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Daniela Manni, la moglie di Alex Zanardi che gli ha salvato la vita due volte e oggi è la sua voce

La moglie del campione paralimpico e pilota è una figura centrale nella vita e nei progetti di Alex Zanardi. Chi è e che cosa sappiamo di questa donna tenace, attenta che segue i loro impegni

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

In questi anni di silenzio dovuto, dopo il secondo terribile incidente in handbike, Daniela Manni è stata la voce e l’interprete dei progetti di Alex Zanardi, suo marito, con il quale ha condiviso l’intento di supportare gli atleti paralimpici, i loro obiettivi sportivi e conferire un’identità alla loro squadra, Obiettivo 3 che fosse pragmatica, autentica. Ha seguito ogni dettaglio del suo percorso riabilitativo, dopo l’impatto devastante di quel 19 giugno 2020 contro il camion contro cui si è fermato il tempo di quella competizione voluta per ripartire dopo il lockdown.

Daniela ha aggiornato, quando lo ha ritenuto giusto e opportuno, il pubblico sulle condizioni di Alex. Lo ha sostenuto e affiancato ed è stata lei, probabilmente, a salvargli la vita – secondo quanto poi ricostruito dai medici – quando Zanardi ha subito i gravi traumi subito dopo l’urto contro la pedalina del camion che procedeva in direzione opposta su quella strada, in Toscana.

L’incontro tra Zanardi e Daniela Manni

Daniela Manni ha incontrato Alex Zanardi in un passato remoto, forse per alcuni versi un’esistenza fa quando entrambi coltivavano – per vie diverse – la comune passione per l’automobilismo e la velocità. Erano giovani: Zanardi era pilota di Formula 3, mentre Daniela ricopriva il ruolo di team manager in cui correva sul finire degli anni Ottanta, quando la carriera del pilota e campione paralimpico era agli albori e probabilmente immaginava per sé solo questo. Guidare una monoposto, per intenderci, e nulla più.

Di poter crescere e diventare un pilota di F1, ma non altro. Non immaginava forse che sarebbe diventato il riferimento quale uomo straordinario, esempio di vita prima ancora che di tenacia sportiva che abbiamo imparato ad ammirare e a conoscere, pubblicamente.

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Il matrimonio è giunto come conseguenza di questa unione, nel 1996, e due anni dopo sono diventati genitori di Niccolò, il loro unico figlio che è, come Daniela, il punto fermo di Zanardi che in questi tre anni e più dall’incidente ha sostenuto e affiancato i genitori in questa vita diversa, di certo, ma altrettanto densa di responsabilità, impegni, scelte addirittura più complesse.

Daniela Manni è una figura di riferimento assoluto, per Alex e tutte quelle idee alle quali ha dato forma negli anni della sua carriera sportiva, televisiva e anche nelle relazioni di questi ultimi anni con gli sponsor e gli attori che si sono intersecati soprattutto con Obiettivo3.

Se a seguito dell’impatto tragico con il mezzo pesante di Pienza, l’intervento di Daniela è stato salvifico secondo quanto valutato dall’equipe, perché in grado di mantenere sveglio Zanardi, il ruolo di Daniela subito dopo lo scontro in pista del 15 settembre del 2001, durante una gara in Formula Cart al Lausitzring, fu già allora decisivo.

Allora, in quell’orribile scontro in cui Zanardi ha raccontato di aver perso una quantità di sangue impressionante e che gli è costato l’amputazione delle gambe, al suo risveglio dall’intervento che lo strappò alla fine trovò Daniela accanto. Secondo quanto aveva poi raccontato e che ciclicamente viene rammentato, fu proprio lei a raccontargli tutto, a individuare la chiave per risollevarlo nell’immediato, appreso e capito che lo attendeva un nuovo Alex, una nuova vita. Che ci sarebbe stato ancora un presente, ma differente rispetto a quanto poteva immaginarsi e che aveva disegnato – fino ad allora – nella pienezza del suo ruolo di pilota.

In un’intervista, poi, il campione ha riferito che dopo lo scontro devastante in pista del 2001, il primo ricordo è stato

“la voce di mia moglie Daniela arrivare celestiale come dall’altro mondo. Le ho detto: ‘Non ti preoccupare, ne veniamo fuori”.

In quel “ne veniamo fuori”, c’è solo una minima frazione della forza che ha retto tutto l’universo dell’uomo e della sua famiglia, negli anni a venire. La doppia amputazione ha inciso, mutato la prospettiva e i piani di entrambi, di Zanardi come di Daniela Manni ma hanno camminato comunque insieme verso delle nuove possibilità.

Anche durante i momenti più delicati della sua carriera televisiva, come la firma dei contratti che l’hanno condotto a presentare e introdurre dei programmi passati alla storia del servizio pubblico, come Sfide, Zanardi ha sempre avuto accanto sua moglie Daniela, una figura sicura, certa, verso la quale ha riposto una fiducia incondizionata nell’ambito di queste componenti professionali.

Fonte: ANSA

Daniela Manni e Alex Zanardi

Il secondo incidente e il ruolo di Daniela Manni

Ed è lei che gli è stata accanto, anche subito dopo il secondo incidente. “Non lo lascio solo”, disse immediatamente quando si comprese l’entità e la gravità di quel che si era consumato su una strada provinciale toscana in quella giornata che sarebbe dovuta essere di festa, di ritorno alla speranza, alla vita. Sempre a Daniela è toccato rilasciare le dichiarazioni, poi, sulle condizioni di Zanardi e di restituire alla realtà alcune frasi che furono interpretate all’epoca con un certo ottimismo.

Al quotidiano e sito de La Stampa, il 14 gennaio 2021, Daniela Manni rilasciò alcune dichiarazioni per chiarire di quali progressi si doveva parlare, nel caso di Zanardi nell’ambito del programma di cure adottato durante la degenza presso l’Ospedale San Raffaele di Milano.

“Lui fa delle cose, ma non sempre. Ci sono stati dei momenti in cui quelle cose effettivamente venivano fatte. Ci sono stati dei passi avanti, e ci sono stati dei passi indietro. Il suo è un percorso molto lungo”, ebbe modo di dire per chiarire quanto affermato, prima di lei, dalla dottoressa Federica Alemanno, neuropsicologa.

Le dichiarazioni sulle condizioni dopo l’impatto

Ad aggiornare, con tempi e modi condivisi con il resto della famiglia, è sempre stata la moglie Daniela. La linea dei suoi cari, dopo le note e drammatiche vicende, è stata quella della discrezione interrotta solo da poche, ma importanti dichiarazioni sui passaggi più importanti. Come avvenuto il 1° luglio 2021, con un’intervista al sito della BMW alla vigilia della partenza della seconda edizione di Obiettivo Tricolore:

“Le condizioni di Alex sono stabili, al momento si trova in una clinica per seguire un programma di riabilitazione guidato da medici, fisioterapisti, neurologi e logopedisti. Tutto questo per facilitare il suo recupero”, ha tenuto a dire. “Abbiamo ricevuto molti messaggi di affetto e supporto, colgo l’occasione per dire ‘grazie’, a nome di Alex, a tutti. La vicinanza degli amici, dei fan e di tutti gli addetti ai lavori del motorsport è stata davvero commovente”. “Dopo aver consultato i dottori, abbiamo ritenuto che questo fosse il momento appropriato per rilasciare delle comunicazioni sulle sue condizioni”, ha commentato.

“Il percorso successivo all’incidente non è stato semplice. Ha dovuto subire molti interventi di neurochirurgia e ci sono state diverse battute d’arresto. Adesso è in grado di seguire programmi di allenamento fisico e psichico. Può comunicare con noi, ma non è ancora in grado di parlare. A seguito del lungo coma, le corde vocali devono riprendere elasticità e sta seguendo delle terapie anche per questo. Possiede ancora una grande forza nelle braccia e si sta allenando intensamente con delle attrezzature specifiche”, ha spiegato Daniela. Non azzarda nulla, su quel che aspetta lei e suo marito: “Si tratta di un lungo percorso e una grande sfida. Non posso prevedere quando Alex possa tornare a casa”.

Fonte: ANSA

Zanardi alla guida della sua auto, anni fa, con la moglie accanto

Il ritorno a casa e l’incendio

Zanardi ha fatto ritorno alla sua abitazione, a Noventa Padovana in Veneto, da tempo: l’ha dovuta abbandonare solo dopo quell’incendio che mise a repentaglio nuovamente la sua vita per essere assistito e monitorato, grazie ai supporti adeguati, nel vicino ospedale padovano dove aveva già trascorso alcuni mesi del suo cammino riabilitativo.

Era arrivato poco prima del Natale 2021, come aveva ancora una volta annunciato Daniela, a distanza di più di un anno dal secondo incidente avvenuto in handbike a San Quirico d’Orcia. Ora vive qui, nella sua villa al centro del paese, circondato dai suoi cari e assistito nel migliore dei modi, nella sua dimora veneta. E da qui, con Daniela e il suo team che gli è sempre vicino, continua a plasmare progetti.

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