Non è il mezzo milione di euro tra denaro, borse, orologi di lusso e gioielli che si trovavano nella sua casa casa situata nell’ottavo arrondissement di Parigi, vicino ai Champs-Elysées, e che i ladri gli hanno portato via, a far veramente rabbia a Gigio Donnarumma dopo l’increscioso episodio dell’altra notte. Sono le conseguenze psicologiche dell’aggressione che ha subìto. Il portiere si confessa a Libero e racconta cosa è accaduto.
- Donnarumma e la compagna rapinati in piena notte
- Donnarumma racconta il trauma della rapina
- Donnarumma in difficoltà con la lingua francese
Donnarumma e la compagna rapinati in piena notte
La dinamica della rapina è stata tale, con la coppia brutalmente aggredita alle tre e mezzo di notte mentre dormiva, che ci vorrà del tempo per dimenticare. L’ex portiere del Milan non ha giocato ieri la prima amichevole stagionale del PSG, vinta per 2-0 sul Le Havre, ma partirà oggi – a differenza del separato in casa Mbappé – per la tournée asiatica della squadra, con la speranza che il calcio possa distrarlo da quanto accaduto.
Donnarumma racconta il trauma della rapina
Gigio Donnarumma stava dormendo con la sua fidanzata, Alessia Elefante, nel loro appartamento nel cuore di Parigi quando, intorno alle tre e mezzo del mattino di venerdi, è stato bruscamente svegliato da due persone. Pare, ma è ancora tutto da accertare dai rilievi che sta effettuando la polizia, che fossero in tutto quattro i malviventi che sono riusciti ad introdursi nel loro attico. Addirittura pare si siano introdotti dal tetto. L’ex rossonero è stato fatto mettere in ginocchio, girato e legato, completamente impossibilitato a muoversi.
«Trovarsi alle tre di notte gente in casa all’improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare. Io sono stato immobilizzato e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso. Non posso entrare troppo nei dettagli, ci sono le indagini in corso e mi sto recando adesso dalla polizia francese per cercare di ricostruire con loro tutto l’accaduto. Questa mattina io e la mia fidanzata abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel».
Donnarumma in difficoltà con la lingua francese
«La paura è stata tantissima , ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male».