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Napoli: De Laurentiis delude tutti su Conte, Juan Jesus stronca Acerbi ma chiude caso razzismo

Il presidente azzurro è tornato a parlare in un convegno, il brasiliano ha ricordato la vicenda con l'interista ed ha voluto metterci una pietra sopra

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

C’era grande attesa per la presenza di De Laurentiis in un centro commerciale campano in occasione di un convegno sul razzismo (“L’Italia è un paese razzista?”) alla presenza anche di Juan Jesus. In tanti pensavano che nella circostanza il presidente del Napoli avrebbe annunciato l’ingaggio del nuovo allenatore del Napoli, con tutti gli indizi che portavano ad Antonio Conte ma il patron azzurro ha evitato qualsiasi accenno alla questione.

La trattativa con Conte va avanti

De Laurentiis non ha commentato neanche l’ingloriosa chiusura di stagione, dopo lo 0-0 col Lecce nell’ultima al Maradona che ha portato al fallimento dell’ultimo piccolo obiettivo rimasto, ovvero la speranza di essere ripescati in Conference League ma intanto la trattativa con Conte va avanti. Non è più un problema di ingaggio, perché almeno su questo le parti sembrano aver trovato un’intesa di massima: la sintesi è un triennale da 8 milioni netti a stagione, bonus compresi. Da capire la formula: il Napoli punta al biennale con opzione, Conte al triennale senza clausola a favore del club.

Tra Conte e il Napoli da risolvere problema diritti di immagine

C’è anche la questione diritti di immagine ancora da sistemare. Manna e Conte hanno parlato anche di staff, ovviamente. Antonio non vuole rinunciare a nessuno dei suoi fedelissimi e vorrebbe anche un ruolo per Gabriele Oriali, suo uomo di fiducia in Nazionale e all’Inter.

De Laurentiis fa catenaccio sull’allenatore

E’ il moderatore del dibattito Guido Trombetti a smontare le attese dicendo alla platea di cronisti: “Inutile che vi aspettiate quella…cosa. Non ve la dice”. E De Laurentiis rivela il termine massimo entro cui ci sarà l’annuncio ufficiale del prossimo allenatore del Napoli: “I prossimi 10 giorni saranno decisivi dopo aver fatto tutte le opportune e necessarie valutazioni. Non deve vincere il tifo ma la razionalità della scelta da compiere.”

Poi spazio al tema razzismo. E’ il 18 Marzo 2024 quando durante Inter-Napoli, al minuto 59′, si vede Juan Jesus che, dopo un corpo a corpo con Acerbi, richiama La Penna e dal suo labiale si legge: “Mi ha detto negro. Così non va bene”. Lo fa mimando il simbolo della Serie A, per sottolineare l’impegno contro il razzismo preso dalla Lega proprio in questa giornata. Da lì in poi è guerra tra club tra comunicati, smentite e la giustizia sportiva che in ultima battuta ha assolto il calciatore dell’Inter per mancanza di prove. Napoli ancora non dimentica e dopo due mesi, al centro Jambo, interviene il presidente Aurelio de Laurentiis accompagnato dalla vittima dell’accaduto: Juan Jesus.

Per De Laurentiis l’Italia non è razzista

De Laurentiis nell’incontro ha quindi toccato il tema centrale del convegno: “L’Italia non è un paese razzista, è un paese dell’accoglienza come abbiamo visto a Lampedusa con tutti gli immigrati accolti. E’ però un paese dove esistono focolai di intolleranza verso la diversità come può essere il colore della pelle o un’altra religione, intolleranza che nasce anche da frustrazioni personali. Il rischio è che si rischia di dilatare nel tempo soluzioni semplici da trovare. Anche l’episodio che ha riguardato Acerbi e Juan Jesus affonda penso nella frustrazione. Ad un certo punto la superiorità fa sì che uno debba anche accondiscendere all’accettazione di certi sgarbi subiti in nome della libertà e dell’assoluta trasparenza”.

Juan Jesus: “Acerbi mi voleva far passare per bugiardo”

Infine il discorso di Juan Jesus sull’episodio in Inter-Napoli: “Io ho provato ad essere superiore, finita la partita ho pensato che sarebbe stato meglio lasciar stare, a differenza di Acerbi, che nella sua storia personale ha episodi che ci fanno pensare cose diverse, io ho una carriera immacolata ma passare da bugiardo mi sembrava esagerato. Ora non posso che stendere un velo su questa pietosa storia, devo dare l’esempio ai miei figli. Noi siamo tutti uguali, ricordiamolo”.”

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