Giovedì sera l’urna ha decretato quali sono le avversarie delle italiane nei gironi di Champions League. Ha sorriso il Milan, in prima fascia grazie al titolo di campione d’Italia conquistato lo scorso anno, che se la vedrà col Chelsea, col Salisburgo e con la Dinamo Zagabria. Non è andata invece bene ai cugini nerazzurri: i ragazzi di Inzaghi affronteranno il Bayern Monaco, il Barcellona e il Viktoria Plzen. La Juventus di Allegri avrà di fronte il PSG di Messi, il Benfica e il Maccabi Haifa. Il Napoli è atteso dalle sfide con Liverpool, Ajax e Rangers.
- Sorteggi Champions League, Milan il Chelsea non fa (troppa) paura
- Champions League, contro il Psg la storia è con la Juve: la corsa è sul Benfica
- Champions, Napoli nel girone dei grandi stadi: Spalletti può giorcarsela con Liverpool e Ajax
- Gironi Champions League: all'Inter serve l'impresa (im)possibile
Sorteggi Champions League, Milan il Chelsea non fa (troppa) paura
La squadra italiana che ha più possibilità di andare agli ottavi di Championsè decisamente il Milan. La squadra di Pioli affronterà di sicuro un avversario temibile come il Chelsea, campione d’Europa nel 2021, ma contro il Salisburgo e la Dinamo Zagabria parte favorita. Tornati in Champions League nella scorsa stagione dopo sette anni di assenza, i rossoneri saranno animati da una grande voglia di rivincita dopo il quarto posto della scorsa stagione quando il Milan si arrese alla qualità degli avversari (Atletico Madrid, Liverpool e Porto), ma anche a sfortuna (sotto forma di decisioni arbitrali sfavorevoli) e inesperienza. Con un anno in più di lavoro e la carica portata dallo scudetto la musica potrebbe cambiare e anzi modificare parecchio le prospettive di Giroud e compagni.
Così, se il Salisburgo, club della galassia Red Bull abituato a stravolgere l’organico ogni anno (ma capace nel 2021 di eliminare il Siviglia spingendosi agli ottavi) e la Dinamo Zagabria sembrano destinate a lottare per il terzo posto, il Milan potrà giocare con la mente discretamente sgombra e provare a impensierire un Chelsea che non appare imbattibile. La squadra di Tuchel, guidata in difesa dal grande ex Thiago Silva oltre che da Koulibaly, è reduce da un’estate travagliata per il passaggio di proprietà e da un mercato partito in ritardo ed è per questo ancora alla caccia della quadra, non solo sul piano tattico, dove il ritorno alla formula d’attacco senza punti di riferimento, dopo la partenza di Lukaku, assicura imprevedibilità ad una formazione di sicuro molto tecnica.
Champions League, contro il Psg la storia è con la Juve: la corsa è sul Benfica
La Juventus affronterà quella che sulla carta ha la rosa più forte di tutte le 32 partecipanti, il Psg. Messi, Neymar e Mbappé bastano da soli per terrorizzare qualsiasi difesa, figurarsi quella dei bianconeri che si presenterà senza le certezze Chiellini, al quale Allegri si è sempre affidato nelle calienti notti europee, e De Ligt e comunque il nuovo corso del Paris affidato alla pragmatica guida tecnica di Christophe Galtier sembra improntato ad una maggiore solidità, come si evince da un mercato privo, per una volta, di follie: Vitinha al fianco di Verratti assicura solidità al centrocampo, dietro con Ramos e Marquinhos, angeli custodi di Gigio Donnarumma, potrebbe ancora arrivare un altro top player. Per giocarsela servirà una Juve compatta come da mantra allegriano, con il giusto compromesso tra prudenza e coraggio, ma soprattutto al completo. Il grande ex Angel Di Maria sa come fare male ai propri ex compagni e come armare Dusan Vlahovic, atteso alla ribalta internazionale.
Più che un Psg che sembra avviato al primo posto, però, i bianconeri dovranno guardarsi dal pericolo Benfica. Le Aquile nella scorsa stagione si sono spinte fino ai quarti di finale eliminando il Barcellona ai gironi e l’Ajax agli ottavi: ok che la stella Darwin Nunez è volato al Liverpool, ma Neres, Rafa Silva e il baluardo Otamendi sono rimasti, giocare al Da Luz non è mai semplice e in generale i portoghesi sono sul livello, se non del Villarreal, di Lione e Porto, le ultime due squadre ad aver sbarrato la strada alla Juve in Europa. Scomoda infine la trasferta contro il Maccabi Haifa, comunque non da sottovalutare sul piano tecnico dopo aver eliminato ai preliminari Olympiacos e Stella Rossa. Attenzione, poi, ai precedenti: la Juventus ha sempre vinto la coppa a cui ha partecipato quando ha affrontato il Psg, Coppa Coppe ’84, Coppa Uefa ’90 e 93′, e in quest’ultima c’era anche il Benfica, fatto fuori ai quarti prima dell’ostacolo francese. Curiosità più che statistica, ma tant’è e comunque l’obiettivo è vendicare la bruciante eliminazione in semifinale di Europa League 2014 subita dalla Juve proprio contro le Aquile, con annesso sogno in fumo di giocare la finale secca in casa: in mezzo alle tante delusioni recenti in Champions è stata dimenticata, ma resta uno dei fallimenti più cocenti per i bianconeri in campo internazionale negli ultimi anni.
Champions, Napoli nel girone dei grandi stadi: Spalletti può giorcarsela con Liverpool e Ajax
Il Napoli invece se la vedrà nuovamente con il Liverpool. Sicuramente è l’avversario più temibile in un girone A che può già essere etichettato come quello dei “grandi stadi”. Anfield, Ibrox, casa Rangers, ma pure due impianti dedicati a leggende del calcio, il Maradona e la Cruyff Arena di Amsterdam, tana di un Ajax che non ha certo bisogno di presentazioni sul piano del blasone. Il nuovo Liverpool sta faticando ad ingranare: dopo lo show nel Community Shield contro il City Klopp ha racimolato due pareggi in Premier e la sconfitta contro lo United, ma sembra trattarsi di una crisi passeggera dovuta ai tanti infortuni: la qualità abbonda in ogni zona del campo, il tecnico tedesco dovrà però fare le scelte giuste a centrocampo, poi davanti con l’arrivo di Nunez e i “soliti” Salah, Diogo Jota e Luis Diaz c’è solo l’imbarazzo della scelta anche senza Mané, volato al Bayern Monaco.
Il Napoli potrà fare leva sui precedenti recenti contro il Liverpool, affrontato per due anni consecutivi in Champions tra il 2019 e il 2021: in quattro partite gli azzurri hanno perso solo una volta e vinto entrambe le gare giocate in casa. Non sarà più la squadra dei Koulibaly e dei Mertens, ma il nuovo ciclo azzurro ha l’incoscienza necessaria per provare a stupire. Presumibilmente il Napoli, senza preoccuparsi troppo dei Rangers, finalisti sconfitti dell’ultima Europa League, ma sprovvisti della cifra tecnica necessaria per lottare per i primi posti dovrà fare la differenza nei confronti diretti contro l’Ajax, che ha affidato a Alfred Schreuder il dopo Ten Hag e che ha investito su Lorenzo Lucca, il bomber prodigio ex Pisa che un anno fa di questi tempi incantava tutti in Serie B prima di incagliarsi. I Lancieri sono in ricostruzione, ma sanno sempre trovare giovani di qualità da lanciare senza remore: la doppia sfida con il Napoli si annuncia all’insegna dello spettacolo.
Gironi Champions League: all’Inter serve l’impresa (im)possibile
L’Inter è stata decisamente l’italiana più sfortunata. I nerazzurri dovranno ribaltare il pronostico che li vede “condannati” al terzo posto, alle spalle di Bayern Monaco e Barcellona e davanti al vaso di coccio Viktoria Plzen. Il Barcellona è alle prese con un nuovo ciclo ed è reduce da un’estate “pazza”, piena di acquisti illustri a dispetto di una situazione economico-finanziaria più che drammatica. Certo i bluagrana non sono ancora la corazzata di un tempo, ma con Xavi in panchina è tornato l’entusiasmo della tifoseria e con Lewandowski un nove classico che non si vedeva da anni è ovviamente un avversario di livello. Si aggiunga il talento e la gioventù di Gavi e Pedri a centrocampo e l’obiettivo di cancellare l’onta dell’eliminazione alla fase a gironi dello scorso anno sembra alla portata.
La favorita del girone resta però il Bayern, che in Bundesliga passeggia da 10 anni, ma che proprio per questo avverte l’obbligo di andare fino in fondo in Champions. Il destino che riporterà subito da avversario Lewandowski all’Allianz Arena potrebbe dare subito una risposta alla nuova era filosofica avviata dai tedeschi, quella del centravanti spazio abbandonata ormai anche da Pep Guardiola: da Musiala al vecchio Muller, dal nuovo Sadio Mané a Gnabry e Sané la tecnica abbonda sulla trequarti del Bayern, al quale però potrebbe fare difetto la profondità. Inzaghi “benedice” la permanenza di Skriniar, imprescindibile contro Lewa, ma anche contro la velocità dei piccoletti del Bayern. In generale, in un girone in cui la quarta dovrebbe fermarsi a zero punti, faranno la differenza anche i dettagli tra le prime tre: l’Inter riparte dal coraggio mostrato nelle sfide della scorsa stagione contro Real Madrid nel girone e Liverpool agli ottavi e Inzaghi sembra avere il giusto mix tra esperienza, realismo e sfrontatezza per sorprendere.