Quanto anticipato dall’autorevole Bloomberg in merito all’acquisizione chiusa da Dan Friedkin, con relativo annuncio da parte dell’Everton oggi 23 settembre, è deflagrato in una Roma depauperata di uno degli uomini simbolo della storia recente della società giallorossa della quale è (ancora) proprietario l’imprenditore statunitense.
Lo sconcerto seguito all’epurazione di DDR condivisa con la CEO Lina Souloukou, investito del ruolo di allenatore-demiurgo, e la scelta poi di rassegnare le dimissioni della stessa AD hanno acuito l’astio di una certa tifoseria nei riguardi della proprietà che ha chiuso, dopo settimane di rumors, un’operazione che sposta il baricentro del business calcistico dei Friedkin dalla Capitale a Londra e dintorni. Non cosa da poco, per le sorti di una squadra senza guida apparente.
- Roma in bilico, chi è Dan Friedkin
- Il patrimonio dei Friedkin
- L'intuizione nel settore automotive
- L'investimento nel turismo di lusso
- La passione per lo sport: dal basket al calcio
- Filantropia e il brevetto da pilota
- L'acquisizione della Roma
Roma in bilico, chi è Dan Friedkin
Che Dan Friedkin voglia disimpegnarsi o meno, la tifoseria già traballante sui social per via dell’epilogo di quella storia d’amore totale che pareva scritta con Capitan futuro ha letto un disegno che vorrebbe ancora più probabile l’ingresso di nuovi capitali e, dunque, un nuovo socio. Dall’avvento dell’era degli americani, la Roma ha conosciuto fasi alterne, traumatiche esclusioni (da Francesco Totti a Josè Mourinho a DDR) e un rendimento altrettanto altalenante.
Alti e bassi, innegabili sul fronte calcistico e una politica di gestione che riflette la visione imprenditoriale di Dan e Ryan Friedkin, successori del mai amato James Pallotta, con una filosofia distante se non opposta rispetto al predecessore, nonché una certa attenzione per la riservatezza e la privacy.
Quel che sembra concreto, invece, è l’andamento della curva che Forbes ha tracciato e che evidenzia lo stato di salute del Friedkin Group. Merito di queste scelte imprenditoriali del proprietario del club giallorosso.
Il patrimonio dei Friedkin
Nato nel 1965, Thomas Daniel Friedkin, semplicemente Dan, numero uno della Roma e da oggi anche dell’Everton, vanta un patrimonio netto secondo Forbes pari a 6,4 bilioni di dollari contro i 4,1 bilioni di dollari.
Cifre iperboliche che gli consentono di occupare il 184esimo posto della Forbes 400, la classifica degli americani più ricchi, e il 432esimo nella classifica dei miliardari.
I Friedkin con il presidente Giovanni Malagò
L’intuizione nel settore automotive
Dan Friedkin deve la sua ricchezza al business iniziato da suo padre Thomas, scomparso nel 2017, che ebbe l’intuizione di acquisire i diritti esclusivi per la distribuzione dei veicoli Toyota in Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi e Okhaloma. Business che ancora adesso è la principale fonte di ricchezza per il Gruppo e i Friedkin che hanno diversificato i propri investimenti, nel corso degli ultimi due decenni.
Dopo la laurea alla Georgetown University e un master in Business Administration alla Rice University, l’attuale proprietario di Roma e Everton si è dedicato al Gruppo fondato dal padre che oggi fa capo alla Gulf States Toyota, che nel 2022 ha venduto Toyota per un valore di 9,1 miliardi di dollari.
L’investimento nel turismo di lusso
Dall’individuazione di ciò che si è rivelata la principale attività della famiglia Friedkin, a partire dal 1967, si è poi esteso il raggio d’affari investendo nella società di hotellerie di lusso Auberge Resorts, che vanta proprietà ad Aspen e Cabo San Lucas.
Oltre alle attività enucleate, i Friedkin (a Dan si è affiancato anche suo figlio Ryan) hanno timidamente approcciato anche la produzione cinematografica: nel loro portafogli figura anche “Flowers Of The Killer Moon”, un film drammatico del 2023 diretto da Martin Scorsese e “Lyrebird”, opera prima presentata in anteprima al Telluride Film Festival nell’agosto 2019.
La passione per lo sport: dal basket al calcio
Prima di acquistare la Roma da Pallotta, nell’anno di grazia 2020, Friedkin era già entrato nel mondo del calcio con i Dallas FC che giocano nella Major Soccer League, il massimo campionato di calcio per club statunitensi e canadesi: lo stadio da 20.500 posti non a caso porta il nome di Toyota Stadium. Ma il progetto era già ambizioso e vario: il milionario aveva tentato di acquisire Houston Rockets finendo per diventare solo partner commerciale, ma mantenendo un punto di attenzione anche sull’NBA.
Filantropia e il brevetto da pilota
Friedkin risiede abitualmente ad Houston, in Texas, divenuto il centro dei suoi affari e delle sue operazioni e lì continua a vivere sua moglie con i loro quattro figli. Noto anche per le sue attività filantropiche, nei decenni il magnate ha donato 396 milioni di dollari.
Ultimamente si è attivato per preservare 6 milioni di acri in Tanzania e tra le sue passioni, note, c’è quella per il volo e l’aviazione: possiede infatti un brevetto di volo (fu lui a guidare l’aereo privato che portò Mourinho a Roma) e conserva la più grande collezione d’America di vecchi aerei da guerra.
Mourinho al suo arrivo a Fiumicino a bordo del volo guidato da Friedkin
Friedkin ha una licenza da pilota con cui può prendere parte alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force, privilegio consentito solo ad altri nove piloti civili. Inoltre, Dan è il coordinatore del programma addestrativo dei piloti civili ed è stato premiato dall’USAF come pilota civile del 2012. Come se non bastasse vola come gregario destro della pattuglia Horsemen, l’unica al mondo dotata di caccia P-51D Mustang del secondo conflitto mondiale.
L’acquisizione della Roma
Nel 2020, quando comprò da Pallotta la società ne sottolineò il potenziale (che si riflette a distanza di quattro anni anche sui dati di Forbes inerenti all’intero Gruppo di cui fa parte):
“Io e mio figlio Ryan ci siamo appassionati della città, della squadra e della gente che le circonda”, ha dichiarato Dan. “Questa è già una delle più grandi squadre di calcio del mondo – prosegue l’imprenditore – che gioca nella città forse più iconica al mondo. Abbiamo i tifosi, la passione, la storia e l’ambizione: se vinciamo in campo e agiamo nel modo giusto, possiamo dare visibilità all’AS Roma di fronte a milioni di persone, a Roma e in tutto il mondo. Ha un potenziale incredibile”.
Ora questo potenziale che il calcio esprime è confermato dalla proprietà dell’Everton; andrà compreso se ciò indurrà i Friedkin a lasciare Roma e la Serie A o a preferire una via indolore di graduale, ma netto disimpegno.