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Coppa Davis e nuova formula, come funziona: regolamento, gironi, nazioni

La rivoluzione del format che interessa la Coppa Davis divide: tra critici e meno puristi inizia una nuova edizione con le novità introdotte per l'evento più importante della stagione

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Il vento del cambiamento, dettato non solo dall’impatto prepotente della pandemia sul tennis mondiale, ha rivoluzionato la formula della Coppa Davis, ovvero la massima competizione mondiale a squadre nazionali nel campo maschile.

Coppa Davis: un po’ di storia

Come gli appassionati ricorderanno, nella nobile arte della racchetta l’ingresso della Coppa Davis risale al 1899, quando un gruppo di studenti dell’Università di Harvard si innamorarono dell’idea di sfidare i britannici in un torneo codificato, con regole ben definite su uno dei terreni di eterna rivalità tra nazionali, lo sport e il tennis in particolare. Dopo aver ricevuto il via libera dalle rispettive associazioni, uno dei quattro giocatori di Harvard, Dwight F. Davis, studiò la formula del torneo e acquistò di tasca sua un trofeo d’argento. Il primo incontro tra Stati Uniti e Regno Unito si svolse a Brookline (Massachusetts) nel 1900, a pochi mesi dal parto di un’idea geniale, ma ambiziosa.

Già nel 1905, il torneo si allargò a Belgio, Austria, Francia e Australasia (Australia più Nuova Zelanda, che gareggiarono assieme fino al 1913) con un discreto successo e una certa attrattiva la International Lawn Tennis Challenge divenne una istituzione nel tennis internazionale, così come il suo fondatore che, divenuto da promettente studente di Harvard politico di peso, regalò poi il suo nome a questo importante torneo.

Nel corso di questo secolo abbondante di storia, la formula della Coppa Davis non è rimasta affatto immutata e non solo perché allargandosi a più nazioni, il torneo necessitava di una sorta di revisione regolamentare: consideriamo che nel 100º anniversario della fondazione gareggiarono per la Coppa Davis ben 129 Paesi. Un numero gigantesco se consideriamo l’esiguo numero di nazioni coinvolte a principio.

La rivoluzione vera e propria, però, ha avuto inizio con ‘avvento della nuova organizzazione che ha impresso una svolta, per nulla gradita ai più rigorosi e che ha avuto ben altre conseguenze rispetto alla mera questione dei punti per il ranking ATP.

Con l’ingresso in scena, nel 2019, di una nuova formula approvata dalla IFT sotto la pressione del Gruppo Kosmos il tennis si è avvicinato al calcio. L’organizzazione dell’evento, che molto ha influito in questo processo, vede tra i personaggi di spicco, l’ex calciatore del Barcellona Gerard Piqué, il quale è stato accusato a più riprese di aver promosso una formula più simile a quelle calcistiche snaturando il senso dell’evento.

Coppa Davis: la nuova formula

Dall’edizione di due anni fa, il format della competizione è cambiato avvicinandosi alle esigenze di uno spettacolo più popolare, forse meno tennistico che ha risentito anche dell’influsso innegabile della pandemia. Volendo condensare in poche righe questi enormi cambiamenti osteggiati dai puristi, il regolamento della Coppa Davis prevede sia disputata nell’arco di dieci giorni – per il 2021 si tratta del periodo tra il 25 novembre e il 5 dicembre 2021 – che vedranno sfidarsi 18 nazionali distribuite in sei gironi.

Gli incontri si disputeranno a Madrid, Innsbruck e Torino, che ospiterà anche degli incontri dei quarti di finale. Tra il 25 e il 27 novembre si giocheranno le partite dei gironi mentre da lunedì 29 inizieranno le gare a eliminazione diretta.

Stando a questo nuovo format, le 18 nazionali che giocano in Serie A verranno suddivise in sei raggruppamenti ognuno da tre squadre. le sei vincitrici dei rispettivi gironi, andranno direttamente ai quarti, a quelle sei si aggiungeranno le migliori due seconde che andranno a completare un tabellone a eliminazione diretta.

Nazioni e gironi della Coppa Davis

Come anticipato, i gironi dell’edizione 2024 della Coppa Davis erano costituiti da un totale di 16 nazioni partecipanti: 6 ammesse in quanto semifinaliste della scorsa edizione, 2 in quanto dotate di una wildcard, più 12 qualificate in quanto vincitrici del turno di qualificazione. Ecco l’elenco completo delle nazionali presenti:

  • Italia;
  • Olanda;
  • Belgio;
  • Brasile;
  • Australia;
  • Repubblica Ceca;
  • Francia;
  • Spagna;
  • Germania;
  • Stati Uniti;
  • Slovacchia;
  • Cile;
  • Canada;
  • Finlandia;
  • Gran Bretagna;
  • Argentina.

Di seguito la composizione dei gironi di questa nuova edizione:

  • Girone A (Bologna): Italia, Olanda, Belgio, Brasile
  • Girone B (Valencia): Australia, Repubblica Ceca, Francia, Spagna
  • Girone C (Zhuhai): Germania, Stati Uniti, Slovacchia, Cile
  • Girone D (Manchester): Canada, Finlandia, Gran Bretagna, Argentina

Coppa Davis: i convocati dell’Italia

L’Italia di Filippo Volandri – in questa fase – perde quindi il singolarista più forte del momento Jannik Sinner. La composizione della squadra è la seguente:

  • Matteo Berrettini
  • Matteo Arnaldi
  • Flavio Cobolli
  • Simone Bolelli
  • Andrea Vavassori
  • Capitano Filippo Volandri (ITA)

Coppa Davis e nuova formula, come funziona: regolamento, gironi, nazioni Fonte: ANSA

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