Niente parole, Juan Jesus sceglie un’immagine per commentare la sentenza del giudice sportivo sul caso Acerbi: un pugno chiuso appare nel suo profilo Instagram, chiara citazione del gesto del movimento Black Power compiuto dagli americani Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Città del Messico ’68. Il Napoli, intanto, si schiera accanto al difensore attaccando con un comunicato la giustizia sportiva e annunciando che non parteciperà più a iniziative istituzionali anti-razzismo.
- Caso Acerbi, Juan Jesus protesta citando il Black Power
- Caso Acerbi, il comunicato del Napoli contro la giustizia sportiva
- Il Napoli: Acerbi andava sanzionato per le minacce
- Il Napoli: “La lotta al razzismo la facciamo da soli”
Caso Acerbi, Juan Jesus protesta citando il Black Power
Un pugno chiuso sollevato verso l’alto compare da qualche ora come immagine del profilo Instagram di Juan Jesus: è questo il modo scelto dal difensore del Napoli per manifestare il suo disappunto circa l’assoluzione di Francesco Acerbi, centrale dell’Inter accusato dal brasiliano di avergli rivolto un insulto razzista durante la partita giocata a San Siro lo scorso 17 marzo.
L’immagine è un chiaro riferimento al pugno sollevato al cielo dagli americani Tommie Smith e John Carlos sul podio delle Olimpiadi di Città del Messico ’68, un segno di protesta anti-razzista e di supporto al movimento del Black Power che in quegli anni lottava per il riconoscimento dei diritti degli afroamericani e contro la repressione operata dalle forze dell’ordine nei confronti della comunità nera.
Caso Acerbi, il comunicato del Napoli contro la giustizia sportiva
Il Napoli, invece, si affida alle parole per protestare contro la decisione del giudice sportivo di non squalificare Acerbi. Il club partenopeo ha pubblicato un comunicato che contesta la sentenza e contiene un duro attacco alle istituzioni del calcio italiano. “Il signor Acerbi non è stato sanzionato – si legge nella nota, intitolata #iostoconjj -. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la ‘giustizia’ sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti”.
Il Napoli: Acerbi andava sanzionato per le minacce
Per il Napoli, se non razzista, ma comunque Acerbi s’è reso protagonista di una offesa o di una minaccia nei confronti di Juan Jesus. E dunque andava punito. “Se quanto accaduto in campo – continua il comunicato del Napoli -, lo dice la sentenza, ‘è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte… dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo’, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, ‘essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa’, nessuna decisione è stata assunta dalla ‘giustizia’ sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti”.
Il Napoli: “La lotta al razzismo la facciamo da soli”
Allo stupore per la sentenza di assoluzione di Acerbi, il Napoli accompagna un annuncio che sa di rottura completa con Figc e Lega Calcio per i temi riguardanti la lotta al razzismo. “Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni – si conclude la nota del club azzurro -, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.