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Donnarumma allo scoperto su Luis Enrique, futuro, Kolo Muani e Kvara

Il portiere del Psg e della nazionale ospite speciale a Viva el Futbol da Cassano e Adani tra aneddoti, rivelazioni, consigli e ricordi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Accetta la sfida di giocare a padel rivoltagli da Adani (“con questi due Cassano e Ventola non c’è gusto, non vincono mai”), ha ancora i segni visibili in faccia della tacchettata presa oltre un mese fa da Singo del Monaco ma ha sempre una risata coinvolgente. Gigio Donnarumma è l’ospite speciale di Viva el Futbol. Il portiere della Nazionale, in collegamento da Parigi, si confessa al trio di amici e parte dalle recenti critiche che ha dovuto incassare.

Donnarumma e le critiche

Non c’è errore che gli venga perdonato, ormai è un classico: “Ho tanto fastidio quando fai un errore e la gente sta lì a pizzicare proprio sul singolo errore. Quando giochi tanto con i piedi, l’errore lo metti in preventivo. Bisogna capire il rischio, quando fai una partita di Champions, devi capire quando il rischio vale la pena di metterlo in conto, perché la giocata ti può dare un vantaggio”.

La concorrenza con portieri forti

Come era capitato anche ai tempi di Keylor Navas quando c’era Pochettino, Gigio non ha il posto assicurato al Psg: “Io lavoro sempre uguale, non ho bisogno di competizione per rendere al meglio, poi sono scelte loro. Sia che io abbia uno dietro o meno, vado sempre al 100%. E’ il mio lavoro, vado al campo prima, faccio il mio lavoro. Se qualcuno mi irrita cosa faccio? Io rispondo, se c’è qualcuno che rompe il c…non ci sto, il gruppo portieri deve essere sempre sano, si scherza, si ride, poi si lavora, sennò non si lavora bene. Poi quando vai a casa sei libero di pensare che dovresti giocare al posto mio”.

Il pensiero su Luis Enrique

Sul futuro e le voci che lo vorrebbero all’Inter bocca cucita ma parole al miele per Luis Enrique: “Ho avuto la fortuna di conoscere il mister l’anno scorso, è proprio bello lavorare con lui, come persona, come ti aiuta, come ti fa crescere. E’ troppo facile rimanere nella comfort-zone, lui cerca sempre di stimolarti. Lui ti stuzzica e poi capisci che aveva ragione lui. Siamo una squadra giovane, ma forte forte. Abbiamo tanti giovani forti”.

Dopo l’ammissione di non aver capito di aver vinto gli Europei nella finale di Londra sulla sua parata (“Avevo troppa fiducia nel fatto che Jorginho avrebbe segnato. Il suo errore mi ha fregato, da lì in poi ho proprio perso il conto e poi ero troppo concentrato, per quello non mi ero accorto che avessimo vinto fino a quando non sono arrivati tutti ad abbracciarmi”) Donnarumma ricorda Mihajlovic: “Sinisa è stato come un secondo papà per me, era troppo importante per me. Prima del Sassuolo avevo capito che qualcosa poteva succedere. Mi chiede: “Come stai? Te la senti?”. E io: “Sì!”. Non ho dormito un c***o, ma proprio per niente”.

Donnarumma sponsorizza Kolo Muani

Il portiere ha avuto come compagno di squadra Kolo Muani, ora alla Juve: “E’ un bravissimo ragazzo, sono troppo suo amico. Quando c’erano voci sulla Juve scherzavo con lui, gli mettevo la canzone sotto, gli attaccavo le figurine della Juve sull’armadietto. Sono contentissimo di come ha iniziato. Per me può fare molto bene, è un attaccante forte”.

Infine un pensiero per Kvara: “Ragazzo stupendo, l’ho sentito prima che arrivasse a Parigi. Gli ho detto un po’ di cose, dicendogli di scrivermi qualora gli servisse qualcosa. E lui: “Ma sei napoletano” abbiamo questa nomea qua. Può fare molto comodo al nostro gioco, ha una qualità superiore”.

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