Ermanno Feliciani fa parte della nuova leva di arbitri promossi nella CAN di serie A e B. Nato nel 1991 a Roseto degli Abruzzi, è cresciuto nella sezione AIA di Teramo da cui ha mosso i primi passi prima nel mondo del calcio dilettantistico e poi in professionistico. Pur avendo solo 30 anni, vanta una lunga esperienza nelle serie minori, in particolare in Serie C.
La carriera dell’arbitro Ermanno Feliciani
Feliciani inizia ad arbitrare giovanissimo, sbarcando già nella stagione 2014/2015, a soli 23 anni, nel campionato di Serie D. Si segnala subito come un arbitro a cui piace far scorrere il gioco, ma anche molto severo nel punire i comportamenti violenti.
Dopo aver accumulato una grande esperienza nel calcio dilettantistico – alle spalle ha anche direzioni di gara nei campionati giovanili nazionali e nel Torneo di Viareggio – Feliciani sbarca in serie C il 10 settembre del 2017, a 26 anni, dirigendo la partita del girone B tra Sudtirol e Fermana, in cui assegna anche un calcio di rigore agli ospiti nei minuti finali, dimostrando grande personalità.
In pochi anni diventa uno dei fischietti più autorevoli della serie C: nell’ultima stagione ha diretto la finale di ritorno della Coppa Italia di categoria tra Sudtirol e Padova e poi la finale playoff tra i veneti e il Palermo. Nel frattempo, Feliciani aveva già esordito in serie B come quarto uomo, nella partita tra Pescara e Cremonese dello scorso 17 gennaio. Nel 2023 la promozione definitiva nella CAN di serie A e B.
Che mestiere fa l’arbitro Ermanno Feliciani
L’arbitro Feliciani si è laureato in Giurisprudenza dopo aver ottenuto la maturità al liceo classico. Non si conosce la sua attuale professione.
L’arbitro Ermanno Feliciani, stile e caratteristiche
L’arbitro Feliciani è un fischietto piuttosto severo, che nel corso delle sue 5 stagioni in Serie C ha comminato ben 19 espulsioni contando doppi cartellini gialli e rossi diretti. Ha fama di duro, anche se ama arbitrare all’inglese, senza fischiare eccessivamente e spezzettare il gioco. Per i critici le 5 stagioni trascorse in Serie C rappresentano un vulnus nella sua carriera: un arbitro tanto giovane e apparentemente dotato avrebbe dovuto impiegare meno tempo per fare il salto nella CAN di A e B.