Due gol in tre partite, tanto movimento, tanti spunti, una “gamba” tirata a lucido, come più volte sottolineato da Allegri. L’infortunio al ginocchio è finalmente alle spalle, e questa per Federico Chiesa può essere la stagione del rilancio definitivo. E la posizione da seconda punta, cucitagli addosso dal tecnico della Juventus, sembra calzargli a pennello.
Chiesa, escluse lesioni muscolari
Per questo motivo tutto il mondo bianconero sta tirando un enorme sospiro di sollievo in queste ore: pare infatti che il problema accusato in Nazionale non sia grave, e che il calciatore potrebbe addirittura essere disponibile per la partita di sabato prossimo contro la Lazio. In casa Juventus sono ormai abituati ad andarci con i piedi di piombo, eppure il clima che si respira è ottimistico. Nella mattinata di oggi, il calciatore è stavo valutato anche dallo staff medico bianconero e gli esami hanno prodotto, fortunatamente, esito confortante e positivo. L’esterno bianconero dovrà dunque svolgere solamente terapie, di conseguenza immaginarlo almeno in panchina contro la squadra di Sarri, non è utopia.
Niente Italia, ottimismo Juve
Lunedì, comunque, seguiranno ulteriori aggiornamenti, dato che gli esami di controllo sanciranno i tempi di recupero e l’effettiva gravità dell’infortunio. Chiesa aveva accusato un fastidio muscolare durante l’allenamento di rifinitura con la Nazionale prima di Macedonia del Nord-Italia. Nello specifico, si è trattato di un affaticamento all’adduttore: i primi esami avevano subito escluso lesioni, ma il giocatore è stato liberato da Spalletti ed è rientrato immediatamente a Torino per iniziare le cure. Chiesa salterà dunque le due gare di qualificazione a Euro 2024, questa sera contro Macedonia del Nord e martedì contro l’Ucraina.
Chiesa, l’arma in più di Allegri
Federico si sta rivelando il vero acquisto della Juventus in questo avvio di stagione: il giocatore ha patito i postumi dell’infortunio durante tutta la scorsa stagione, durante la quale non è mai stato un vero titolare. Quest’anno invece le cose sono cambiate, e gli effetti si sono subito visti: l’attacco della Juve ha iniziato bene la stagione con 6 reti, due a testa per Vlahovic e Chiesa. Sono state prodotte 31 occasioni da gol, una media di 10 a partita, e ad eccezione del primo tempo col Bologna, la squadra è stata sempre pericolosa. La Juventus 3.0 di Allegri, inoltre, sembra avere un potenziale ancora tutto da sfruttare come dimostra il dato della capacità realizzativa: il 14% sui 41 tiri totali. Si può senza dubbio fare meglio.