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Juan Jesus non perdona Acerbi, poi si commuove davanti a bimbi di colore fuggiti dalla guerra

Parlando del razzismo nel pallone a una scuola calcio, Juan Jesus torna sul caso Acerbi e non trattiene la lacrime: "Sapevo che sarebbe finita così"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Juan Jesus non dimentica quanto successo con Acerbi. Per il difensore brasiliano, che dopo Inter-Napoli aveva denunciato di essere stato vittima di insulti razzisti da parte dell’avversario, è una ferita ancora aperta, ancor più dopo la decisione del giudice sportivo di risolvere il caso con un nulla di fatto.

Razzismo, Juan Jesus non perdona Acerbi: il ricordo è ancora vivo

Juan Jesus ha preso parte all’iniziativa ‘Alleniamoci per la Pace’, organizzata da Arci Mediterraneo presso il centro sportivo Kodokan di piazza Carlo III, nel cuore del capoluogo campano. Il centrale del Napoli ha incontrato i bambini di una scuola calcio composta da piccoli fuggiti dalle guerre e coetanei italiani ed è tornato anche sulla questione Acerbi, assolto dal giudice sportivo Mastrandrea per mancanza di prove. Una sentenza che ha fatto parecchio discutere e che il sudamericano proprio non riesce a digerire, nonostante dal quel 17 marzo siano trascorsi ormai più di due mesi. Impossibile dimenticare. “Sapevo sin dall’inizio che sarebbe finita così” ha commentato con amarezza e rassegnazione il calciatore azzurro, sempre in prima linea quando c’è da battagliare contro quel nemico chiamato razzismo.

Le lacrime di Juan Jesus, campione anche fuori dal campo

Sempre in prima linea, si diceva. Lo dimostra la sua presenza all’iniziativa di Arci Mediterraneo per dare un calcio al razzismo e alla guerra con il patrocinio della comunità afgana, della comunità ebraica, della comunità ucraina e con il sostegno delle varie comunità arabe e africane del territorio partenopeo. Juan Jesus non è riuscito a trattenere le lacrime quando, parlando ai bambini di colore ha affrontato la questione razzismo nel mondo del calcio. “Prima di tutto voglio essere esempio per i miei figli” ha detto il difensore, accompagnato alla manifestazione proprio dal figlio, che ha stretto accanto a sé.

Juan Jesus-Acerbi: che cosa ha detto il difensore del Napoli

Tornando sulla vicenda delle presunti frasi razziste di Acerbi durante Inter-Napoli, Juan Jesus si è rivolto così ai piccoli calciatori: “Ho sempre provato a essere una persona pulita nella mia carriera. Quello che mi è successo è una cosa brutta: ho fatto ciò che dovevo fare, ma è andata come andata”. Quindi un passaggio significativo che la dice lunga: “Me lo aspettavo”. Il brasiliano ha conquistato la platea meritandosi il sincero applauso dei presenti quando ha detto: “Nel calcio si può vincere e si può perdere. Ma io preferisco vincere qualche trofeo in meno e essere un esempio per i bambini”. Sì, campioni lo si deve essere anche fuori dal rettangolo verde.

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