KTM sta vivendo una crisi di portata notevole, che si inserisce in un periodo storico dove i grandi marchi del settore motoristico stanno perdendo posizioni che sembravano acquisite e solide. La casa austriaca paga però più errori di gestione interna che l’offensiva concorrenziale da parte di nuovi attori del mondo dei motori, e sta passando attraverso un piano di ristrutturazione. Perciò è in auto-amministrazione e al tempo stesso deve far fronte ad una situazione debitoria pressoché colossale: in tutto, parliamo di 1,8 miliardi di debiti complessivi. Le sofferenze dell’azienda, per ora, non si ripercuoterebbero però nei suoi impegni nel motorsport, a partire dalla MotoGP. Ma dal 2026 le cose potrebbero cambiare.
- KTM si ritira dal motorsport e dalla MotoGP dal 2026?
- Cosa succede adesso: verso la votazione del piano di ristrutturazione
KTM si ritira dal motorsport e dalla MotoGP dal 2026?
Come riporta DerStandard, citato da Motorsport.com, dalla stagione 2026 KTM intenderebbe dar corso alla rinuncia dei suoi impegni nel motorsport, “in particolare dalle serie MotoGP, Moto3 e Moto2” (e sicuramente anche alla Dakar). In precedenza il marchio austriaco aveva rassicurato sulla sua presenza in queste serie nel 2025, a cominciare proprio dal rally raid dove ha addirittura rilanciato il proprio impegno con il quartetto formato da Kevin Benavides, Luciano Benavides, Daniel Sanders ed Edgar Canet.
Per quanto riguarda la MotoGP, rivedremo in pista KTM con Pedro Acosta, Brad Binder e i nuovi arrivati per il 2025 Enea Bastianini e Maverick Vinales. I contratti dei piloti, e quello tra la stessa casa e Dorna, hanno una validità sino al 2026 compreso.
Cosa succede adesso: verso la votazione del piano di ristrutturazione
Ma come si può intuire è tutto appeso ad un filo. Se da una parte l’azienda è riuscita a liquidare gli stipendi di dicembre per la propria forza lavoro, il prossimo 25 febbraio verrà messo a voti il piano di ristrutturazione di KTM AG e delle sue due filiali.
Sullo sfondo grandi difficoltà in termini commerciali, con 265.000 moto rimaste invendute nei magazzini, frutto anche di un’errata gestione della produzione di fronte al calo della domanda, come ricostruisce il rapporto curato dall’amministratore fallimentare. KTM è stata affossata anche dagli investimenti con fondi frutto di prestiti, tra cui l’acquisto di quote di maggioranza di MV Agusta, che però alla luce di questa crisi non è più ritenuta dal gruppo austriaco un asset strategico.
Se KTM decidesse di ritirarsi dalla MotoGP, si chiuderebbe (per ora) una storia iniziata nel 2017, con il secondo posto nella classifica dei team nella stagione 2022 (Binder sesto tra i piloti) come miglior risultato ad oggi.