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Djokovic rientra a Doha dopo l’infortunio e avverte Sinner e Alcaraz: “Voglio il 100° titolo”. La decisione su Murray

Smaltito l'infortunio accusato all'Australian Open, Novak Djokovic lancia la sfida a Sinner e Alcaraz in vista dell'ATP di Doha. Murray ha convinto Nole come coach

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Novak Djokovic si è messo alle spalle l’infortunio che lo ha obbligato al ritiro durante l’Australian Open ed è pronto a tornare in campo all’ATP 500 di Doha per rinnovare la sfida a Carlos Alcaraz e Jannik Sinner e andare a caccia del suo centesimo titolo in carriera. Intanto il serbo avrebbe anche deciso di prolungare la collaborazione con il suo nuovo coach Andy Murray almeno fino a Wimbledon.

Djokovic: “Infortunio guarito quasi al 100%”

Novak Djokovic ha smaltito l’infortunio che lo ha costretto al ritiro durante la semifinale dell’Australian Open contro Alexander Zverev, e che aveva scatenato non poche polemiche, ed è pronto a tornare in campo, con il suo rientro che è previsto all’ATP 500 di Doha. A comunicarlo è lo stesso Nole in un’intervista rilasciata al quotidiano montenegrino Vijesti: “Lo strappo al muscolo è guarito quasi completamente guarito. Il team medico mi ha dato il via libera per allenarmi. Il torneo di Doha è in programma tra sette giorni, quindi sto rispettando la mia programmazione”.

Djokovic lancia la sfida a Sinner e Alcaraz

A Doha saranno presenti anche il nostro Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, coloro che hanno sfruttato il calo avuto da Nole la passata stagione per aggiudicarsi tutti gli slam disponibili e – nel caso dell’altoatesino – issarsi in vetta al ranking ATP. Ma si sa, Djokovic è duro a morire e la fame di vincere è la stessa che lo ha sempre contraddistinto, soprattutto quando c’è la possibilità di scrivere una pagina importante di storia del tennis.

Come nel caso di Doha, dove Novak vuole conquistare il suo centesimo titolo nel circuito maggiore, impresa precedentemente riuscita solo a Jimmy Connors (109 titoli in carriera) e Roger Federer (103). Ma il centesimo titolo non è l’unico obiettivo di Djokovic, che, dopo il buon Australian Open conclusosi con il beffardo ritiro dopo aver eliminato Alcaraz, ha rilanciato la sfida ai suoi rivali anche a livello slam, da sempre terreno di caccia prediletto del serbo:

“Ho ancora un forte desiderio di raggiungere nuovi obiettivi. Voglio ancora vincere, sia la prossima settimana a Doha che negli altri tornei della stagione. Sarei felice se il 100° trofeo arrivasse a Doha. Credo di poter ancora vincere anche un torneo dello slam, se pensassi di non poter tenere testa ai migliori tennisti del mondo non giocherei più. Credo di aver dimostrato agli Australian Open con la vittoria contro Alcaraz che posso ancora ambire ai trofei più importanti”.

Murray coach di Nole almeno fino a Wimbledon

Quella vista all’Australian Open è stata con ogni probabilità la miglior versione del serbo sul cemento a livello slam – e forse non solo – dal titolo vinto allo US Open nel 2023. Parte del merito va sicuramente attribuita al suo nuovo allenatore Andy Murray, che – stando a quanto riportato dal quotidiano britannico The Times e da Ubitennis – sembra aver superato il periodo di prova alla corte di Djokovic, che avrebbe deciso di allungare la collaborazione almeno sino al prossimo Wimbledon, torneo dove l’ex n°1 britannico si impose in due occasioni, di cui una proprio su Nole.

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