Patteggiamenti e squalifiche soft per il caso curve: un turno di stop a Simone Inzaghi e Calhanoglu, solo una multa a Javier Zanetti, al responsabile sicurezza e allo Slo dell’Inter. L’accordo, prima del dibattimento, scatena la bufera sul web.
- Caso curve, Inzaghi e Calhanoglu patteggiano, pene soft
- Caso curve, bufera sul web: "Tempi sbagliati"
- Caso curve, tifosi furiosi: "Tante chiacchiere per nulla"
- Caso curve, calcio italiano sotto accusa sui social
Caso curve, Inzaghi e Calhanoglu patteggiano, pene soft
Il filone sportivo dell’inchiesta per il caso curve si è chiuso con squalifiche soft e sanzioni pecuniarie. Il polverone alzato dalla Procura di Milano lo scorso 30 settembre, che aveva portato all’arresto di diversi ultras delle curve di Inter e Milan, è stato ammortizzato dai patteggiamenti ai quali hanno fatto ricorso, tra gli altri, Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu.
L’allenatore e il centrocampista turco hanno patteggiato con la procura federale prima del dibattimento, evitando di arrivare a processo, limitando per metà le possibili sanzioni. Inzaghi e Calhanoglu se la sono cavati con una giornata di squalifica da scontare in campionato (entrambi salteranno la gara col Verona di domani) e una multa di 15.000 euro (al tecnico piacentino) e di 30.000 euro (al giocatore).
Ad entrambi è stata contestata la violazione degli articoli 4 (lealtà, probità e correttezza) e 25 comma 10 (divieto di rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionati con i club), del codice di giustizia sportiva.
Una multa da 14.500 euro è stata comminata a Javier Zanetti, vice-presidente dell’Inter (scansata la squalifica), mentre il club nerazzurro dovrà pagare 70.000 euro di multa per responsabilità oggettiva. A Claudio Sala, responsabile della sicurezza dell’Inter, e a Massimiliano Silva (Slo), la Procura Federale ha comminato una multa di 14.500 euro e 30 giorni di inibizione.
Caso curve, bufera sul web: “Tempi sbagliati”
Ovviamente la notizia del patteggiamento dell’Inter e dei tesserati coinvolti nel caso curve (l’unico a non aver scelto la strada del patteggiamento è l’ex capitano del Milan, Davide Calabria, ora al Bologna), ha acceso il dibattito sui social.
Su “X”, sotto al post del giornalista Giovanni Capuano, si sono scatenati i tifosi interisti, ma soprattutto quelli delle fazioni rivali. Massimo Zampini, ad esempio, solleva polemiche sui tempi della sanzione, arrivata nel rush finale di campionato, che priverà l’Inter di un elemento cardine come Calhanoglu: “Stangata per l’entità e per i tempi, condizionata dal giustizialismo dei media e dall’accanimento della procura sulla vicenda”.
Lo stesso accusa Mikele, che da juventino solidarizza con l’Inter: “Sono sconvolto dalla gravità delle sanzioni e dal periodo in cui devono scontarle. Frutto di un accanimento mediatico, perché ce l’hanno tutti con l’Inter? Assurdo”. L’utente Boh, invece, rispondendo a Capuano afferma: “La parte penale non vede coinvolto nessun tesserato dell’Inter, immagino questo sia il continuo del tweet”.
Caso curve, tifosi furiosi: “Tante chiacchiere per nulla”
Ways è caustico: “Alla fine tante chiacchiere per nulla”. Mentre Aigor_Andrea, calcolando che aver avuto rapporti non consentiti dalla giustizia sportiva ha lo stesso peso di un cartellino rosso o di un giallo subito da diffidato, è un po’ più piccato: “Abbiamo capito quali sono i valori. Se poi vi sorprendete quando il campionato perde valore anno dopo anno siete solo complici”.
WalkedCoast30ttv, probabilmente sostenitore juventino, si domanda: “Agnelli denuncia ma viene squalificato per un anno senza manco patteggiare, questi non denunciano, hanno rapporti continui, e prendono una giornata di squalifica e 30k di multa. È morto il calcio italiano”.
Anche Dino Bigo pone una domanda: “Vedendo la convenienza dei patteggiamenti, perché la Juventus non ha patteggiato per le plusvalenze? Lo fece già l’Inter con Nagatomo. Probabilmente se la cavava con 1-2 punti e un multone”.
Caso curve, calcio italiano sotto accusa sui social
Non ricorre a giri di parole Corrado1611, che sbotta: “È una vergogna”. L’utente Careca, forse tifoso del Napoli a giudicare dal nickname usato sui social, si limita a un eloquente: “Benvenuti in Italia”. Bruno Sogne è ironico: “Perfetto, si chiude con una pacca sulle spalle”. Filippo R. apre a un ragionamento più articolato: “Si prendono più giornate di squalifica per una spallata di reazione”, riferendosi al rosso e alle due giornate di stop a Yildiz.
Chiudono JuventusFans, e qui la fede calcistica è più che evidente: “Provo schifo e vergogna verso il calcio italiano”, e Paolo Merati: “Succedeva a qualsiasi altra squadra diversa, la stessa stava facendo il bonifico per iscriversi in D. Dopo Calciopoli e la Juve mandata in B, non credo più”.