Non si può più tornare indietro. Dopo l’autodenuncia di Fagioli, con le rivelazioni alla Procura e la squalifica di 7 mesi, ora il caso scommesse è scoppiato. Il prossimo a poter seguire la strada del centrocampista della Juve è Tonali. Il giocatore del Newcastle, stando a La Gazzetta dello Sport, avrebbe già risposto alle domande del pm e ammesso le giocate. Ricordiamo che i calciatori non possono puntare sul calcio e soprattutto sulla propria squadra. Ed ecco la prima differenza tra l’ex Milan e il bianconero: la mezz’ala dei Magpies avrebbe rivelato di aver scommesso anche sulle partite dei rossoneri. Cosa rischia adesso?
- Tonali, l'autodenuncia e le scommesse sul Milan
- Cosa rischia Tonali?
- La rete di contatti e il sistema illegale delle piattaforme
Tonali, l’autodenuncia e le scommesse sul Milan
Il Procuratore Federale, Giuseppe Chinè, ha già incontrato Tonali in una località segreta, per sentire la sua deposizione. Il giocatore vorrebbe seguire lo stesso percorso di Fagioli: patteggiare in tempi brevi, collaborare e curarsi. L’ex Milan si è dunque autodenunciato all’organo di giustizia sportiva e ha ammesso di aver scommesso anche sul calcio, ma avrebbe confessato anche di aver fatto puntate sulla sua ex squadra. E allora qui le cose potrebbe cambiare.
Cosa rischia Tonali?
Scommettere sulla propria squadra potrebbe causare un illecito sportivo. L’articolo del Codice che lo regola, il numero 30, parla di “compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione”. Non dovrebbe però riguardare Tonali. Il calciatore infatti avrebbe fatto delle puntate “in positivo” sul Milan, con i rossoneri vincenti, o comunque altri risultati quando lui era assente per infortunio o squalifica. Quindi le sue giocate non avrebbero alterato le sue prestazioni in campo.
Al momento la violazione contestata resta l’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva, ma aver scommesso sulla squadra di appartenenza potrebbe costituire un’aggravante. Allora cosa rischia? Ipotizzarlo è complicato: si potrebbe pensare a 12 mesi di squalifica sul campo e 6 di prescrizioni alternative, visto che anche Tonali avrebbe dichiarato di essere affetto da ludopatia.
La rete di contatti e il sistema illegale delle piattaforme
La versione del giocatore dovrà però coincidere con gli atti della Procura di Torino che ha sequestrato il telefono e il tablet dei calciatori indagati. Tonali è stato a lungo ascoltato al Palazzo di Giustizia di Torino, pronto a collaborare con la pm Manuela Pedrotta, che coordina l’inchiesta sul giro di scommesse su piattaforme online illegali.
E grazie alla deposizione del giocatore si vorrebbe arrivare a scoprire la rete di contatti intorno a questi siti. Alcuni sono già stati chiusi, ma potrebbero essercene altri. In questo caso l’ipotesi di reato è di esercizio abusivo dell’attività di scommesse (articolo 4 della legge 401 del 1989), per cui rischia un’ammenda. Ora all’accusa interessa trovare dei nodi per arrivare agli organizzatori e capire chi siano gli anelli di congiunzione mentre Corona continua a fare nuovi nomi.