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Il Carpi nel segno della rinascita: il ritorno in C dopo il fallimento

I biancorossi sono tornati tra i professionisti dopo la tempesta del 2021: i numeri della cavalcata, l'era Giuntoli e chi è il presidente Lazzaretti

Pubblicato:

Ylenia Cucciniello

Ylenia Cucciniello

Football Specialist

Giovanissima e appassionatissima di tutto lo sport: scrive di calcio giocato ma non rinuncia allo sguardo sull'extra campo, dove spesso si trovano risposte che il rettangolo verde non riesce a restituire

A tre anni dal fallimento del 2021, il Carpi ha finalmente riaperto le porte al professionismo. Il club emiliano ha sigillato la sua leadership nel girone D di Serie D nell’ultima giornata della regular season, dove sotto gli occhi dei suoi tifosi al “Cabassi” ha mandato ko il Certaldo, coronando così ufficialmente la rinascita dell’AC Carpi, ribattezzato con orgoglio dopo la tempesta del 2021.

Un obiettivo raggiunto con duro lavoro e abnegazione da parte di squadra, staff e dirigenti, orchestrato nei minimi dettagli dal presidente Claudio Lazzaretti, anima e motore del sodalizio biancorosso e patron di Textcart S.r.l., che con una passione senza limiti ha restituito speranza e gioia a migliaia di tifosi.

Carpi in Serie C: i numeri della cavalcata

L’impresa della promozione è stata un duello all’ultimo respiro con il Ravenna, decisa solo nell’ultima giornata dove il Carpi ha sconfitto il Certaldo con il risultato di 5-1, laureandosi campione del girone D di Serie D. Il traguardo della squadra emiliana è figlio del lavoro di mister Serpini, come testimoniano i 68 punti collezionati, con un bilancio di 21 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. I biancorossi hanno dato vita a un vero e proprio dominio durante la regular season, segnando 66 gol, di cui 21 realizzati dal capocannoniere ex Bologna Simone Saporetti, e subendo 31 reti.

Serie A, miracolo Giuntoli e fallimento: Carpi torna nel calcio che conta

La piazza carpigiana getta finalmente alle spalle un periodo oscuro, culminato nel fallimento dovuto a problemi finanziari e varie inadempienze. Prima del tracollo, il club emiliano aveva calcato i campi della massima serie, grazie al contributo di Cristiano Giuntoli. Arrivato nel 2009 come vice direttore sportivo dei biancorossi, il dirigente di Firenze è stato rapidamente promosso a pieno titolo dal presidente dell’epoca, Stefano Bonacini, che gli affidò l’intera gestione dell’area tecnica. È stato un autentico miracolo quello di Giuntoli, che in sei anni ha portato il Carpi fino al vertice del calcio italiano partendo dalle categorie dilettantistiche.

Il lavoro dell’attuale Sport Director della Juventus ha spianato la strada per la sua attuale carriera, culminata con la chiamata da parte di De Laurentiis e l’annesso campionato vinto con il Napoli. Tuttavia, con le retrocessioni iniziarono ad emergere i problemi a livello societario per il Carpi, fino all’ufficializzazione del fallimento nel 2021 da parte del Consiglio di Stato, all’indomani dei percorsi vissuti in sede di giustizia sportiva ed amministrativa. Ora, guardando al presente, con il prezioso impegno del presidente Claudio Lazzaretti, i biancorossi sono tornati tra i professionisti, segnando un nuovo inizio per il club.

Carpi, chi è il presidente del club emiliano

“Ricordo ancora l’agosto del 2021. Dopo tre giorni di vacanza sono tornato a casa appena mi ha chiamato il sindaco per far ripartire il calcio”. Quel giorno di piena estate è indelebile non solo per Claudio Lazzaretti, ma per tutti i tifosi biancorossi. Perché di lì a poco il Carpi avrebbe riavvolto il nastro per poter finalmente ripartire. Dalle parole rilasciate da Lazzaretti nel corso di un’intervista a “Il resto del Carlino” si intravede tra le righe il coraggio e l’impegno di un imprenditore che ha deciso di affrontare la sfida di riportare il calcio nella sua città. “Il calcio a questi livelli è rimessa economica allo stato puro, ma quando c’è questa passione non ti fermi a pensare”, ha continuato il numero uno dei biancorossi ai microfoni del sito emiliano.

Lazzaretti, con la sua società Texcart specializzata nella produzione di accessori di moda, è stato l’unico a presentare un’offerta per acquisire il titolo sportivo del club biancorosso. La Texcart, con sede a Carpi, è un’azienda leader nel settore dell’abbigliamento di lusso. Fornisce accessori di alta qualità per numerosi marchi di moda italiani e internazionali, vantando un fatturato annuo significativo. Nonostante le sfide economiche e logistiche che si presentano anche nel mondo del calcio, Lazzaretti ha scelto di non esitare, guidato dalla sua passione per questo sport e la sua città. Il cammino non è stato facile, con investimenti e trattative impegnative, che alla fine si sono rivelati vincenti. Lazzaretti guarda al futuro con ottimismo, consapevole che davanti a sé e all’intero club ci sono ancora pagine da scrivere nella loro storia.

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