Promosso in serie B con 5 giornate d’anticipo: dopo 17 anni di attesa, il Catanzaro non poteva immaginare un ritorno più brillante nel campionato cadetto. Con il successo per 2-0 all’Arechi di Salerno contro la Gelbison, la formazione calabrese ha coronato una stagione da record e dato il via alla festa dei propri tifosi che sognano addirittura la serie A come ai tempi del leggendario Palanca.
- Catanzaro promosso in B con 5 giornate d’anticipo
- Il glorioso Catanzaro di Palanca e Mauro
- Iemmello, Vandeputte e Vivarini gli eroi del Catanzaro di oggi
Catanzaro promosso in B con 5 giornate d’anticipo
Il finale era già scritto, il Catanzaro ha fatto il vuoto nel girone C del campionato di serie C, prenotando da tempo la promozione in serie B: ieri, con la vittoria per 2-0 all’Arechi di Salerno contro la Gelbison, la festa del club, dei giocatori e dei tifosi calabresi è potuta iniziare. Le reti di Iemmello e Brignola hanno reso la squadra allenata da Vincenzo Vivarini irraggiungibile per gli avversari: 86 punti e +16 sul Crotone alla 33a giornata, ovvero promozione aritmetica a 5 turni dalla fine della stagione regolare.
Il glorioso Catanzaro di Palanca e Mauro
“Incubo finito”, si leggeva ieri a fine gara sulle magliette indossate dai giocatori del Catanzaro per celebrare la promozione. Incubo che era iniziato col fallimento del club dopo la stagione 2005/06, l’ultima in serie B per il club calabrese, protagonista di campionati gloriosi in serie A tra gli anni ’70 e ’80.
Nel ’71-’72 la prima partecipazione al massimo campionato, chiuso con la retrocessione ma ricordata anche per la storica vittoria sulla Juventus (poi divenuta campione d’Italia) firmata dal bomber Angelo Mammì. Tra il ’78 e l’83 il periodo più lungo dei giallorossi in serie A, stagioni felici che vedono il Catanzaro raggiungere anche per due volte la semifinale di Coppa Italia: sono gli anni di Massimo Palanca, “piedino d’oro”, attaccante in grado di disegnare parabole impossibili col suo mancino, andando in gol anche dalla bandierina del calcio d’angolo; e di Massimo Mauro, talento di casa svezzato dal Catanzaro prima di vincere 3 scudetti tra Juventus e Napoli.
Iemmello, Vandeputte e Vivarini gli eroi del Catanzaro di oggi
Gli eroi del Catanzaro di oggi sono invece soprattutto Pietro Iemmello e Jan Vandeputte. Nato proprio a Catanzaro, ma cresciuto nelle giovanili della Fiorentina il 31enne bomber Iemmello ha trascinato i giallorossi a suon di gol (23) e ora ha 5 giornate per rendere questa stagione la migliore della sua carriera sul piano realizzativo (nella Lega Pro 2015/16, con la maglia del Foggia, arrivò a 24 reti). E sui gol di Iemmello c’è anche la firma del 27enne belga Vandeputte, esterno d’attacco convertito dal tecnico Vivarini in esterno a tutta fascia, capace di firmare 11 reti e ben 19 passaggi vincenti in stagione.
Ma se il Catanzaro ha dominato la serie C, arrivando a essere l’ultima squadra a subire una sconfitta (il 23 febbraio a Viterbo) nei campionati di Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Francia, lo deve soprattutto al lavoro di Vivarini, allenatore promotore di uno spettacolare gioco d’attacco: per lui una rivincita dopo la promozione in B col Teramo revocata dalla giustizia sportiva e la finale playoff persa col Bari contro la Reggiana nel 2020.
E chissà che ora, raggiunta la B, il presidente Floriano Noto non si faccia ingolosire e non decida nella prossima stagione di affidare a Vivarini una squadra ancora più competitiva per riportare il Catanzaro in serie A, proprio come ai tempi di Palanca.