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Coppa Davis, Italia-Olanda è una classica: i "guastafeste" di Nadal puntano su Griekspoor e van de Zandschulp

Ancora Italia-Olanda, come un anno fa nei quarti e con a Bologna a settembre. L'Italia ha sempre vinto e l'unico ko. con gli orange risale al 1923

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Contro ogni pronostico, l’Olanda s’è presa di forza una finale di Davis che non era affatto scontata. Eppure questa per l’Italia non dovrebbe essere una cattiva notizia: la storia dice che i 10 precedenti tra le due nazionali sono terminati in ben 9 occasioni a favore di quella italiana, che ha perso una sola volta contro gli orange ed è storia di più di… 100 anni fa, nel 1923, quando ancora il nome della competizione era International Lawn Tennis Challenge. Da allora, solo vittorie azzurre. L’ultima a Bologna due mesi fa, la penultima sempre a Malaga un anno fa.

Olanda guastafeste: ha rovinato quella di Nadal…

Tutto questo serve per dire che, se qualcuno vuol fare i debiti scongiuri del caso, l’Italia proprio come avvenuto con l’Australia sarà logicamente favorita nel confronto con gli olandesi. Che pure hanno fatto fuori prima la Spagna (ponendo fine all’era Nadal) e poi la Germania, che anche senza Zverev restava una signora nazionale. E rispetto all’Italia hanno potuto godere di 24 ore di riposo in più, anche se forse questo discorso può valere solo per Berrettini, “costretto” ad andare oltre le due ore e mezza di gioco contro Kokkinakis, perché Sinner contro de Minaur ha faticato molto meno (e in generale fa faticare sempre gli altri).

Insomma, vantaggio risibile che non dovrebbe dire nulla di più sull’esito di una finale che pare scontata, ma che in qualche modo l’Olanda proverà a ribaltare, cercando di sorprendere gli azzurri con qualche effetto speciale.

Scelte già delineate: Haarhius ha le idee chiare

Il capitano orange Paul Haarhuis ha detto di non temere il confronto con l’Italia: sa di non avere nulla da perdere, quindi proverà a giocarsi ogni carta possibile per sparigliare il tavolo. La formazione base è quella di sempre: Tallon Griekspoor singolarista di riferimento (numero 40 al mondo), Botic van de Zandschulp seconda carta (numero 80), Wesley Koolhof punto inamovibile in doppio (è numero 9 della specialità, praticamente in mezzo a Vavassori e Bolelli), solitamente affiancato da van de Zandschulp.

L’altro giocatore presente a Malaga è Jesper de Jong, che però è una riserva dei due singolaristi e sin qui non ha mai visto il campo. Difficilmente accadrà domani, perché le scelte sono già abbastanza delineate: van de Zandschulp aprirà contro Berrettini (o Musetti), Griekspoor proverà a togliere qualche certezza a Sinner, anche se sa bene quanto sarà difficile. In doppio, Koolhof e van de Zandschulp pressoché certi di fare coppia. Ma la vera impresa sarà riuscire ad arrivare ad avere la possibilità di giocarlo.

Berrettini e Sinner sono gli incubi degli orange

Se i precedenti storici sorridono tutti all’Italia, figurarsi quelli relativi ai due probabili match di singolare. Berrettini ad esempio è 4-0 con van de Zandschulp: lo ha battuto a Bologna a settembre (3-6 6-4 6-4), s’è ripetuto poche settimane dopo a Tokyo, stavolta in due set (6-3 6-4). Stesso esito nei due precedenti più datati, quello di Wimbledon 2021 e quello del Queen’s 2022, entrambi senza concedere set. Con Musetti c’è invece solo un precedente nel 2021 nelle qualificazioni agli Australian Open, vinto in tre set dall’olandese.

Sinner contro Griekspoor è invece avanti 5-0 nei confronti diretti, peraltro tutti disputati nelle ultime due stagioni: il primo a Rotterdam 2023, il secondo nel quarto di finale di Davis dell’anno passato (7-6 6-1 per l’azzurro, che si presentò con le spalle al muro dopo il ko. di Arnaldi contro van de Zandschulp), poi nel 2024 uno dietro l’altro Rotterdam, Miami e Halle. Piccolo segno particolare? Le 5 vittorie di Sinner sono arrivate tutte in tornei o competizioni che poi l’italiano ha vinto. Per la sesta, citofonare Malaga 2024.

Il doppio finale: Volandri non si proverebbe mai di Sinner

Quanto al doppio, un anno fa Koolhof venne affiancato da Griekspoor e arrivò un ko. contro Sonego e Sinner. A Bologna, a settembre, in un match che contava relativamente (l’Italia aveva già vinto i due singolari), Bolelli e Vavassori persero contro Koolhof e van de Zandschulp.

Difficile che Volandri possa però privarsi di Sinner nel caso in cui si debba arrivare a giocarsi la coppa all’ultima sfida: probabile che alla fine sarebbero lui e Berrettini, come già contro l’Argentina, a tentare la missione. Ma l’obiettivo dichiarato è quello di chiudere i conti prima: la storia dice Italia, ma la Davis della “storia” a volte se ne fa beffe. Forse però non sarà ancora questa l’occasione.

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