Quando Damien Comolli andò al Tolosa, la BBC ebbe l’ardire di attribuire un ruolo pregnante nel reclutamento di giovani talenti in Viktor Bezhani che al Leicester City incominciò a fare la sua parte in una veste che per quel che riguarda la Juventus del futuro potrebbe essere perfettamente sovrapponibile.
In altri termini, a Torino Comolli vorrebbe trascinare anche Bezhani che ha portato con sé a Tolosa e che ha formato in Premier e in Inghilterra negli anni migliori, consegnando un metodo che – in quei campionati – si è rivelato efficace.
Il curriculum di Viktor Bezhani
Quindi se è il metodo e la prospettiva di medio e lungo periodo che mancano, è lui la figura migliore da affiancare al nuovo d.s. il quale sarebbe più incline a farne il suo braccio destro più che inserirlo in un organigramma e stop.
Ma chi è e che cosa porta, Viktor Bezhani? Dalla sua biografia ufficiale, reperibile sui siti dei principali club che lo hanno impiegato, il manager si è formato in Inghilterra, dove ha lavorato come Senior Scout al Leicester City FC, dopo esperienze come Lead Scout al Watford e al Brentford e con una prima esperienza come responsabile reclutamento al Legia Varsavia. Attualmente occupa l’unità reclutamento nel dipartimento Performance del Club.
Chi è Bezhani
Originario dell’Albania, 40 anni e con un curriculum utile alla causa anche della Juventus, Bezhami sarebbe al fianco di Comolli con il giusto background nel ricorrere all’algoritmo che già suscita inevitabili perplessità sul piano del mercato. Una decisione più probabilmente di quelle paventate nell’immediato passato e che sarebbe poi in linea con la filosofia e la mentalità impressa in passato dal Direttore Generale. Lo stesso Comolli ha frenato su Matteo Tognozzi, ora a un passo dall’Arsenal insieme ad Andrea Berta.
Sarebbe stato un elemento di continuità che forse non era poi così corretto auspicare, ma che al contrario ha un suo senso quando si tratta di figure più prossime ai giocatori, al campo. Bezhami oggi è a capo della parte reclutamenti dei francesi, nel tempo è stato parte integrante di una direzione sportiva in grado di fare notizia per il mercato quanto business che conta – e molto – nei club moderni. Di Bezhami circolano pochissime fotografie, è un personaggio schivo ma presente. Con l’imminente apertura del mercato, nella finestra consentita, alla vigilia del Mondiale per club,
il suo ruolo sarà ufficializzato a breve dopo l’anticipazione di Gianluca Di Marzio.
I nodi da sciogliere: Vlahovic
Alla Juventus sono numerosi e indubbi i nodi da sciogliere, da cui la scelta imminente del direttore sportivo. In primis quello legato al futuro di Dusan Vlahovic che non può gravare ancora sul bilancio della Juventus e che pare intenzionato a lasciare Torino.

Dusan Vlahovic
Max Allegri lo apprezza e lo stima, Milano sarebbe una buona piazza di rilancio ma non certo con l’ipotesi prestito paventata. E la Premier non ha ancora presentato neanche dai papabili offerte adeguate, mentre dalla Spagna l’ipotesi Real è del tutto tramontata con l’addio a Ancelotti mentre rimane sullo sfondo l’Atletico. Rumors, sia chiaro.
Cambiaso e gli altri
Andrea Cambiaso sembrava ad un passo dal Manchester City a gennaio, ma l’operazione sfumò in attesa di conferme che stentano ad arrivare (nel mentre il City si sarebbe già messo ai ripari) con quei 60 milioni che allora sembravano la cifra adeguata per sedersi al tavolo delle trattative. Anche qui il buon Allegri potrebbe decidere di far inserire il Milan tentando una strada comunque impervia, solo quando il destino di Theo Hernandez sarà definito.
Poi ci sono Tiago Djalò, reduce da un prestito al Porto con ben poche gioie, terminato con l’esclusione per motivi disciplinari. Se i suoi agenti e consulenti riusciranno lo porteranno al Crystal Palace.Per il bilancio non vanno escluse affatto le possibili e nuove plusvalenze che arriverebbero da Samuel Mbangula, che piace in Inghilterra e in Germania, ma anche Nicolò Savona, verso la Bundesliga. Di Kolo Muani e gli altri prestiti non è presto per parlarne, ma il rinnovo è più arduo di quel che si creda.
