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Crisi Juve, Allegri salvo ancora: perchè non viene esonerato e il toto allenatore

La Juventus è una polveriera pronta a esplodere. Allegri ha salvato ancora una volta la panchina ma non si può andare avanti così, ecco quali possibili alternative tra sogni e realtà

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Vergogna. Da ieri sera solo una parola descrive il momento della Juventus. L’ha usata il presidente Andrea Agnelli finalmente uscito allo scoperto dopo la debacle dei bianconeri ad Haifa, punto sempre più basso di una crisi senza fine. Allegri non è in discussione, almeno così sembra. Eppure qualcosa si muove perchè Max non se la può cavare con poco in quel marasma che è la sua squadra in questo momento. Toto allenatore quindi sempre valido, nel breve, oppure in vista del prossimo anno.

Juventus, non c’è limite al peggio: Allegri sull’orlo del baratro

Juve quasi fuori dalla Champions League, a distanza siderale dal Napoli capolista in campionato la Juve si interroga sui perchè di una stagione che potrebbe essere già fallimentare ancor prima di entrare nel vivo e della pausa per i mondiali. Nonostante Andrea Angelli ieri abbia sollevato il tecnico dalla totalità delle responsabilità è chiaro che Max non può essere smarcato per sempre dalle colpe di una squadra senza gioco e senza anima.

Prima di lui, Maurizio Sarri e Andrea Pirlo hanno pagato con l’esonero due stagioni difficili sul piano del gioco in senso assoluto ma soddisfacenti su quelle del risultato: scudetto per l’attuale tecnico della Lazio (peraltro terzo in classifica davanti alla Juve a suon di gol in campionato) e double in Supercoppa e Coppa Italia per l’ex centrocampista. Lo stesso Allegri nella sua pluriscudettata prima esperienza bianconera ebbe il benservito dopo l’ennesima stagione, la quinta di fila, chiusa con il tricolore.

Juventus, perchè Allegri non viene esonerato

Perchè Max Allegri non viene esonerato? La domanda sorge spontanea, direbbe il mitico Antonio Lubrano. Visto lo scempio della sua Juventus, impalpabile, senza anima, inguardabile praticamente dall’inizio del campionato se si eccettuano alcuni scampoli di gare con Sassuolo, Roma e Psg (solo il 2° tempo). Le ragioni sono molteplici.

Agnelli ha puntato molto sul ritorno di Allegri sulla panchina bianconera. Di fatto facendo un passo indietro rispetto alla decisione di due anni prima sostituendolo con Sarri. Una scommessa che non sta pagando e che continua a creare frizioni nella dirigenza bianconera con Pavel Nedved che, voci di corridoi, aveva premuto per l’allontanamento dell’Allegri I e che vuole fortemente staccare la spina all’Allegri bis.

C’è poi una risaputa questione economica. La Juve con Allegri si è esposta notevolmente dal punto di vista economico con un contratto “pesante”. Anche su questo fronte si sta giocando una partita a scacchi, o un braccio di ferro se preferite. La società nel caso di punto di non ritorno (ma forse ci siamo già) preferirebbe le dimissioni del tecnico per evitare di averlo a libro paga per altri due anni e mezzo a quelle cifre (7/9 milioni di euro a stagione). Allegri appare chiaro non si dimetterà mai.

Juve, Cruciani shock: “Ho saputo che Allegri vuole farsi cacciare”

Dopo il ko col Milan, quindi prima della debacle di Haifa, Giuseppe Cruciani durante una diretta web aveva buttato la “bomba”: “Qualcuno mi ha detto, e non vi posso dire chi, che come lui ha detto nel post gara di Milan-Juventus ‘ho visto la squadra andare all’indietro’, sia quasi un modo per farsi cacciare. Me l’ha detto una persona influente nel mondo Juventus. Qualcuno sostiene che stia cercando un pretesto per farsi mandare via, ma io a queste cose non credo”.

Juve, chi per il dopo Allegri: da Conte a Zidane passando per Montero

Se #AllegriOut è l’altro refrain che imperversa sui social da parte dei tifosi bianconeri, altrettanto variegata e a volte anche fantasiosa è la schiera di allenatori indicati per un eventuale subentro al posto del tecnico livornese. Sia in corsa, chissà, già lunedì qualora il derby fosse un’altra Waterloo, oppure già in vista della prossima stagione seguendo i dettami di Agnelli (“i conti si fanno a fine anno”).

Il ritorno di Antonio Conte è quello più gettonato dalla tifoseria bianconera. L’amore per l’attuale allenatore del Tottenham non è mai sopito. Il condottiero dei primi 3 scudetti juventini per molti potrebbe essere l’unica a riaccendere il sacro fuoco della Juve di un tempo, cosa peraltro già fatta da Conte dopo i due settimi posti ereditati nell’anno del ritorno al tricolore della Vecchia Signora. Conte è legato al Tottenham ma ha il contratto in scadenza a giugno e non ha ancora rinnovato. Facile fare 2+2 ma ci sono alcuni ostacoli, sicuramente economici (non è più il Conte del primo ciclo) specie se Allegri non si farà da parte.

La soluzione Montero stuzzica la Juve. Questa squadra senza anima avrebbe bisogno di un po’ di “garra”. Quella di Paolo “Pigna” Montero, scorbutico quanto efficace difensore della Juve vincente di Lippi. L’uruguaiano allena l’under 19 della Juve, per molti è il prospetto del futuro. Costerebbe poco ma la paura di bruciarlo come già successo con Pirlo catapultato alla guida della prima squadra, frena e non poco quella che sarebbe una vera e propria rivoluzione.

Da Zidane e Tuchel, i sogni proibiti. Visto che sognare non costa nulla a differenza del prenderli, i due big al momento senza panchina sono loro. Zinedine ha cuore juventino, se n’è parlato spesso in passato sia dopo Sarri che dopo Pirlo ma pare difficile, al di là di questioni economiche varie, che accetti di rimettersi in discussione in un contesto così da rifondare come quello bianconero. Quasi impossibile l’ipotesi Tuchel passato dall’altare alla polvere con il Chelsea, anche se molti lo vorrebbero subito per ripetere l’impresa in blues di vincere una Champions prendendo la squadra in corsa.

Juve, le alternative low cost. Al momento guardando al novero degli allenatori italiani liberi, si trova poco in giro. De Zerbi, libero fino a poche settimane fa, è andato al Brighton. Gasperini è un nome sempre buono ma fuori dalla comfort zone Atalanta cosa potrebbe fare? Ci sarebbe Sottil, allenatore emergente autore del miracolo Udinese, ma è una scommessa che la Juve si può permettere?

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