a parlare del calciatore e di quello che rappresenta per la mia nazione: un patrimonio e un esempio di professionalità. Giocare con lui in nazionale è un privilegio». Il calcio portoghese da diversi anni riesce a produrre talenti in quantità industriale”.