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Diamond League: Larissa Iapichino fa sognare, Sibilio frenato dagli invasori, disastro Tamberi

Larissa Iapichino vince la gara di salto in lungo nella tappa di Stoccolma di Diamond League. Delusione per Gianmarco Tamberi, mentre Alessandro Sibilio è fermato da una protesta.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Settima tappa di Diamond League agrodolce per i colori italiani. Nel cielo di Stoccolma brilla la stella di Larissa Iapichino, la campionessa figlia d’arte che bissa l’exploit nella sua Firenze e fa sua la gara di salto in lungo con la misura di 6,69 metri. Delude invece Gianmarco Tamberi, fuori dal podio e fermatosi a un modesto 2,12 nel salto in alto. Ha dell’incredibile, poi, la disavventura occorsa ad Alessandro Sibilio nei 400 ostacoli: frenato da invasori di campo e retrocesso dal secondo al quarto posto.

Diamond League: Tamberi delude a Stoccolma

Il primo a scendere in pista nel freddo (15 gradi) e sotto l’acqua che s’abbatte sullo stadio Olimpico è Tamberi. Per l’olimpionico, reduce dall’oro ai Giochi Europei di Cracovia – e dalle polemiche a distanza col presidente federale Mei – una prestazione incolore, sicuramente condizionata dalla pioggia, ma lontanissima dai suoi standard. Dopo aver superato al secondo tentativo la misura di due metri e dodici, Tamberi si è fermato a due e sedici, uscendo dalla corsa per il podio. Un brutto passo indietro, insomma, che farà senz’altro discutere.

Iapichino da sogno: il super balzo di Larissa

Poi tocca a Iapichino. Larissa è settima con sei metri e ventisette dopo tre salti nel lungo, ma al quarto tentativo – proprio quando la pista inizia ad asciugarsi – cala fuori dal cilindro il jolly: sei metri e sessantasette. Balza improvvisamente in testa e ci rimane perché la grande favorita, la tedesca Malaika Mihambo, fa sei metri e sessantasei, un centimetro in meno. L’azzurra e la tedesca sono le protagoniste della finale a tre, con la serba Ivana Vuleta che però è distante. Iapichino si migliora (sei metri e sessantanove), Mihambo fa nullo: Larissa può esplodere di gioia, con papà Gianni che applaude dalla tribuna e mamma Fiona May che festeggia davanti alla tv.

La protesta scippa il secondo posto a Sibilio

Pochi minuti dopo l’exploit di Larissa Iapichino, tocca ad Alessandro Sibilio nei 400 ostacoli. L’ingegnere napoletano è un diesel che carbura metro dopo metro, ostacolo dopo ostacolo. Sul rettilineo finale rimonta e passa tutti, a eccezione dello scatenato norvegese Karsten Warholm, che è in fuga. Ma a pochi metri dal traguardo accade l’incredibile: sulla pista si materializzano degli invasori di campo, che protestano di schiena esponendo cartelli. Lasciano passare il norvegese e frenano vistosamente il napoletano, che viene superato da Kyron McMaster e da Rasmus Magi, chiudendo quarto. Sembra surreale, ma l’organizzazione convalida il risultato finale come se nulla fosse accaduto: Sibilio quarto in 49”11, mentre sui social è già bufera.

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