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Coppa Davis, il consiglio di Sinner a Berrettini svelato da Vavassori: "Gli ha detto questo e Matteo ha vinto"

L'illuminante suggerimento di Jannik che ha consentito a The Hammer di battere Van de Zandschulp in Italia-Olanda raccontato da un testimone d'eccezzione.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Ha raggiunto i compagni di squadra per l’ultima partita. Per fare il tifoso. Ma non solo. Jannik Sinner è stato determinante per il successo di Matteo Berrettini contro Botic van de Zandschulp, primo atto della sfida della terza giornata della fase a gironi di Coppa Davis a Bologna tra Italia e Olanda. Lo ha raccontato Andrea Vavassori nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport. Lo specialista del doppio era in prima fila al fianco di Jannik, in attesa di scendere in campo nel terzo e ultimo incontro di giornata in tandem con Simone Bolelli: e ha sentito tutto.

Sinner e Berrettini, il retroscena di Vavassori

La presenza di Sinner ha fatto bene a tutta la squadra azzurra, che aveva sì centrato la qualificazione in anticipo, ma che ci teneva a chiudere il girone bolognese al primo posto. E Jannik ha fatto il suo. All’amico Berrettini ha dato un consiglio illuminante: “I suoi spunti tecnico-tattici sono sempre interessanti. È il numero 1 e vede il gioco da numero 1”, ha spiegato Vavassori. “Alcuni momenti li ha letti in maniera incredibile, come quando ha suggerito a Matteo di rispondere qualche passo più indietro per iniziare lo scambio con il dritto carico in top spin. È stata una delle chiavi del successo di Berretto”.

L’Italia di Davis e la presenza trascinante di Jannik

Per il gruppo azzurro Sinner è una sorta di talismano, capace di dare la spinta a tutti. Ecco cos’hanno pensato Volandri e i suoi quando il numero 1 al mondo ha raggiunto il ritiro, sabato sera: “Jannik è una persona positiva per il gruppo squadra e per tutto il movimento tennistico italiano. È genuino, umile, mi ha fatto molto piacere la sua presenza a Bologna, è un grande segnale di vicinanza. Seguire il match tra Berrettini e Van de Zandschulp a bordo campo, accanto a lui, è stato incredibile”. E dire che i due si erano pure sfidati in primavera a Miami: naturalmente, a spuntarla è stato Jannik.

Vavassori, annuncio a sorpresa sugli Australian Open

A inizio anno erano alte le ambizioni di Vavassori nel singolare. Poi i brillanti risultati nel doppio con Bolelli, paradossalmente, lo hanno spinto a dedicarsi anima e corpo a questa specialità: “Dispiaciuto di aver accantonato il singolare? Un po’ sì, perché stavo giocando benissimo e avevo la Top 100 ATP nel mirino. Avevo raggiunto i quarti di finale a Buenos Aires e il secondo turno a Miami, disputando alcuni bei match contro Alcaraz e Sinner. Ma non si può far tutto. I risultati straordinari in doppio hanno condizionato, per fortuna, la programmazione. Spero però di poter giocare le qualificazioni a Melbourne“.

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