Quanto scritto in quelle poche righe firmate dai suoi genitori raccoglie la paura, la passione e la voglia di quella stanza tutta per sé che lo ha condotto fino al punto che, a 32 anni, ha segnato un epilogo prematuro, fissato presto. Troppo presto nonostante non si sia sprecato neanche un istante di questa vita che Luca Salvadori ha finito sulla pista di Frohburg, in Sassonia, Germania, su uno dei circuiti più adrenalinici e rischiosi anche per chi come lui, è cresciuto in gara.
Didier Grams è caduto al primo giro, da una prima ricostruzione, ne è seguita una carambola che ha coinvolto anche Salvadori il quale, nonostante il pronto intervento per salvargli la vita, si è spento poi in ospedale.
- L'annuncio della morte di Luca Salvadori
- Chi era Luca Salvadori
- L'omaggio dei rivali
- Gli inizi e il papà produttore
- L'omaggio dei piloti
L’annuncio della morte di Luca Salvadori
La morte è arrivata nella notte. E a confermarlo sono i suoi genitori, in un comunicato condiviso anche sui social ufficiali del figlio:
“Monica Allegranza e Maurizio Salvadori, straziati dal dolore, comunicano che ieri durante una gara sdell’IRRC in Germania Luca è stato coinvolto in un incidente per lui mortale. Ci ha lasciato inseguendo la sua passione…”.
Un annuncio terribile che è stato accompagnato da quello della loro squadra, quel sogno che lo stesso pilota aveva accarezzato e realizzato sostenuto dai suoi stessi genitori, giunto nel primo pomeriggio di domenica 15 settembre.
“Trident si stringe a Monica Allegranzi e Maurizio Salvadori nel comunicare con dolore la scomparsa del figlio Luca Salvadori, coinvolto ieri in un incidente mortale durante una gara dell’IRRC in Germania. Ci ha lasciati inseguendo la sua passione. Trident tutta è vicina alla famiglia e agli affetti di Luca”.
Chi era Luca Salvadori
Luca Salvadori aveva solo 32 anni, ma era già un personaggio sulle piste e su Youtube per via della sua indubbia qualità comunicativa, testimoniata dal numero di iscritti pari a 580mila affezionati, capaci di interagire, commentare. Una piccola community che adesso soffre e piange la perdita di Luca il pilota, l’appassionato. L’influencer arriva dopo tutto il resto.
La piccola comunità adesso rispetta il dolore della sua famiglia, della fidanzata e di quanti lo hanno circondato (tanti) in questa esistenza breve, segnata anche dalla gioia di conquistare un sogno unico.
Si era ritagliato un suo spazio, lontano dall’ambito in cui avevano sempre operato e lavorato suo padre, noto nel mondo della produzione discografica e dell’organizzaione di eventi e per aver seguito, e scoperto, artisti che hanno incrociato Luca e lo hanno imparato a conoscere. Ed apprezzare, come Lorenzo Jovanotti Cherubini, che ha dedicato un ricordo molto toccante di Salvadori. Non il solo.
“Luca era un grande pilota, un ragazzo d’oro, l’ho visto nascere… voleva correre prima ancora di stare dritto sulla moto… aveva sempre il sorriso, una gentilezza e una grazia che mi riempiva il cuore. Ci mancherai, ti abbiamo voluto molto bene, io e le mie ragazze”.
Il suo esordio in Supersport, dopo la trafila abbastanza comune, risale al 2013: incomincia un percorso che lo conduce alla FIM Cup e al campionato italiano di Superbike con l’avventura anche, in questi anni, del National Trophy. Nel 2023, però, fa il suo debutto nel Motomondiale all’età di 31 anni. Luca è ingaggiato per quella stagione da Pramac Racing per gareggiare nella MotoE in sella alla Ducati V21L, il compagno di squadra era Esteve Rabat. Anche se fermato da problemi fisici, i punti raccolti nella prima parte di campionato gli consentono comunque di classificarsi al diciassettesimo posto.
A soli 32 anni, domenica 15 settembre, la comunicazione della sua scomparsa avvenuta all’ospedale di Lipsia dove era stato trasportato nel pomeriggio del 14 per via delle gravi ferite riportate dopo l’incidente, sul circuito stradale di Frohburg, nel contesto del campionato IRRC Superbike.
L’omaggio dei rivali
I suoi rivali lo hanno omaggiato, come si deve e si fa per chi ha scelto le due ruote. Lo abbiamo riportato per rendere concreto, tangibile quanto costruito da Salvadori in questi anni di sacrificio, di costruzione.
D’altronde la sua ironia, la determinazione e la voglia si comprendevano da ogni frame che con sapienza e padronanza elargiva sui propri account grazie ai contenuti che produceva da autentico influencer, capace di raccogliere e creare una community attorno alle moto, alle gare, ai suoi vezzi con il sorriso. Guido Meda, ma anche Giorgio Terruzzi e Ronny Mengo – gli addetti ai lavori – ne hanno colto ciascuno un aspetto dei tanti che andavano a comporre Luca e il suo amore smisurato per le moto.
Gli inizi e il papà produttore
Era nato a Milano nato il 2 marzo 1992 e aveva iniziato a gareggiare nel 2009, Campionato italiano velocità poi Superstock600, Mondiale Moto E a tre anni di distanza dalla decisione di suo padre di investire nella Trident, la sua scuderia. Aveva conosciuto tutti, Luca, e quel mondo di artisti, musicisti e interpreti gli hanno dato un tributo grande, enorme pur nella piccolezza che si può davanti a un simile dramma per i suoi genitori, i suoi cari.
L’omaggio dei piloti
Quell’impulso, però, che lo dominava lo aveva portato a sfidare in pista la sorte. E’ una forza trascinante, la comprendono però appieno forse solo ed esclusivamente i piloti che mettono la tuta, la testa e l’emozione su ogni pista: Valentino Rossi, Pecco Bagnaia, Marc Marquez, Jorge Martin, Loris Capirossi, Max Biaggi hanno ceduto un frammento del loro Luca in un post sui social per condividere un po’ di quella vita assieme.
Sulle moto, tra i circuiti che aveva amato e che erano diventati anche lo spettacolo portato sui social. Una scelta netta, rispetto alle opportunità che potevano essere garantite altrove per seguire l’amore smisurato che aveva preso il sopravvento.