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Dal goal all'Inter alla Serie B: la parabola di Juwara

Musa Juwara pronto a cambiare nuovamente squadra: questa volta andrà in Serie B, ripensando ancora a quel goal all'Inter.

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Dal goal all'Inter alla Serie B: la parabola di Juwara Fonte: Getty Images

Il calcio segue un percorso sul filo, in equilibrio costantemente precario tra le belle storie e le promesse non mantenute: è la naturale evoluzione di uno sport che si prende i suoi rischi, sulla pelle dei suoi interpreti, troppo spesso portati in trionfo per una sola rete. Musa Juwara rischia così di diventare l’ennesima vittima della retorica calcistica esaltata a livelli estremi.

Il problema sta nelle premesse, come sempre, naturalmente predisposte a prendere fuoco con la scintilla di un episodio: in fondo è accaduto questo, al giovane attaccante gambiano, un anno fa.

Sinisa Mihajlovic è evidentemente uno tra gli allenatori migliori per dar sostanza ai primi passi del percorso in Serie A: Juwara, che il suo esordio in massima serie lo aveva vissuto nel 2019 con il Chievo, non poteva che seguire la scia dei tanti talenti lanciati dall’allenatore serbo in carriera. Ripagandone la fiducia, in una Bologna che lo ha accolto come un prospetto dal sicuro e roseo avvenire.

Alla sua quinta presenza in rossoblu (la quarta contro la Juventus), Mihajlovic decide di farlo entrare a San Siro contro l’Inter: quel che avviene dopo meno di dieci minuti dal suo ingresso in campo viene riassunto dall’urlo di gioia esploso dopo aver battuto Samir Handanovic. Sembra essere l’inizio di un’altra favola calcistica: è e rimane un episodio sportivo.

Il giorno dopo è tutto un diffondersi di notizie relative alla sua vita: il viaggio della speranza  e tanti altri aspetti che poco c’entrano con il campo. Mihajlovic non perde tempo e lo difende:

“Ha fatto cinque partite in Serie A, è entrato e ha fatto un goal. Voi giornalisti non avete mezze misure. È una bella storia di vita, quello che ha fatto lui, ma non è una storia di calcio perché è appena cominciata”.

Da lì in poi Juwara gioca dopo 6 gare per altre 2 volte, contro Fiorentina e Torino. Durante il mercato viene ceduto in prestito al Boa Vista, con cui colleziona 3 presenze in prima squadra e 3 con l’U23. A gennaio torna a Bologna, ma la storia non cambia: 5 presenze in prima squadra, 5 in Primavera. Nessun goal.

“Fate di tutto per rovinare i ragazzi, per farli diventare fenomeni dopo tre partite per poi massacrarli dopo”.

Non sappiamo ancora se Sinisa Mihajlovic avrà avuto ragione, giovane com’è Musa Juwara, ma il presente parla chiaro e diretto. Avrà una nuova possibilità di incidere, ma non più in Serie A: giocherà nel Crotone, in Serie B. Piazza calda che può esaltarlo e che può riconsegnare al calcio quel pomeriggio del 5 luglio di un anno fa, senza troppi proclami, né favole. Questa volta.

 

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