Eravamo abituati a vincere solo medaglie d’oro, stavolta ci siamo dovuti accontentare di un argento. Anche se Elisa Balsamo ha di che recriminare: la volata persa contro Lorena Wiebes gli toglierà qualche ora di sonno, impedendole di centrare quella che sarebbe stata un’altra vittoria di prestigio, lei che in carriera ha già vestito la maglia iridata di campionessa del mondo (sia Juniores che elite). Certo la velocista olandese s’è dimostrata una volta di più un’autentica fuoriclasse: vittoria numero 90 in carriera per la 25enne Wiebes, che ha rispettato appieno il pronostico pur mostrando qualche lieve incertezza in una volata che non è stata chiusa come qualcuno avrebbe potuto immaginare. Bronzo alla polacca Daria Pikulik.
L’Italia punta tutto su Jonathan Milan
Per l’Italia, che veniva dalle due medaglie d’oro conquistate nella cronometro maschile con Edoardo Affini e nella crono staffetta mista, la prova elite donne resta dunque un po’ indigesta. Ma magari domani, quando andrà in scena l’ultima gara del programma con la prova elite maschile, ci sarà modo di rimpinguare una volta di più il medagliere.
Perché la carta che la nazionale azzurra tenterà di giocare risponde al nome di Jonathan Milan, il re delle volate al Giro d’Italia, attorno al quale il commissario tecnico Daniele Bennati ha letteralmente costruito un’armatura d’acciaio. Tutto però dipenderà da come si svilupperà la corsa: l’arrivo in volata non è così scontato, perché sebbene il percorso non presenti grosse asperità altimetriche, di certo qualche tentativo da lontano potrebbe anche andare a referto.
Specialmente se a portarlo fossero atleti del calibro di Mathieu van der Poel e Christophe Laporte: quest’ultimo è il campione europeo in carica, consapevole che solo anticipando un’eventuale volata potrebbe avere la chance di fare il bis (e in 8 edizioni degli Europei professionisti nessuno è mai riuscito a vincere due volte, tanto più consecutivamente). Van der Poel, reduce invece da un’estate decisamente a fari spenti, punta proprio alla gara del Limburgo per dare una scossa a una seconda parte di stagione abbastanza scialba dopo la grande primavera che l’ha visto dominare al Fiandre e alla Roubaix.
I favoriti: van der Poel unica alternativa agli sprinter
Se sarà volata però, oltre a Jonathan Milan, attenzione a Jasper Philipsen e Mads Pedersen: il belga è il logico favorito di ogni volata, probabilmente il numero uno al mondo (anche se ha perso al Tour da Girmay, che gli ha sottratto la maglia verde della classifica a punti). E se dovesse incappare in una giornata no, il Belgio avrebbe sempre la carta Tim Merlier da calare, un asso che in certe condizioni può decisamente sparigliare le carte.
Il danese Pedersen è uscito benissimo dal Giro di Germania e ha la gamba per dire la sua anche in uno sprint ristretto. L’Olanda, se van der Poel non dovesse fare il vuoto, potrebbe andare a giocarsi lo sprint con Olaf Kooij, e così anche la Norvegia con Alexander Kristoff, la Germania con John Degenkolb e la Francia con Arnaud Demare. Insomma, pronostico aperto e gara tutta da decifrare lungo i 220 chilometri con arrivo ad Hasselt, dove le difficoltà maggiori saranno nei due giri finali sul Kolmontberg (600 metri al 4,5%) e sullo Zammelenberg (700 metri al 4,2%), ma abbastanza distanti dall’arrivo.
L’Italia ha vinto la maglia stellata in quattro occasioni, tutte consecutive, dal 2018 al 2021 con Trentin (in gara anche domani), Viviani, Nizzolo e Colbrelli. Bennati ha deciso di schierare accanto a Milan e al regista Trentin anche Consonni, Ballerini e Mosca oltre ai già medagliati Affini, Cattaneo e Maestri. Non c’è un piano alternativo alla volata di Milan: a conti fatti però è una prassi comune a tutte le squadre (tolta l’Olanda).